2024, IL “SUPER BOWL DELLA DEMOCRAZIA” – NELL’ANNO APPENA COMINCIATO CI SARANNO ELEZIONI IN 75 PAESI, CON VOTI DETERMINANTI CHE POTREBBERO CAMBIARE IL FUTURO DEL MONDO – LA DECISIONE PIÙ IMPORTANTE SARÀ QUELLA CHE PRENDERANNO I CITTADINI AMERICANI: MA IL FUTURO DELLA PRIMA POTENZA MONDIALE È APPESO AI PROCESSI DI TRUMP E ALLA SALUTE DI BIDEN – LE URNE FARLOCCHE IN RUSSIA E IRAN, LE SFIDE DI INDIA E TAIWAN E LE EUROPEE, SU CUI GIORGIA MELONI SI GIOCA IL FUTURO POLITICO

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Estratto dell’articolo di Luca Sebastiani per “Domani”

 

biden trump

Uscire di casa, recarsi al seggio, barrare e scrivere il nome di un candidato o il / simbolo di un partito, infilare la scheda nelle urne. Oppure votare per posta o addirittura online. Nel 2024 queste azioni saranno ripetute in quasi tutto il mondo: decine i paesi al voto, più di due miliardi gli elettori, in un anno che il Guardian ha efficacemente definito il «Super Bowl della democrazia».

 

Elezioni in India

Un numero record di elezioni, che alla fine potrebbero determinare un mondo più libero o, al contrario, un peggioramento delle democrazie globali. Due miliardi di persone potrebbero recarsi alle urne, quindi, decidendo le sorti di oltre 75 paesi in cui vivono più di quattro miliardi di persone.

 

La metà della popolazione mondiale. È difficile far finta che l’altra metà del mondo non sarà influenzata dai risultati elettorali che emergeranno e che plasmeranno almeno la fine del decennio, se non l’intera metà del secolo.

 

lukashenko putin

[…] Circa 40 paesi, che rappresentano il 42 per cento della popolazione, terranno quelle nazionali, mentre negli altri sono previste tornate locali. Ci sono anche quelle transnazionali, come le europee. Paesi ricchi o in via di sviluppo, democratici e no. […] elezioni veramente eque si svolgeranno solo in 43 dei 76 paesi al voto, pari al 55 per cento. Una percentuale che suffraga la narrazione di un mondo diviso tra democrazie e autocrazie. O, in alcuni casi, regimi.

 

[…] Come nel caso dell’Iran, dove nel marzo 2024 sarà rinnovato il parlamento. Non sono previste svolte significative, in un paese in cui negli ultimi anni la repressione feroce si è confermata contro opposizioni e spinte innovative, tuttavia rimane la possibilità di intravedere qualche segnale lanciato nei confronti delle autorità politiche e religiose, con il boicottaggio e l’astensionismo.

 

volodymyr zelensky balla sulla tv russa a capodanno nel 2013 3

Sempre a marzo, andrà al voto pure la Federazione Russa di Vladimir Putin, che ha annunciato a dicembre la sua scontata ricandidatura in una scontata competizione. Le figure che hanno sfidato Putin sono fuori dai giochi, i candidati in lizza che si discostano da lui sono deboli e il sospetto che siano in corsa solo per dare una parvenza di competizione seria è reale.

 

[…] Un discorso simile può valere per la Bielorussia, le cui elezioni parlamentari sono a febbraio del 2024 mentre le presidenziali l’anno successivo. Aleksander Lukashenko, da 30 anni alla guida del paese, continuerà a governare reprimendo le opposizioni […]

 

IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA

L’Europa In Ucraina ancora non è chiaro se si svolgeranno le elezioni a causa della guerra. Il presidente Volodymyr Zelensky ha allontanato al momento l’ipotesi. Ma le pressioni interne ed esterne non saranno facili da gestire per molto, e, con tutte le criticità del caso, si potrebbe aprire la possibilità di vedere gli ucraini in fila a votare sotto le bombe russe, trionfo plastico della democrazia.

 

Rimanendo nel territorio europeo, andranno al voto Portogallo, Romania, Austria, Belgio, Croazia, Lituania. La Finlandia per le presidenziali, così come la Slovacchia. Discorso a parte per il Regno Unito: la data delle elezioni non è fissata, ma il premier Rishi Sunak ha confermato la sua intenzione di chiamare i cittadini a votare nel 2024.

 

GIORGIA MELONI

Dopo 14 anni di governo conservatore, i britannici sono pronti a voltar pagina scegliendo i laburisti.

 

[…] Spostamento a destra previsto […] alle elezioni europee, con i 400 milioni di elettori in tutta l’Unione che andranno al voto per rimodellare le istituzioni di Bruxelles. I risultati di questa elezione transnazionale avranno un peso specifico notevole perché dallo scontro tra sovranisti ed europeisti probabilmente nasceranno riforme strutturali che plasmeranno la prossima Unione europea.

 

rishi sunak

Se il 2024 sarà un anno record per le urne, però, molto è dovuto all’India e ai suoi 900 milioni di elettori che tra aprile e maggio voteranno. Nel paese asiatico, potenza in via di sviluppo per fattori demografici ed economici, il grande consenso attorno a Narendra Modi fa prevedere un successo del suo partito, Bharatiya Janata Party (Bjp), e un rafforzamento di quel nazionalismo indù che nel primo mandato ha premiato Modi […]

 

narendra modi 2

[…] Fino ad arrivare agli Stati Uniti, in bilico tra la conferma di un Joe Biden in difficoltà interna e il pericoloso ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

 

I sondaggi al momento premiano quest’ultimo sia alle primarie repubblicane sia nella corsa contro il presidente dem, nonostante le possibili condanne dopo i fatti di Capitol Hill. Come afferma lo studioso Mario Del Pero, la recente decisione della Corte suprema del Colorado sembra un tentativo della democrazia americana di proteggere sé stessa: «Una forma di legittima difesa contro un soggetto che nelle settimane successive al voto del 2020 ha promosso un’azione eversiva finalizzata a impedire la transizione pacifica dei poteri e il riconoscimento del risultato elettorale».

 

donald trump vs joe biden immagine creata con midjourney 3

L’ipotesi al momento concreta di un’elezione di Trump, con possibili derive autoritarie, avrebbe ripercussioni a oggi imprevedibili sulla democrazia americana, che appare stanca e mai come ora fragile.

 

[…] il 2024 sarà un anno cruciale, un “turning point” che potrebbe cambiare sensibilmente l’indice delle democrazie nel mondo. E un anno così ricco di elezioni storiche non potrebbe iniziare se non in un paese altamente simbolico per la lotta della democrazia: Taiwan. Le urne dell’isola di smeraldo saranno forse quelle più bollenti, insieme a quelle statunitensi, e indirizzeranno il futuro di Taipei, con Cina e Usa spettatori più che interessati. Già da gennaio si potranno avere indizi su che piega prenderà la democrazia nel mondo.