L'ESTATE HA BRUCIATO IL DUCETTO - L'INUTILE ACCORDO DI RENZI CON ALFANO (IN SICILIA VINCE MUSUMECI) SPINGE ORLANDO E FRANCESCHINI TRA LE BRACCIA DI GENTILONI, SICURO CANDIDATO PD PER LE POLITICHE DEL 2018 (NO DEL PD A MINNITI) - I SONDAGGI DICONO CHE IL BANANA CON LA LEGA CORRONO IL RISCHIO DI CONQUISTARE PALAZZO CHIGI - E LUPI MOLLA ALFANO PER BERLUSCONI - IN FLESSIONE "SIGNIFICATIVA" M5S (E DI MAIO SABATO VA A CERNOBBIO)
-
DAGONOTA
E’ bene che Domenico, detto Marco, Minniti si metta l’anima in pace: i notabili del Pd non lo vogliono a Palazzo Chigi. “Se dobbiamo avere un decisionista, allora ci teniamo Renzi”. Musica per le orecchie di Paolo Gentiloni.
Ormai, il “conte” marchigiano ha ammaliato tutti. Compresi Orlando e Franceschini. Questo disgraziato sito l’ha ribattezzato “er Moviola” per la sua immagine sbiadita. Ma a compensare il “rallenti” di Paolo ci pensa Antonio Funiciello.
Lo spigliato capo della segreteria del premier si muove dietro le quinte; e fra le tante iniziative prese, c’è anche quella di un sondaggio da cui emerge che Gentiloni è il candidato migliore per il Pd per vincere le elezioni. Molte spanne sopra a Renzi. E pensare che quando Matteo alloggiava a Chigi, Funiciello era il braccio destro (e sinistro) di Luca Lotti.
A convincere Orlando e Franceschini ad abbracciare “er Moviola” hanno contribuito e non poco le scelte del Ducetto in terra siciliana. Il matrimonio con Alfano ha come contropartita una ventina di posti al Senato per i fedelissimi di Angelino. E fra le fila del Pd. E quei posti da chi sono occupati? Guarda caso, proprio dagli uomini dei ministri della Giustizia e dei Beni culturali. Come diceva il Marchese del Grillo: “posso essere un po’ incazzato”.
A giustificare l’incazzatura, poi, contribuiscono i sondaggi riservati che piovono sul Nazareno proprio in materia sicula. Il candidato del centro destra (sponsor Meloni), Nello Musumeci, viene dato al 42%, il grillino Cancelleri si ferma al 26%, mentre il candidato del Pd e di Alfano, Fabrizio Micari, è piantato al 19%.
Anche per queste mosse suicide del tandem Matteo/Angelino, Maurizio Lupi la prossima settimana annuncerà al “senza quid” che mollerà il partito e che tornerà fra le braccia accoglienti di Silvio. Con in dote i voti del partito al Nord. D’altra parte, Lupi aveva anche sostenuto Stefano Parisi nella corsa per Palazzo Marino a Milano.
E già che siamo in terra lombarda, il Banana è fermamente intenzionato a stringere un accordo con Matteo Salvini. La Lega è uscita piuttosto ammaccata dalle vacanze. Non solo per la storia di corna della Isoardi, ma anche per la storiaccia dei conti correnti che potrebbero presto esaurirsi per ragioni giudiziarie.
Ovviamente, Berlusconi non farà riferimento a nessuno dei due argomenti quando incontrerà Salvini, una volta completato il tagliando fisico sulle Dolomiti: non sarebbe carino; e Silvio è sempre attento alle esigenze degli ospiti. Lo sanno entrambi che, una volta insieme, corrono il rischio di vincere le elezioni. Un’eventualità da prendere seriamente in considerazione. E se il Matteo lumbard dovesse alzare ancora la cresta, l’ex premier può sempre strizzare l’occhio all’altro Matteo, quello toscano. Pure lui non se la passa bene come abbiamo visto.
Sta talmente messo male che al Nazareno gira una battuta: l’estate ha spento Renzi, l’autunno non lo riaccenderà. Tant’è che non sanno nemmeno se organizzare l’adunata della Leopolda prima o dopo la debacle delle elezioni siciliane. Rosato (mollato Franceschini è diventato renziano a tutto servizio), Lotti e Guerini spingono per farla prima. Matteo, invece, vuole fare il duro e organizzarla dopo. R fa bene.
Ps. Tutti i sondaggisti concordano su una tendenza in atto: il calo continuo e costante dell’M5S. E la Waterloo dei grillini arriverà questo week end, quando anche i loro big perderanno tempo a Villa D’Este. All’Ambrosetti, il Gotha mondiale potrà pesarli e misurarli. Con il rischio che scopriranno a loro spese come l’affabulazione non faccia rima con sostanza e contenuti…