WHATSAPP INTRODUCE LA POSSIBILITÀ DI MODIFICARE I MESSAGGI ENTRO 15 MINUTI DALL'INVIO - SI TRATTA DI UNA DELLE FUNZIONI PIÙ RICHIESTE DAGLI UTENTI, MA META HA SEMPRE RESISTITO PER EVITARE CHE EVENTUALI MODIFICHE SNATURINO IL SENSO DEI MESSAGGI SCAMBIATI DA DUE UTENTI - L'AZIENDA DI ZUCKERBERG HA TROVATO UNA MEDIAZIONE: I MESSAGGI MODIFICATI SARANNO CONTRASSEGNATI DA UN SIMBOLO CHE…

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Estratto da www.tgcom24.mediaset.it

WhatsApp

 

[…] Whatsapp […] introduce la possibilità di modificare i messaggi dopo l'invio. La notizia è […] confermata da Mark Zuckerberg in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook: “Ora puoi modificare i tuoi messaggi WhatsApp fino a 15 minuti dopo che sono stati inviati!”. […]

 

COME FUNZIONA

WHATSAPP

La funzione di questa nuova opzione è quella di correggere eventuali errori di battitura. […]Le uniche modifiche potranno essere fatte entro 15 minuti dall’invio del messaggio. Secondo le indiscrezioni che si erano rincorse nei giorni scorsi sui siti specializzati, i messaggi modificati non saranno uguali agli altri ma avranno un simbolo per distinguerli da quelli normali e rendere chiaro che il messaggio è stato aggiustato in corso d’opera[…] per poter modificare i messaggi sarà necessario l'aggiornamento dell'App, che non è ancora disponibile.

 

whatsapp

Ma c'è di più. Data la possibilità di utilizzare WhatsApp da diversi dispositivi, secondo il blog specializzato WeBetaInfo, dovrebbe essere possibile modificare il messaggio soltanto dal dispositivo da cui è stato inviato. […] L’obiettivo di Meta infatti è quello di tutelare il contenuto originale della conversazione, senza permettere che eventuali modifiche snaturino il senso dei messaggi scambiati da due utenti.

whatsapp

 

La notizia arriva nel giorno in cui Meta ha ricevuto la multa record di 1,2 miliardi di euro dall’Autorità garante della privacy Ue a causa della violazione delle leggi sulla tutela dei dati dei cittadini del Vecchio Continente. La holding di Menlo Park è accusata è di aver trasferito illegalmente i dati dei cittadini europei negli Stati Uniti, dove l’azienda possiede i propri server. […]