LA VERSIONE DI PAUL - QUATTORDICI ANNI DOPO LA SUA MORTE, PAUL NEWMAN RACCONTERA' LA SUA STORIA - UNA TRENTINA DI ANNI FA, L'ATTORE, SU SUGGERIMENTO DELL'AMICO SCENEGGIATORE STEWART STERN, AVEVA PRESO A REGISTRARE LE SUE MEMORIE - ERA STANCO DI VEDERSI RAPPRESENTATO A PIACERE DAGLI ALTRI - ORA I SUOI AUDIO SARANNO TRASCRITTI DANDO VITA A UNA AUTOBIOGRAFIA POSTUMA...
-Di Paolo Mastrolilli per "D – la Repubblica"
«Paul Newman racconterà la propria storia, 14 anni dopo la sua morte». Suona un po’ macabro, il titolo scelto dal New York Times, per annunciarne l’autobiografia postuma. Ma in fondo è efficace, anche perché invita a leciti dubbi sull’operazione.
Stanco di vedersi rappresentato a piacere dagli altri, una trentina di anni fa Newman aveva infatti accettato il suggerimento dell’amico sceneggiatore Stewart Stern e registrato le sue memorie. Ne erano uscite ore e ore di conversazione, monologhi riflessivi dell’attore e interviste con i familiari.
Poi Paul muore nel 2008 e Stewart nel 2015, senza riuscire mai a trascrivere in un libro la storia di quel ragazzo partito dalla periferia di Cleveland per arrivare nel firmamento di Hollywood. La famiglia però ha deciso di realizzare il progetto e la scorsa primavera ha messo all’asta il materiale. La casa editrice Knopf l’ha acquistato, affidandolo a Peter Gethers, che lo tradurrà in un libro in uscita il prossimo autunno. Per l'80% conterrà le parole di Newman, il resto saranno interviste a familiari e amici.
Proprio Gethers ha detto al Times che «quanto ha registrato, e in sostanza scritto, è davvero onesto e rivelatore. Mostra lo straordinario arco narrativo di un ragazzo che era molto, molto imperfetto all’inizio della sua vita, ma crescendo si è trasformato nel Paul Newman che volevamo fosse». Dentro ci sono i problemi con i genitori, l’alcol, le due mogli, la sofferenza per la morte del figlio Scott a causa di un’overdose. C’è la gelosia e l’invidia per colleghi come Marlon Brando e James Dean, che giudicava migliori di lui.
«Dice che sua madre non pensava a lui tanto come carne e sangue, ma come una decorazione. Dice che se non fosse stato un bambino carino, non gli avrebbe mai prestato attenzione. È una cosa devastante da leggere e chiaramente forma gran parte della sua vita e della sua insicurezza riguardo all’essere attore».
Resta da vedere se è giusto conoscere tutto questo attraverso la mediazione di Gethers, che non aveva mai conosciuto Newman, e delle sue figlie, che ora faranno da redattrici e curatrici al posto del padre. Ma forse l’importante sarà resuscitare Paul restando fedeli alla storia orale.