IL VIRUS NON SI LEGA – I GOVERNATORI DEL CARROCCIO MANDANO UNA LETTERA AL MINISTERO DELLA SALUTE: “GLI ALUNNI CHE TORNANO DALLA CINA NON VADANO A SCUOLA PER DUE SETTIMANE” - LA PSICOSI PER IL VIRUS STA SFUGGENDO DI MANO: A TORINO UNA RAGAZZA CINESE È STATA FATTA SCENDERE DA UN BUS PERCHÉ “PERSONA NON GRADITA”
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1 – CORONAVIRUS, I GOVERNATORI LEGHISTI: "NON TORNINO A SCUOLA PER DUE SETTIMANE GLI ALUNNI CHE TORNANO DALLA CINA"
I governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno scritto una lettera comune al ministero della Sanità chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. "Non c'è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, né tantomeno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all'ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso", dice il presidente del Veneto, Luca Zaia.
Nella lettera si chiede che i bambini di qualsiasi nazionalità in arrivo dalla Cina siano tenuti fuori dalle scuole per un periodo di osservazione di 14 giorni anche se in età dell'obbligo, in modo da scongiurare l'eventualità di diffusione del coronavirus "in ambienti confinati come sono quelli delle scuole".
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La bozza della lettera, che con ogni probabilità sarà inviata nelle prossime ore, è già stesa, spiega Zaia. "A me sembra una regola sanitaria minimale", conclude il governatore ricordando che si tratta di una misura che "prendiamo anche per la meningite e per la tbc".
2 – VIRUS, GIOVANE CINESE SPINTA A SCENDERE DA BUS
Una giovane cinese che da Cuneo stava raggiungendo il capoluogo piemontese a bordo di un autobus sarebbe stata fatta scendere dal mezzo da alcuni passeggeri in quanto "persona non gradita". La giovane, che non ha una grande padronanza della lingua italiana, non ha sporto denuncia ma ha riferito l’accaduto alla comunità cinese di Torino. Lo si è appreso durante il pranzo che la sindaca Chiara Appendino ha fatto in un ristorante cinese con alcuni esponenti della comunità, accompagnata dall’assessore all’Integrazione, Marco Giusta.
"Mi è stato evidenziato il caso di una ragazza che, così mi è stato raccontato, non si è sentita presenza gradita su un autobus - ha sottolineato Appendino - ma rispetto ad altre città non abbiamo avuto episodi forti in questi giorni e di questo voglio ringraziare i torinesi perché l'attenzione che stiamo richiamando oggi c’è già, e lo sappiamo: a Torino non ci sono stati episodi di razzismo".
"Detto questo, il periodo di convivenza con quello che sta accadendo a livello globale non credo sarà breve, per questo l’invito rivolto a tutti è di adottare gli strumenti necessari - ha detto ancora Appendino - ma non cadere nella psicosi perché questo non aiuta".