1- ABBIAMO UN’ANGELA HITLER VERSIONE BORSA? UNA GORING IN GONNELLA E LISTINO? L’ANALISI DI UN BANCHIERE ITALIANO: “SI TRATTA DI UNA GUERRA CHE SI COMBATTE ANCHE ALL'INTERNO DELL'EUROPA. UN TEMPO SI USAVANO I CANNONI, ORA LE BORSE. MA BERLINO NON VUOLE DISTRUGGERE L'EURO, MA PRENDERE IL COMANDO DI EUROLANDIA” - 2- LA PROVA PROVATA: COME MAI LA BCE IERI HA COMPRATO TITOLI DI STATO IRLANDESI E PORTOGHESI PER 300 MILIONI DI EURO, MA NON QUELLI DI ITALIA E SPAGNA, CHE AVEVANO URGENTE BISOGNO DI UN INTERVENTO? LA BUNDESBANK HA FERMATO TRICHET - 3- SE IL RENDIMENTO DEL BTP DOVESSE SALIRE AL 7% È PROBABILE CHE L'ITALIA FAREBBE LA FINE DELLA GRECIA, LA CUI POLITICA ECONOMICA È STATA IN PRATICA COMMISSARIATA IN CAMBIO DEGLI AIUTI DELL'UE E DEL FMI. E L’ITALIA, DA ASSICURAZIONI GENERALI ALLE BANCHE, HA ANCORA TANTE AZIENDE-“BOTTINO” CHE FANNO GOLA AI TEDESCHI
Marcello Bussi per "Milano Finanza"
Questa «è una guerra». Così un banchiere italiano ha commentato la giornata di ieri. «Si tratta di una guerra che si combatte anche all'interno dell'Europa. Un tempo si usavano i cannoni, ora si usano le borse». Ma l'obiettivo non è distruggere l'euro, come invece pensano in molti.
La Germania, secondo il banchiere, vuole mantenere l'euro ma prendendo il comando in maniera indiscutibile. Insomma, «Berlino vuole dirigere la governance di tutti i Paesi di Eurolandia».
Fantapolitica in salsa finanziaria? Analizzando quello che è successo ieri la risposta è no. Tutti si aspettavano che la Bce avrebbe lasciato i tassi invariati all'1,50%, cosa che si è puntualmente verificata. L'attenzione era concentrata piuttosto sulla ripresa degli acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario da parte dell'Eurotower.
Nonostante l'impennata dei rendimenti di Italia e Spagna, la banca centrale non interveniva in questo senso dal mese di marzo. Ieri gli acquisti sono ripresi: secondo i trader, la Bce ha comprato titoli di Stato irlandesi e portoghesi per 300 milioni di euro, ma non quelli di Italia e Spagna. La mossa ha lasciato perplessi i mercati, visto che sono proprio questi ultimi due Paesi ad avere urgente bisogno di un intervento della Bce, per impedire che i loro rendimenti salgano al 7%, soglia che ha fatto scattare la richiesta di aiuti all'Ue da parte di Atene, Dublino e Lisbona.
E così il rendimento del Btp decennale, che nel primo pomeriggio era sceso al 5,864%, non appena si è capito che gli acquisti non avevano coinvolto l'Italia è risalito in serata al 6,21%, a un soffio dal record del 6,25% toccato il giorno precedente, mentre lo spread si è allargato a 391 punti base. A un certo punto lo spread fra Italia e Spagna si è stretto a 9 punti, segno che ormai i mercati mettono Roma e Madrid sullo stesso piano.
La spiegazione del mancato intervento della Bce la si trova nelle parole di Trichet, che ha precisato come la decisione di acquistare bond sia stata presa «a schiacciante maggioranza». Segno che non c'è stata unanimità. E chi si è opposto? Chiaramente la Bundesbank.
Sembrerebbe quindi che la Bce abbia deciso, almeno ieri, di intervenire solo marginalmente, senza acquistare bond italiani e spagnoli, per non contrariare troppo Berlino. Se poi il rendimento del Btp dovesse salire al 7% è probabile che l'Italia farebbe la fine della Grecia, la cui politica economica è stata in pratica commissariata in cambio degli aiuti dell'Ue e del Fmi. Ma che cosa dovrebbe fare l'Italia per tirarsi fuori dai guai?
La ricetta l'ha data ieri lo stesso Trichet, auspicando che l'Italia anticipi l'obiettivo di pareggio del bilancio attualmente fissato per il 2014. «Qualsiasi anticipazione delle riforme fiscali, qualsiasi azione preventiva è adeguata nell'attuale situazione», ha detto ieri in un'intervista all'Ansa. Poco prima, nel corso della conferenza stampa seguita alla riunione del Comitato esecutivo della Bce, Trichet aveva affermato che per l'Italia le riforme strutturali dell'economia sono «molto importanti», e «urgenti», così come lo sono «per tutti i Paesi» di Eurolandia, sottolineando che i tassi di crescita economica degli ultimi anni «non corrispondono al potenziale che avrebbe il Paese, tenuto conto delle sue notevoli risorse umane e a livello di imprese».
Alla domanda dell'Ansa se per l'Italia sia meglio puntare su un taglio della spesa pubblica o agire sulla leva fiscale per centrare gli obiettivi di bilancio, il presidente della Bce ha risposto così: «Quello che serve all'Italia è certamente ridurre la spesa pubblica e raggiungere i suoi obiettivi di deficit».
Trichet ha anche detto di non avere informazioni sul fatto che Roma non intenda partecipare al nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia ma ha sottolineato che sarebbe «una cattiva decisione». Al di là del caso Italia, il presidente della Bce ha annunciato l'Eurotower ripristinerà i finanziamenti di ammontare illimitato a 6 mesi alle banche che ne faranno richiesta, mentre le stesse operazioni a una settimana, un mese e tre mesi andranno avanti almeno fino a fine anno. Una mossa per sostenere le banche in difficoltà a causa degli alti costi di finanziamento. Chissà se alla fonte della Bce attingeranno anche le banche tedesche.