VIDEO: QUI VIENE GIU' TUTTO! - IL TERREMOTO AI CAMPI FLEGREI RIPRESO DA UN DIPENDENTE DI UN SUPERMERCATO DI POZZUOLI - NEL FILMATO SI VEDONO I PRODOTTI CADUTI DAGLI SCAFFALI: BOTTIGLIE DI VINO E OLIO ROTTE E IL CONTENUTO SPARSO OVUNQUE. IN SOTTOFONDO UNA VOCE RIPETE: “ORA DOBBIAMO ANDARE VIA” - LA SISMOLOGA DELL’INGV LUCIA PAPPALARDO: “LE SCOSSE CONTINUERANNO, MA NON C’È ALCUN PARAMETRO CHE CI PREOCCUPA”
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Alcune immagini girate presumibilmente da un dipendente mostrano le condizioni di un supermercato di Pozzuoli (Napoli) pochi istanti dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.4 registrata alle ore 20:10 di lunedì nella zona dei Campi Flegrei.
Nei corridoi tantissimi prodotti sono caduti dagli scaffali: bottiglie di vino e olio rotte e il contenuto sparso ovunque. In sottofondo la voce dei presenti spaventati che continuano a ripetere: "Ora dobbiamo andare via".
PAPPALARDO (INGV): “LE SCOSSE AI CAMPI FLEGREI CONTINUERANNO, MA NIENTE PANICO”
Estratto dell’articolo di Roberto Pavanello per www.lastampa.it
L’attività sismica ai Campi Flegrei continuerà con altre scosse, ma la popolazione non deve farsi prendere dal panico. Questa, in estrema sintesi, è il pensiero della prima ricercatrice dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Lucia Pappalardo, che da tempo studia e monitora la situazione di quell’area.
Dottoressa, che cosa sta succedendo ai Campi Flegrei?
«La caldera dei Campi Flegrei è da anni in “arrest”, parola inglese che indica disordine. Dal 2005 quindi siamo in una condizione di disequilibrio, con un lento innalzamento del suolo che negli ultimi mesi si è intensificato. A questo sollevamento è legata l’attività sismica: il suolo si solleva, le rocce si deformano, si possono fratturare e perciò abbiamo i terremoti». […]
Si ripeteranno?
«Purtroppo sì. Fin quando il sollevamento continuerà, proseguirà l’attività sismica». […]
Questa volta allo sciame sismico non ha provocato anche una propagazione di gas potenzialmente nocivi.
«Esatto. Ci sono delle fumarole nella zona della solfatara che sono sempre attive e che noi teniamo sotto controllo costantemente. Monitoriamo sia la composizione chimica che la temperatura e il flusso per capire se ci sono valori che potrebbero indicare un movimento della massa magmatica. Fortunatamente in questo ultimo periodo non c’è quel tipo di indicazione».
