VOLETE SAPERE QUALI SONO STATI I 10 OGGETTI PIÙ ASSURDI RUBATI DA UN RISTORANTE? SE METTERSI IN BORSA UN PORTACENERE VI SEMBRA GIÀ AZZARDATO, SAPPIATE CHE C’È CHI NON SI È FERMATO NEMMENO DAVANTI A UN ALBERO DI DUE METRI – DALLA TAPPEZZERIA AI PIATTI FIRMATI FINO ALLE LAMPADE: QUANDO SI PORTA VIA NON ESATTAMENTE UN “RICORDINO”…
Valerio Mariani per "it.businessinsider.com"
Quelli che se ne vanno senza pagare il conto, facendo o meno il trenino, non sono più una novità.
Ma c’è chi il conto lo paga, e si porta via un “ricordino”. Si trattasse solo di “rubare l’argenteria”, invece pare che al ristorante succeda di peggio.
Peggio di quanto accade negli alberghi in cui la voce “furti” del bilancio è talmente importante da richiedere avvisi e inevitabili ripercussioni sulla carta di credito. Inoltre, più l’albergo, e l’ospite, sono di classe e più il rischio cresce, segno che l’emozione di rubare e la brama di possedere qualcosa di particolare sono motivazioni molto più forti della sola necessità.
Anche nel caso dei ristoranti, la tendenza è puntare alto, a quelli con l’argenteria, appunto, con le tovaglie di lino e i piatti di porcellana, anche se, come leggeremo da questi esempi, spesso sono altre le cose che spariscono, ben più preziose e, soprattutto, ben più ingombranti, come un albero.
Un articolo del New York Times in proposito rivela che la perdita media di un ristorante potrebbe aggirarsi intorno al 3% del fatturato e che, addirittura, c’è qualche ristoratore che ha pensato per un secondo a ricorrere al metal detector.
Ecco una top ten di furti stellari negli stellati
1. Il maiale volante
Una mattina come tante il proprietario di The Spotted Pig, pub nel Village di NYC, alza la testa e nota qualcosa di strano: il maialino di ceramica antica proveniente dalla Gran Bretagna di circa 60 cm appeso sopra l’ingresso aveva preso il volo. A nulla è valsa la campagna su Twitter #findthepig, il proprietario ha dichiarato: qui la gente viene a ubriacarsi, e gli ubriachi rubano.
2. Un albero di due metri
Coltivare è un ristorante italiano a Houston che propone un giardino di 300 metri quadri in cui sono piantate diverse verdure e alberi da frutto. I proprietari denunciano il furto di tre alberi, tra cui un mandarino cinese di quasi due metri di altezza da circa 175 dollari di valore. Pare che il furto sia da considerare “con destrezza” viste le modalità e sia da imputare a veri esperti (del ramo).
3. Piatti firmati
Il ristorante Megu di New York ha deciso di rinunciare ai piatti decorati a mano realizzati appositamente a Hiroshima. Ognuno di questi aveva un valore di circa 500 dollari e il proprietario ha registrato una media di due piatti rubati alla settimana per un certo periodo. In totale 65 piatti e 32.500 dollari. I restanti 60 piatti sono guardati a vista dai camerieri che hanno avuto istruzioni di ritirarli appena si accorgono che sono stati vuotati.
4. Sale e pepe
Praticamente siamo un take-away: sintetizza così il proprietario di Love & Salt a Manhattan Beach (California) che lamenta il furto continuo di saliere e pepiere di latta vintage talmente belle che sarebbe un peccato lasciarle lì. Così il proprietario ha dovuto ripiegare su contenitori più sobri e altrettanto sta per fare con i bicchieri in cui serve i cocktail.
5. Pressa per anatra
Elemento fondamentale per preparare un antico piatto francese, l’anatra al sangue, è lo spremianatra, che oggi è un ambito oggetto di antiquariato. Dopo anni di ricerche, il ristorante Batard a Tribeca, NYC, riesce ad accaparrarsene uno splendido esemplare di un articolo che alle aste può arrivare anche a 45mila dollari. Bene, dopo una notte particolarmente affollata e alcolica, il preziosissimo spremianatra è sparito dal Batard. Da notare che pesava 20 kg!
6. Cestello per il vino
Cosa c’è di più iconico di un cestello per mantenere il vino in fresco? Ma cosa c’è di più ingombrante in un ristorante, oltre a tavoli e sedie? Niente da fare, al Locke-Ober di Boston è sparito un cestello d’argento da 1.200 dollari e non solo, sono spariti diversi sottobicchieri anche loro d’argento e un decanter in vetro di Murano. Sarà anche colpa di questi furti se lo storico ristorante di Boston (aperto nel 1875) ha dovuto chiudere i battenti?
7. Lampada
Al Dahlia Lounge di Seattle è scomparso una lampada in bambù a forma di pesce dal valore di circa un migliaio di dollari. Sembra che i maggiori imputati siano stati gli ultimi avventori che una sera si sono attardati, il cameriere probabilmente stanco non si è accorto che la lampada stava prendendo il volo.
8. Centoventicinque bicchieri e 200 portaceneri
La somma fa il totale, magari il singolo pezzo ha poco valore e al ladro non sembra un furto ma, a lungo andare, il danno può essere notevole. Al Town di Manhattan, racconta il proprietario, sono spariti circa 125 bicchieri con design personalizzato e 200 portaceneri con il logo, oltre a 60 segnaposto.
9. Trentamila tovaglioli
Il chef-star britannico Jamie Oliver calcolò che dai suoi ristoranti ogni mese sparivano 30mila tovaglioli e, purtroppo, non solo quelli. Si affidò a Thomas Crapper, un importante e sofisticato produttore di arredo per il bagno, talmente sofisticato che ogni notte spariva qualche accessorio e qualche componente.
10. Tappezzeria
Al ristorante dei fratelli Canlis a Seattle ci sono andati giù pesante. I fratelli pensarono di fare cosa gradita installando un grande pallone pieno di elio nel giardino del locale. Durante una notte qualcuno avvistò il pallone in viaggio verso altre mete, presumibilmente appeso a un pick-up.
Poi fu la volta di un antico “frantoio” per lo zucchero di canna di circa duecento anni e soprattutto da circa 140 kg. Ancora, una pressa per anatra da circa 80 kge, ciliegina sulla torta, la tappezzeria, per ben due volte. Questo per elencare solo gli oggetti più strani.