VIRUS LETALE – IL GIURISTA E BANCHIERE PIERO SCHLESINGER SE NE VA A 90 ANNI IN SEGUITO A COMPLICAZIONI LEGATE AL CORONAVIRUS.- IL "MANUALE DI DIRITTO PRIVATO", CHE HA SCRITTO CON ANDREA TORRENTE, È DA SEMPRE UN TESTO SACRO PER GLI STUDENTI, DI GIURISPRUDENZA E NON SOLO È ENTRATO NEL CONSIGLIO DELLA POPOLARE DI MILANO NEL 1964 E NEL 1971 NE È DIVENTATO PRESIDENTE. QUANDO BAZOLI LO CHIAMO’… - AMAVA DIRE: IL PRIMO MAGGIO SI FESTEGGIA IL LAVORO LAVORANDO
-Sergio Bocconi per corriere.it
Il «Manuale di diritto privato», che ha scritto con Andrea Torrente, è da sempre un testo sacro per gli studenti, di giurisprudenza e non solo. È morto sabato sera a Milano Piero Schlesinger, giurista, avvocato e banchiere. In maggio avrebbe compiuto 90 anni. È stato ricoverato dieci giorni fa al Policlinico, dove è deceduto in seguito a complicazioni legate al coronavirus.
Nato a Napoli e laureatosi a Torino, ha iniziato la carriera accademica a Urbino e due anni dopo si è trasferito alla Cattolica di Milano, chiamato dal rettore e fondatore Padre Agostino Gemelli. Accanto all’insegnamento ha coltivato l’attività di avvocato, specializzato in diritto civile e societario, ed è stato un banchiere e, in questa veste, un protagonista della grande finanza italiana.
È entrato nel consiglio della Popolare di Milano nel 1964 e nel 1971 ne è diventato presidente, carica che ha mantenuto fino al 1993, con un intermezzo di un anno nel 1980 all’Imi. Giovanni Bazoli, allora alla guida del Nuovo Banco Ambrosiano, lo ha chiamato nel 1982 a presiedere La Centrale, finanziaria che faceva parte del gruppo colpito dal crac di Roberto Calvi. È stato anche presidente del centro di ricerca sulle imprese pubbliche Ciriec e consigliere di Gemina.
Amava dire: il primo maggio si festeggia il lavoro lavorando. E lui si è dedicato fino all’ultimo alla ricerca. Ha trascorso la vita accanto alla moglie, la psicanalista Claudia Artoni. Lascia, con i due figli, sette nipoti.