IL VIRUS HA LE SUE RAGIONI CHE LE REGIONI NON CONOSCONO – FRANCESCO BOCCIA FRENA SULLA RIAPERTURA TRA REGIONI DIVERSE DAL 3 GIUGNO: CONTINUERANNO A ESSERE VIETATI NELLE REGIONI CONSIDERATE AD ALTO RISCHIO. CIOÈ? ATTUALMENTE CI SONO SOLO TRE TERRITORI IN CUI IL RISCHIO È CONSIDERATO “MODERATO”, CHE SONO LOMBARDIA E…
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Via libera agli spostamenti tra regioni diverse a partire dal 3 giugno prossimo, ma con una postilla: tali spostamenti saranno vietati nelle regioni considerate ad alto rischio di contagio. Lo ha riferito il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, intervenuto solo poche ore fa alla Commissione bicamerale sul federalismo fiscale della Camera.
“Abbiamo vinto la prima battaglia col virus e rimesso il Paese in sicurezza – spiega Boccia – L'indice di contagiosità R0 è passato da 3,5-4 a 0,5. Ora non dobbiamo ridurre l'attenzione e allentare la tensione. Il Covid-19 è sempre tra noi. Ripartiamo da questo patrimonio di sicurezza nella Fase 2, con un monitoraggio quotidiano sull'andamento dell'epidemia regione per regione che sta funzionando molto bene”.
Regioni a rischio il 3 giugno
A margine dei primi report sui primi giorni della Fase 2 (dal 4 maggio scorso) ad oggi non risulterebbero in Italia regioni con rischio alto, ma solo tre territori in cui il rischio è considerato “moderato”: in primis, ovviamente, la Lombardia, a cui si aggiungono Umbria e Molise per via di alcuni focolai “sospetti”.
“L'ipotesi delle riaperture interregionali è già ufficializzata dal presidente del Consiglio – ha detto ancora Boccia – ma se qualche regione avrà dei problemi, dovrà chiudere. Niente spostamenti se una regione è ad alto rischio”.