XI JINPING NON AMMETTE "AMICI" PARI GRADO, SOLO VASSALLI – LA CINA È INDISPETTITA PER L’ACCORDO DI MUTUA ASSISTENZA SIGLATO TRA PUTIN E KIM JONG UN A PYONGYANG. COME MAI, VISTO CHE PECHINO È ALLEATO DI ENTRAMBI? UNA QUESTIONE DI INFLUENZA: XI NON ACCETTA CHE CICCIO-KIM POSSA EMANCIPARSI DAL SUO CONTROLLO. LO STESSO VALE PER “MAD VLAD”, ORMAI QUASI TOTALMENTE DIPENDENTE DAL DRAGONE – IN PIÙ, UNA COREA FUORI CONTROLLO IN FUTURO POTREBBE DIVENTARE UNA MINACCIA MILITARE
-Estratto dell’articolo di Stefano Piazza per “La Verità”
Il presidente russo, Vladimir Putin, lo scorso 18-19 giugno ha effettuato una visita a Pyongyang (Nord Corea) dove ha firmato un patto di difesa con il leader nordcoreano, Kim Jong-un […].
All’interno di questo accordo di mutua assistenza, i due leader si promettono reciprocamente che ciascun Paese difenderà l’altro in caso di attacco. Kim ha anche garantito il pieno sostegno della Corea del Nord all’invasione dell’Ucraina. Ciò che è di grande interesse in quella che è stata una vera dimostrazione di cameratismo tra Russia e Corea del Nord è la risposta della Cina: il totale silenzio.
La Cina ha molti dubbi su come si stanno svolgendo le cose, il che ha spinto il presidente cinese Xi Jinping a chiedere (inutilmente) a Putin di annullare la visita a Pyongyang. Ma perché Pechino dovrebbe essere così infastidita dal trattato di difesa russo-coreano?
Dopotutto, la Cina ha un proprio patto difensivo con la Corea del Nord, siglato nel 1961 e rinnovato nel 2021. Inoltre Pechino ha anche una partnership «senza limiti» con la Russia. Logicamente, se la Cina può firmare un trattato di difesa con la Corea del Nord, lo può fare anche la Russia.
Tuttavia, il patto stretto da Vladimir Putin e Kim Jong-un minaccia gravemente la sicurezza cinese. La Cina era già preoccupata che il suo controllo sulla Corea del Nord si fosse indebolito quando Pyongyang […] aveva fornito a Mosca quasi 7.000 container di armi. Per questo ad aprile la Cina ha inviato Zhao Leji, il suo terzo leader più anziano nella gerarchia del Partito comunista, per rassicurare l’imprevedibile dittatore nordcoreano sul fatto che Pechino è ancora un forte alleato.
Ora il problema è che il patto difensivo tra Mosca e Pyongyang minaccia di diminuire ulteriormente l’influenza della Cina su Kim. Il Cremlino sa che uno dei più grandi timori di Pechino è che una Corea del Nord fuori controllo possa un giorno minacciare la Cina con le sue armi. Per decenni, la Cina ha cercato di mantenere la propria influenza su Pyongyang mediando (con alterne fortune) tra la Corea del Nord e il resto del mondo […].
È evidente che Pechino lo fa per salvaguardare la propria sicurezza e sopravvivenza, e probabilmente crede che finché la Corea del Nord rimarrà dipendente dalla Cina, non morderà la mano che la nutre, considerando che la Cina è il principale partner commerciale della Corea del Nord. […]
[…] la Corea del Nord e la famiglia Kim hanno una lunga tradizione di sfida alla Cina, e questo accordo con la Russia potrebbe ulteriormente incoraggiarli a cercare di «mettersi in proprio». Ad esempio, nel 2017, Kim Jong-un ha sfidato apertamente la Cina quando ha ordinato l’assassinio del suo fratellastro, Kim Jong-nam, in Malesia. Quando la Cina ha reagito bloccando tutte le importazioni di carbone dalla Corea del Nord, quest’ultima ha accusato Pechino «di ballare al ritmo degli Stati Uniti» e ha sfogato la sua rabbia lanciando missili verso il Giappone.
La provenienza dei missili dalla Corea del Nord e la distanza coperta in direzione del Giappone hanno messo davanti alla Cina una realtà inquietante: le capacità belliche della Corea del Nord possono raggiungere in qualsiasi momento le principali città cinesi.
L’animosità sino-coreana ha radici secolari, risalendo a quando la Corea era un vassallo della Cina imperiale. Purtroppo, questa animosità è continuata nei tempi moderni, quando Mao Zedong decise di stazionare truppe cinesi in Corea del Nord anche dopo la fine della guerra di Corea, e quando Pechino non supportò Pyongyang nelle sue ambizioni nucleari.
Inoltre, non ha aiutato il fatto che Kim Il-sung, il leader fondatore della Corea del Nord, fosse sospettato di spionaggio e quasi giustiziato dal Partito comunista cinese negli anni Trenta. […] Sarebbe un grave errore pensare che i russi, anche nella disperazione, possano credere che fare della Corea del Nord un alleato cambierebbe le sorti della guerra ucraino-russa. Ma questa mossa, e il suo recente viaggio in Vietnam, mostrano tutta la difficoltà di Putin intrappolato come Volodymyr Zelensky nel conflitto russo-ucraino.
[…] Nonostante Pyongyang continui a fornire alla Russia munizioni e armi sempre più necessarie, Mosca avrà bisogno di maggiore tecnologia e potenza di fuoco per sconfiggere un’Ucraina che usa armi fornite da Stati Uniti ed Europa. Questo aspetto non sfugge a Putin, che sa che affinché la Russia abbia una possibilità di vincere nella guerra iniziata nel 2022, è fondamentale che il suo partner «senza limiti» rimanga fermamente al suo fianco.
Tuttavia, oltre a fornire alla Russia tecnologia a duplice uso (utilizzabile per scopi civili o militari) per sostenere il complesso bellico industriale russo, la Cina sembra non essere riuscita a fornire armi reali alla Russia. E anche se la Cina volesse fornire armi non potrebbe farlo. Teme di inimicarsi ulteriormente l’Occidente e di incorrere in sanzioni economiche che potrebbero risultare fatali per la sua economia già in difficoltà. La Cina sa che ha bisogno di una Russia forte per evitare che l’Occidente consolidi le proprie risorse contro la percepita minaccia cinese. Tuttavia, aiutare Mosca potrebbe essere troppo per Pechino, poiché ciò danneggerebbe la sua economia. […]