Andrea Arzilli per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
Paolo Ferrara - ex capogruppo M5S «lombardiano» in Campidoglio e oggi tra i più motivati spin doctor del Raggi bis - prende «carta e penna» per calcolare quanto asfalto ha rimesso a posto il Comune da quando, il 17 marzo 2017, la sindaca ha lanciato l' hashtag #stradenuove. E posta su Facebook: «Più di un milione di metri quadrati di strade asfaltate, più di 150 campi di calcio», scrive. E poi chiude il concetto con un' iperbole, chissà se consapevole: «Virginia Raggi ha fatto più strade degli antichi romani».
Si apre il dibattito sulla bacheca. Si scontrano, in centinaia di commenti, le tifoserie pro e anti Raggi in una polemica simile a quella del 16 maggio, quando Ferrara disse che «non far continuare il lavoro a Raggi» sarebbe come se «a Michelangelo fosse stato impedito di terminare la Cappella Sistina».
Stavolta, però, con una variante: tra chi usa l' ironia e chi cita le «amministrazioni precedenti», spunta anche chi, come Ferrara, tira fuori carta e penna. E libri di storia. «La Raggi ha asfaltato in 4 anni 1 milione di mq di strade (Ferrara dixit!) ovvero 250.000 mq/anno - scrive Diego Balistreri -. I Romani dal 753 a.C. al 476 d.C. hanno costruito almeno 250.000 km di strade che corrispondono a 1.750 milioni di mq, ovvero più di 1,4 milioni di mq/anno. E i romani le strade non le asfaltavano, le facevano. Ferrara, riuscirai a riempire l' oceano con un bicchiere, anzi no, con un imbuto». Asfaltato.
TUTTE LE STRADE PORTANO A RAGGI
Mattia Feltri per ''La Stampa''
E' solo amore. Amore ed evoluzione della specie, e Paolo Ferrara, consigliere comunale a Roma, esemplare evoluto e d' amore accecato, vede e proclama Virginia Raggi la più grande costruttrice di strade di sempre, ne ha costruite più lei di tutti gli antichi romani messi insieme, dice Ferrara. E solo pochi giorni fa aveva allarmato la cittadinanza: non ricandidare e rieleggere Virginia sarebbe come strappare il pennello a Michelangelo a metà Cappella Sistina (prima voleva dire che sarebbe come imporre a Ronaldo di smetterla col calcio, ma gli è parso un parallelo un po' riduttivo).
Ora lì, tutti a sbellicarsi, ma l' adulatore, talvolta in buonissima fede, è un essere inestinguibile e fecondo, da sempre, non ha colore politico: Giorgio Bocca ricordava il sessantesimo compleanno di Palmiro Togliatti, per la circostanza promosso dai discepoli a reincarnazione di Mazzini, anzi di Cavour, anzi di Mazzini, Cavour e Garibaldi insieme. Su Silvio Berlusconi si è costruita una chanson de geste, il Cavaliere appunto, lo statista di statura mondiale, il santo, il messia, l' unto, il futuro Nobel per la Pace (tutte cose dette per davvero).
Ogni leader, nel suo grande o nel suo piccolo, ha avuto un bardo. Si sorvola, per ragioni di spazio, su Renzi e su Salvini, perché più diritto è il passaggio da Berlusconi a Grillo, il padre di una rivoluzione culturale inarrestabile e ineluttabile (Vito Crimi), un esempio altissimo di intelligenza e bontà, è un patrimonio mondiale dell' umanità come le Dolomiti o la musica (Roberto Fico). Ecco, ridiamo pure dell' adulatore, ma non dovremmo dimenticare che cresce robusto nel campo del vanaglorioso.
degrado a roma buche in citta spray buche roma 1 buche roma 3 BUCHE ROMA BUCHE ROMA