1- ECCO LA “PORCATA” BY CULATELLO BERSANI PER FAR DERAGLIARE IL TRENO DI RENZI - 2- PRONTE LE MODIFICHE ELETTORALI ANTI-RENZI: DOPPIO TURNO, ALBO DEGLI ELETTORI, CERTIFICATO ELETTORALE DA RITIRARE UN GIORNO PRIMA, PUBBLICAZIONE DEI VOTANTI - 3- OBIETTIVO DEI BERSANIANI: RESTRINGERE IL PIÙ POSSIBILE LA PLATEA DEGLI ELETTORI PER SCORAGGIARE IL VOTO LIBERO DEI NON MILITANTI (RENZI & VELTRONI SI INCAZZANO) - 4- IL CROLLO INARRESTABILE DI BERSANI NEI SONDAGGI: IL TGLA7 DÀ RENZI SOLO SOTTO MONTI, MENTRE PER TG3-IPR IL DISTACCO PRO-SEGRETARIO SI È RISTRETTO A SOLI 5 PUNTI 5- IL PORCELLUM DEMOCRATICO DARÀ LA SPINTA DECISIVA AL SINDACO YÈ-YÈ PER IL SORPASSO? -


1- PORCELLUM DEMOCRATICO!
Da "Corriere.it"


Sono pronte le regole delle Primarie del Pd. Ecco le novità: doppio turno e albo degli elettori. Poi patto di coalizione tra le forze che partecipano: in pratica chi perde sostiene il vincitore. Chi vorrà votare dovrà ritirare un certificato elettorale entro un giorno prima delle votazioni.

BERSANI RENZI

Tuttavia, si potrà ritirare la «tessera» anche la domenica stessa delle primarie: in ogni comune sarà aperto un ufficio elettorale per iscriversi all'albo degli elettori. Per quanto riguarda poi i due turni di voto, solo chi avrà votato al primo turno delle primarie, potrà farlo anche al secondo. Sarà quindi la stessa platea di elettori a decidere al ballottaggio.

PIERLUIGI BERSANI E MATTEO RENZI

Per quanto riguarda poi la questione della privacy sull'albo degli elettori, viene spiegato che chi vota alle primarie sottoscriverà una dichiarazione di sostegno al centrosinistra. Un'iniziativa politica, insomma. E i nomi dei votanti potranno essere pubblici non in quanto votanti alle primarie, ma in quanto sostenitori del centrosinistra.

La modifica dello statuto del Pd che permette la candidatura di Matteo Renzi e di altri candidati del Partito democratico alle primarie, sarà una norma transitoria. Questo recita il dispositivo che verrà votato all'assemblea nazionale di sabato a Roma. Ma Matteo Renzi non sembra contento di questo e sabato a Roma non ci sarà: «Non faccio parte dell'assemblea nazionale del Pd - ha scritto nella sua newsletter -.

BERSANI E RENZI

E non voglio dare motivi di ulteriore divisione: Bersani ha detto che farà di tutto per fare primarie aperte, libere e democratiche. Non so se il segretario ha ancora la maggioranza degli elettori del centrosinistra: questo lo diranno le primarie. Ma il segretario ha sicuramente la maggioranza dei membri dell'assemblea: tocca a lui dimostrarsi di parola, come io mi auguro.

DA LIBERO RENZI SI CUCINA BERSANI

Da parte mia rinuncio alle polemiche e aspetto di capire cosa verrà fuori. Continuando a coltivare la speranza che prevalga la saggezza e non si cambino le regole in corsa». Infatti proprio sulle regole il sindaco di Firenze contesta: «Non capisco perché non vadano bene le regole del passato quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani», scrive nella sua newsletter.

2- SONDAGGI A PICCO PER CULATELLO, RENZI VICINO AL SORPASSO
Scrive Laura Cesaretti su "Il Giornale": I sondaggi continuano ad essere inquietanti per Bersani: quello del Tg La7 sul gradimento dei potenziali premier dava lunedì Monti in testa al 19%, Renzi al 13% e Bersani appaiato a Berlusconi con l'11%. Quello di Ipr per il Tg3 sulle primarie dava Bersani stabile al 39% ma Renzi in rapida crescita ad un'incollatura (34%) e Vendola in calo (dal 22% al 18%).

3- RENZI: «E PERCHÉ ADESSO?»
David Allegranti per corriere.it

RENZI-BERSANI

No al cambio di regole in corsa per le primarie del centrosinistra, con l'inserimento del doppio turno (soglia fissata al 50 per cento) Ma la richiesta di Matteo Renzi sembra rimanere inascoltata, visto che la bozza delle nuove regole del Pd è pronta e sarà votata sabato all'assemblea nazionale del Partito, in cui peraltro sarà votata la norma transitoria dello Statuto per consentire ad altri che non sono il segretario di candidarsi alle primarie.

All'assemblea il sindaco di Firenze, candidato alle primarie, non ci sarà. «Non capisco perché non vadano bene le regole del passato, quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani. Sono le stesse identiche regole che hanno visto la vittoria di Pisapia e di Vendola a livello locale, per dire. Pare che desiderino cambiarle», scrive nella sua eNews.

RENZI-BERSANI

«ALLE PRIMARIE ARRIVA PRIMO CHI VINCE» - «Mi pare un errore - aggiunge il Rottamatore - inserire il ballottaggio (alle primarie chi arriva primo vince. Non è che dopo aver vinto, poi, c'è la gara di ritorno). Mi pare un errore grave immaginare un ballottaggio in cui possa votare solo chi ha votato al primo turno (e se la prima domenica ti ammali?). Mi pare un errore cercare di restringere la partecipazione: in tutto il mondo la sinistra allarga il campo della partecipazione e la destra restringe».

«NON SI PUO' PERDERE LA FACCIA» - «Stiamo facendo regole per restringere la partecipazione dei cittadini alle primarie e allargare quella dei candidati», aveva detto Renzi nei giorni scorsi intervenendo ad un incontro pubblico al teatro Comunale di Latina: «La vera fregatura di quelli che hanno tradito le speranze è che ci hanno rubato non solo il denaro ma anche l'idea che la politica è una cosa bella. Noi ci giochiamo la faccia. Si possono anche perdere le primarie ma non si può perdere la faccia».

GORI E RENZI

Ai cittadini di Latina Renzi ha voluto spiegare il significato del «pacchetto rottamazione»: «La rottamazione non è contro gli anziani ma contro coloro che siedono in Parlamento da 15 anni e non se ne vogliono andare. Se siamo seri dobbiamo pensare alle pensioni che vanno cambiate, ma è inaccettabile che non cambino mai quelle dei parlamentari. Il vitalizio è un fatto esteticamente rilevante».

«CERTO CHE BERSANI NON FARA' TRUCCHETTI» - «Sono sicuro che Bersani - che è persona seria e leale - non ricorrerà a certi trucchetti». È quanto scrive su Facebook Renzi, sulle regole per le primarie di cui si discuterà sabato prossimo all'assemblea nazionale del Pd. «In tutto il mondo l'obiettivo di chi organizza le primarie è allargare la partecipazione dei cittadini. Da noi c'è chi vorrebbe fare il contrario», ribadisce Renzi nel post, esprimendo lo stesso concetto già affermato nella sua newsletter settimanale.

PAOLO MIELI MIRELLA SERRI WALTER VELTRONI

RINCARA REGGI - «Se la proposta di Stumpo fosse confermata sarebbe una vergogna. Sono sicuro che Bersani non sia al corrente e che quindi non approverà, perchè èuna persona seria. Ricordo che il segretario, solo a febbraio 2012, magnificava nella sua Piacenza la grande partecipazione favorita dalle regole che sono servite per contrastare gli amici di Batman e avvicinare quanta più gente possibile al voto. Fu infatti l'elevatissima partecipazione dei cittadini a rendere ininfluente il tentativo di voto organizzato». Cosi' Roberto Reggi, coordinatore della campagna di Matteo Renzi.

RENZI-BERSANI

«LE REGOLE CAMBIANO PER FARLO PARTECIPARE» - Le parole del sindaco scatenano però la reazione del Pd nazionale: «Vedo che Renzi - dice Nico Stumpo, responsabile organizzazione dei Democratici - chiede con insistenza perché si devono cambiare le regole. Vorrei fargli notare sommessamente che sabato riuniamo l'Assemblea nazionale del Pd per cambiare la regola dello statuto in modo da consentirgli di candidarsi alle primarie».

Il clima, insomma, è parecchio surriscaldato. Se ne accorge anche l'ex segretario del Pd Walter Veltroni, che avverte: «Le primarie di coalizione sono una contraddizione in termini. O i candidati sottoscrivono un impegno per cui chi vince è sostenuto da tutti gli altri, e per me questa è la precondizione, o non ci si capisce più nulla. Distruggiamo il Pd e anche la coalizione e facciamo l'Unione. Abbiamo già dato, e Dio solo sa quanto abbiamo dato».