LA VERITÀ SULLA STRAGE DI MESTRE È NELLA SCATOLA NERA – LA PRIMA PERIZIA PER CERCARE RISPOSTE ALL’INCIDENTE DEL CAVALCAVIA DI MARGHERA, COSTATO LA VITA A 21 PERSONE, RIGUARDERÀ LA SCATOLA NERA DEL BUS DELLA SOCIETÀ “LA LINEA”, LE RIPRESE DELLE TELECAMERE INTERNE AL MEZZO E IL TELEFONINO CELLULARE DELL'AUTISTA – UN ESPOSTO SULLO STATO DI SICUREZZA DEL VIADOTTO ERA STATO INVIATO IN PROCURA GIA’ UN ANNO FA…

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Estratto dell’articolo di Gianluca Amadori e Nicola Munaro per “Il Messaggero”

 

bus precipitato da un cavalcavia a mestre 1

La prima perizia per cercare risposte al tragico incidente del cavalcavia superiore di Marghera, costato 21 morti e il ferimento di altre 15 persone, riguarderà la scatola nera del bus della società "La Linea", le riprese delle telecamere interne al mezzo e il telefonino cellulare dell'autista. L'incarico di analizzare il materiale sarà affidato ad un esperto informatico della società Venis, già individuato, nel corso di un'udienza alla quale saranno chiamate a partecipare tutte le parti offese, le quali potranno nominare un consulente di propria fiducia.

 

bus incidente mestre

Nel frattempo emergono ulteriori particolari in relazione alla dinamica del tragico incidente che, secondo le ipotesi maggiormente accreditate dai magistrati troverebbe spiegazione in un malore dell'autista, il trevigiano Alberto Rizzotto. Dopo l'autopsia sul corpo del conducente, (i cui primi risultati sono stati tenuti segreti dal procuratore Bruno Cherchi) la procura di Venezia sta accelerando i tempi sul fronte degli accertamenti tecnici.

 

La ricostruzione iniziale, secondo cui il bus si sarebbe volato dopo essersi "infilato" nel varco di servizio, viene smentito da evidenze concrete. Dopo aver strisciato sul guardrail con la fiancata destra per una cinquantina di metri (i bulloni delle ruote hanno lasciato evidenti tracce), il bus è salito sul cordolo con le ruote di destra, ha proseguito la sua corsa sulla banchina sotto la quale sono agganciati i sottoservizi (cavi elettrici e tubi) fin quando alcune listarelle in cemento armato che compongono il bordo del cavalcavia hanno ceduto, non essendo state pensate per sorreggere pesi da 13 tonnellate.

 

IL BUS DI MESTRE ACCARTOCCIATO DOPO LA CADUTA

A questo punto, circa 5 metri dopo il varco di servizio, il bus ha divelto un tratto di guardrail, per poi precipitare nel vuoto, capovolgendosi. Erano le 19.38 e 38 secondi del 3 ottobre.

 

Intanto la procura accelera sugli accertamenti tecnici. Il più importante è quello finalizzato a ricostruire la dinamica e ad accertare le condizioni del guardrail: quasi certamente sarà affidata la prossima settimana. Non è escluso che, in vista di quella perizia, la pm Laura Cameli decida di iscrivere i primi nomi sul registro degli indagati, concentrandosi su coloro i quali avevano responsabilità della manutenzione del tratto di strada, dismesso da Anas nel 2001, per passare prima alla Provincia e poi al Comune.

 

LA DINAMICA DELL INCIDENTE DI MESTRE

Gli inquirenti hanno provveduto ad acquisire nuove carte negli uffici del Comune in relazione ai lavori di ristrutturazione da poco iniziati lungo il cavalcavia superiore di Marghera. Gran parte della documentazione relativa all'opera stradale si trovava già in procura da più di un anno: era stata acquisita, infatti, dopo alcuni articoli di stampa che davano conto del grave stato di salute del manufatto e delle dichiarazioni dell'assessore ai Lavori pubblici, Renato Boraso, il quale ammetteva che la situazione era seria e richiedeva un intervento urgente.

 

Un pezzo di guardrail è stato rinvenuto infilzato nella parte frontale sinistra del mezzo a testimoniare l'impatto. Il punto esatto dell'urto è documentato dalla lamiera contorta del pezzo di guardrail caduto assieme al bus. Soltanto due delle vittime risultano aver riportato ustioni letali, segno che l'incendio è stato limitato, e circoscritto alla zona vicina alle batterie del bus elettrico. Le lesioni riportate da tutti gli altri sono conseguenti al violentissimo urto. […]

bus incidente mestre
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