1- A FUKUSHIMA POTEVA ESPLODERE UN’APOCALISSE NUCLEARE: IL GOVERNO GIAPPONESE, NELLE ORE DELL’INCIDENTE, VALUTÒ DI EVACUARE TOKIO (A 150 MIGLIA DALLA CENTRALE) - 2- DA UN RAPPORTO SI VIENE A SAPERE CHE IL DIRETTORE DELLA CENTRALE DISOBBEDÌ AGLI ORDINI DELLA SUA AZIENDA, EVITANDO UNA SERIE DI ESPLOSIONI DEVASTANTI CHE AVREBBERO DANNEGGIATO ANCHE LE CENTRALI VICINE, METTENDO IN PERICOLO LA CAPITALE - 3- LA TEPCO DISSE INFATTI AL DIRETTORE DELLA CENTRALE YOSHIDA DI NON UTILIZZARE L’ACQUA DEL MARE PER RAFFREDDARE IL REATTORE N°4, IL PIÙ DANNEGGIATO E, COSA ANCOR PIÙ GRAVE, ORDINÒ DI EVACUARE COMPLETAMENTE LA CENTRALE. LASCIARE L’IMPIANTO SOLO A SÉ STESSO, AVREBBE PROBABILMENTE FATTO SÌ CHE I REATTORI ESPLODESSERO, RILASCIANDO UNA SCARICA DI RADIAZIONI TALE DA RAGGIUNGERE LE ALTRE CENTRALI NUCLEARI DELLA ZONA, INNESCANDO UNA VIOLENTISSIMA REAZIONE A CATENA - 4- IL CAPO DEL GOVERNO, NAOTO KAN, SPAVENTATISSIMO, NON DISSE NULLA NEMMENO AGLI USA
DAGOREPORT
da "The New York Times"
http://nyti.ms/xIq8S1
Un'indagine indipendente della "Rebuild Japan Initiative Foundation" ha messo in luce come, durante le fasi più critiche della crisi nucleare in Giappone conseguente allo tsunami dello scorso anno, il governo nipponico stesse valutando la possibilità di evacuare Tokio.
Dal rapporto dell'organizzazione, che dovrebbe essere pubblicato questo fine settimana, emerge come il Giappone stesse andando incontro a danni ben peggiori di quelli che poi in effetti si verificarono nella centrale di Fukushima.
Nelle ore subito successive all'incidente, ci fu una grande confusione nelle comunicazioni tra il capo del governo, Naoto Kan, tra il quartier generale del gestore dell'impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco) e tra il direttore della centrale, Masao Yoshida.
Dalle circa 300 interviste realizzate dalla Rebuild Japan Initiative Foundation, pare che dalla Tepco provenissero degli ordini a cui Yoshida si rifiutò di obbedire, come lui stesso comunicò al governo giapponese. E fu un bene. Perché se il direttore avesse acconsentito alle richieste dell'azienda oggi si parlerebbe di un incidente di proporzioni devastanti. La Tepco disse infatti a Yoshida di non utilizzare l'acqua del mare per raffreddare il reattore N°4, il più danneggiato e, cosa ancor più grave, ordinò di evacuare completamente la centrale.
Lasciare l'impianto solo a sé stesso, avrebbe probabilmente fatto sì che i reattori esplodessero, rilasciando una scarica di radiazioni tale da raggiungere le altre centrali nucleari della zona, innescando una violentissima reazione a catena. In pratica, ci sarebbe stata una serie di esplosioni non solo a Fukushima, ma anche nelle centrali vicine, che sarebbero state evacuate a loro volta. È chiaro a quel punto che i rischi per Tokio, situata a 150 miglia a sud di Fukushima, sarebbero stati altissimi.
Il governo giapponese conosceva questa situazione, e pare che infatti stesse preparando in gran segreto l'evacuazione della città. Kan nascose la gravità della cosa anche agli Stati Uniti perché spaventato dal panico che la notizia avrebbe potuto provocare.