Estratto dell’articolo di Moira Di Mario per “il Messaggero”
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Acquistano la droga dal pusher, ma scoprono che è di infima qualità, così tornano dallo spacciatore, lo minacciano con un'arma e lo derubano. L'uomo chiede aiuto ai carabinieri, ma viene arrestato insieme a due dei suoi tre "clienti".
È successo ad Ardea la notte tra domenica e ieri. Al 112 era arrivata la telefonata di un cittadino di origini marocchine di 46 anni. È agitato e racconta di essere stato aggredito in casa da tre persone che gli avrebbero rubato cellulare, bici elettrica e portafoglio. Poi sarebbero fuggite a bordo di una station wagon.
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Scattano immediatamente le ricerche dei malviventi da parte dei militari della tenenza di Ardea e dei colleghi della compagnia di Anzio. Dopo qualche ora, riescono a intercettare l'automobile. A bordo ci sono due uomini che, quando vedono la pattuglia dei carabinieri, pigiano il piede sull'acceleratore e lanciano la macchina a folle velocità per evitare di essere bloccati.
I militari li inseguono fino a quando la station wagon esce fuori strada e i due proseguono la loro fuga a piedi. Uno viene subito bloccato e accompagnato in caserma. È un uomo di 40 anni anche lui originario del Marocco. Agli investigatori racconta di essere andato a casa del pusher qualche ora prima per acquistare della droga per uso personale.
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Quando i carabinieri gli contestano di aver aggredito e derubato il connazionale, l'uomo replica e spiega che in realtà era stato lo spacciatore a minacciarlo con un fucile. Scatta così la perquisizione nell'abitazione del quarantaseienne che aveva chiamato il numero unico di emergenza. E lì i militari trovano e sequestrano oltre un chilo di hashish, sessanta dosi di cocaina e tutto il materiale necessario al confezionamento degli stupefacenti. […]
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