VIALE MAZZINI, ABBIAMO UN PROBLEMA. ANZI, PIÙ DI UNO – AI PIANI ALTI DELLA RAI FREMONO PER LE NUOVE MANOVRE DEL GOVERNO: TRA PROGRAMMI FLOP E TAGLIO DEL CANONE, TUTTI TEMONO CHE ALLA FINE SI ANDRÀ A SBATTERE - SEPPURE IL GOVERNO SIA PRONTO A GARANTIRE UN FINANZIAMENTO TRIENNALE PER COMPENSARE LA RIDUZIONE DEL CANONE DA 90 A 70 EURO, IL PD TEME CHE LA RAI SI TRASFORMI NELLA NUOVA ALITALIA – ED È POLEMICA PER LA CONVOCAZIONE DEL “NEMICO” SIGFRIDO RANUCCI, CONDUTTORE DI “REPORT”, PER UN'AUDIZIONE CHE…
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1. BRIA, “LA RAI PERDE ANCHE AUGIAS, FAVORE ALLA CONCORRENZA. IL SERVIZIO PUBBLICO RICONQUISTI AUTOREVOLEZZA”
(ANSA) - "Dopo Fazio, Annunziata, Berlinguer, Gramellini e la punizione contro Saviano, la #RAI perde anche Augias, facendo un favore alle concorrenti private. Senza una strategia di prodotto, contenuti e nomi di qualità crollano gli ascolti. Il servizio pubblico riconquisti autorevolezza". Lo scrive su Twitter la consigliera Rai, Francesca Bria.
2. TAGLIO DEL CANONE E CALO DELLA PUBBLICITÀ I TIMORI DEL PD: LA RAI SARÀ LA NUOVA ALITALIA
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “la Stampa”
Ci sono momenti in cui la morsa della politica sulla Rai si fa più pesante da sopportare. Ad esempio, quando chi guida la tv pubblica deve fare i conti con un taglio del canone, deciso dal governo in modo unilaterale, seguendo solo una logica elettorale. O con i pessimi dati di ascolto di alcuni nuovi (e costosi) programmi, inseriti nei palinsesti per agevolare la narrazione cara alla destra di governo.
O, ancora, con l'atteggiamento inquisitorio della maggioranza in commissione di Vigilanza Rai, che ha imposto la convocazione del «nemico» Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, per un'audizione che a molti sembra un tentativo di intimidazione. Mettendo in fila tutti i condizionamenti politici subiti negli ultimi mesi, è prevedibile che ai piani alti di viale Mazzini qualcuno non nasconda il timore di «andare a sbattere», soprattutto dal punto di vista economico.
Perché, seppure il governo sia pronto a garantire un finanziamento triennale per compensare (anche se non totalmente) la riduzione del canone da 90 a 70 euro, la prospettiva resta comunque incerta. «Il fondo legato alla fiscalità generale dipenderà dalle scelte del governo di turno - è il ragionamento - quindi l'azienda sarà sempre esposta agli umori della politica».
Un falso problema, secondo Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia in commissione di Vigilanza, perché «anche il canone è discrezionale e può essere variato dal governo di turno, come è stato fatto più volte in passato […] ». A questo proposito, per Gasparri non si devono drammatizzare i dati di ascolto negativi dei nuovi programmi, perché «succede ogni anno e questa è una stagione di grandi cambiamenti, quindi è fisiologico - assicura - poi, se una trasmissione non va bene, verrà sostituita da un'altra».
Più preoccupato Stefano Graziano, capogruppo Pd in Vigilanza, che sottolinea come «caduta dello share significa perdita di pubblicità e, quindi, aumento dell'indebitamento netto», mentre «il finanziamento che compensa il taglio del canone viene vincolato agli investimenti, non può essere usato per le spese di programmazione». In sintesi, avverte Graziano, «per uno scambio politico tra Meloni e Salvini si rischia di far diventare la Rai la nuova Alitalia».
Sia Graziano che Gasparri saranno presenti, domani sera a palazzo San Macuto, all'audizione in Vigilanza di Sigfrido Ranucci e del direttore dell'Approfondimento Rai Paolo Corsini. Sulla convocazione ricevuta dal conduttore di Report si legge che l'appuntamento «verterà sui criteri e i parametri generali seguiti nella predisposizione delle trasmissioni di approfondimento e di inchiesta, anche con riferimento ai costi sostenuti e ai risultati complessivi conseguiti».
Ma nella squadra della storica trasmissione di Rai3 c'è la certezza che «vogliono mettere sotto accusa il nostro modo di lavorare, prendendo di mira un singolo programma e giornalista, cosa mai avvenuta». A scortare simbolicamente Ranucci in Vigilanza saranno l'associazione Articolo 21 e la Fnsi, che hanno organizzato una passeggiata «in difesa della libertà di stampa», con partenza del Pantheon. E parlano apertamente di «tentativo di bavaglio» e «clava per colpire il giornalismo d'inchiesta» […]
[…] Il rischio che si trasformi in un processo, però, è concreto. Anche perché agli attacchi dei partiti di maggioranza si aggiungeranno quelli dei renziani di Italia Viva, a cominciare dalla vicepresidente della commissione Maria Elena Boschi. Nella puntata della scorsa settimana, Ranucci e compagni hanno dedicato un servizio al presunto interessamento di Matteo Renzi per agevolare l'acquisto della Fiorentina da parte di compratori arabi: una ricostruzione definita «fango» dall'ex premier. […]