LA VERSIONE DI MUGHINI - QUANDO APPARVE SUI GIORNALI LA NOTIZIA CHE IL MIO AMICO LUCA BARBARESCHI ERA IMPUTATO NIENTEMENO CHE DI AVERE BRIGATO ILLEGALMENTE PER OTTENERE UN AUSILIO DI 4 MILIONI PER LA GESTIONE DEL SUO TEATRO ELISEO NON HO APERTO BOCCA. ADESSO CHE I GIUDICI TERZI LO HANNO ASSOLTO DA QUELLA ACCUSA, SARÒ FELICE DI SCEGLIERE UN VINO ADEGUATO NEL RISTORANTE DI MONTEVERDE DOVE DA ALCUNI GIORNI AVEVAMO FISSATO CHE CI SAREMMO INCONTRATI - A LUCA NUOCE CHE LUI NON SI INCHINI NEMMENO UN PO’ AL “LUOGOCOMUNISMO” DI SINISTRA. E POI È FUMANTINO MICA POCO. UNA VOLTA SI ARRABBIÒ CON ME PERCHÉ…
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Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, sono uno che nella sua vita s’è dato regole ferree. Una di queste è starmene zitto quando sui giornali compare la notizia che uno dei miei amici è stato preso a bersaglio dai magistrati d’accusa. Robert Musil scriveva che una delle caratteristiche del cretino è dare addosso ai magistrati quando sanzionano un tuo amico, elogiarli sperticatamente quando se la prendono con un tuo nemico. Ecco, di quella caratteristica io non partecipo.
E dunque quando apparve sui giornali la notizia che il mio amico Luca Barbareschi era imputato nientemeno che di avere brigato illegalmente per ottenere un ausilio di 4 milioni per la gestione del suo Teatro Eliseo non ho aperto bocca. Adesso che i giudici terzi lo hanno assolto da quella accusa, sarò felice di scegliere un vino adeguato nel ristorante di Monteverde dove da alcuni giorni avevamo fissato che ci saremmo incontrati. Nel ristorante di Carlo dove andremo c’è da scegliere tra 12,500 bottiglie e dunque berremo adeguatamente.
E dire che avrei motivi di che lamentarmi con Luca. Lui mi contende il primato a chi di noi due è il più antipatico del reame agli occhi dei rigorosissimi sacerdoti del bene, e quel primato spesso me lo toglie. Sui giornali lo trattano il più delle volte come un poco di buono, e laddove a me sembra che lui peni non poco a rendere possibile la sopravvivenza del famoso teatro di via Nazionale, che si batta come un leone a cercare di far sì che i soldi in entrata siano superiori a quelli in uscita.
Gli nuoce, questo è ovvio, che lui non si inchini nemmeno un po’ al “luogocomunismo” di sinistra; né più né meno del sottoscritto. E poi c’è che Luca è fumantino mica poco. Una volta si arrabbiò con me perché lo avevo definito come uno che i giornali di sinistra trattavano al modo di uno che fosse stato colpevole di aver fatto del male a dei bambini ebrei. Lui se la prese perché è un po’ ebreo, anche se non mi pare al cento per cento. La mia era una osservazione amicale nei suoi confronti, ma lui la prese male. E una volta che mi invitò a una sua trasmissione esordì dicendo che mi aveva invitato benché non gli risultassi simpatico.
C’è ancora un ultimo motivo per cui Luca a me sta simpatico. Perché la sua vita personale s’è a un certo punto intrecciata con quella della per me indimenticabile Marina Ripa di Meana, nel senso di un importante rapporto sentimentale durato sette anni con la figlia di Marina. Lucrezia. Oggi da Carlo brinderemo anche in memoria di Marina.