L'INGRESSO DELLO STATO IN AUTOSTRADE ORA PUÒ DIVENTARE UN AUTOGOL - CON L'INCHIESTA CHE SCOPERCHIA LE PESANTI RESPONSABILITÀ DI TANTI (TROPPI) MANAGER, DA MION A CASTELLUCCI, FINO AL COMPARTO TECNICO, SI RISCHIANO MAXI-RISARCIMENTI ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME DEL PONTE MORANDI E DI ALTRI INCIDENTI AVVENUTI IN QUESTI ANNI. E SE CDP ENTRA NELL'AZIONARIATO, SE LE BECCA PURE LEI - SI STA ANCORA STUDIANDO UN MODO PER ''MANLEVARE'' I NUOVI SOCI
-
F.Sav. per il “Corriere della Sera”
I nuovi arresti in Autostrade, compreso l' ex amministratore delegato Giovanni Castellucci, potrebbero far saltare una trattativa che va avanti da luglio. E che sembrava indirizzata verso un passaggio di consegne tra i vecchi soci, cioè la holding Atlantia custode dell' 88% di Autostrade, e i nuovi azionisti guidati da Cassa Depositi al 40% e i fondi esteri Blackstone e Macquarie.
Le carte alla base dell' ordinanza che ha imposto quelle misure interdittive rendono ancor più chiaro il vero nodo del riassetto societario: quanto rischia chi compra Autostrade in termini di risarcimento danni? Può essere davvero calcolato lo «sconto manleva» applicato agli acquirenti che comprerebbero una società a un prezzo più basso assumendosi però l' onere di dover rimborsare chiunque a Genova abbia legittimamente il diritto di chiedere il conto?
Filtra - dicono fonti vicine ai componenti della cordata che ha presentato un' offerta non vincolante per la quota di controllo di Autostrade soggetta alla valutazione del consiglio di Atlantia entro il 30 novembre - lo smarrimento per la gestione precedente di Autostrade che rischia di configurare lo spettro del «grave inadempimento» della società ipoteticamente dimostrabile al processo per il crollo del Morandi alle battute preliminari.
Una locuzione giuridica che porterebbe dritto alla revoca della concessione di Autostrade senza passare da un maxi indennizzo per estinzione anticipata del contratto che regola i rapporti con lo Stato. Nei ministeri coinvolti, i Trasporti e il Tesoro, non si fa più mistero che a questo punto l' operazione di riassetto di Autostrade con l' ingresso di un socio pubblico come la Cassa Depositi potrebbe diventare persino un autogol.
Una fonte racconta il paradosso su cui si stanno interrogando nelle amministrazioni pubbliche, sotto la regia di Palazzo Chigi e del super-fedelissimo di Giuseppe Conte, il segretario generale Roberto Chieppa. Se la magistratura dovesse dimostrare la colpa grave del gestore - che nessuno più si sente di escludere - rischieremmo di far pagare agli italiani sottoscrittori di buoni postali raccolti da Cassa Depositi il conto dei risarcimenti ove dovessero superare il prezzo pattuito tra le parti come sconto per non concedere la manleva.
Gli advisor sostengono che al momento lo sconto applicato ai nuovi acquirenti varrebbe circa un miliardo per una valutazione complessiva della società tra gli 8,5 e i 9,5 miliardi. I soci di Atlantia - compresi i fondi esteri azionisti come il combattivo Tci appena salito al 10% del capitale per condizionare la vendita inquadrandola in una procedura di mercato - ritengono che Autostrade valga di più: tra gli 11 e i 12 miliardi. Ma è chiaro: nessuno sa quello che può succedere scoperchiando il vaso di Pandora dei risarcimenti. Il terremoto provocato da queste intercettazioni sul tema delle barriere anti-rumore non a norma su 60 chilometri di rete potrebbe essere nulla a confronto con quello che accadrà al processo per il viadotto Morandi.
A non collimare sono i tempi. L' urgenza del governo di estromettere dalla gestione i Benetton si scontra con l' incertezza sul valore di cosa si sta comprando e a che prezzo.
Oggi il consiglio di amministrazione di Atlantia, convocato per i conti trimestrali, valuterà anche le nuove intercettazioni e non sono escluse sorprese. Preme tra i soci esteri la necessità di promuovere un' azione di responsabilità nei confronti della vecchia gestione.
Pur apprezzando lo sforzo del nuovo amministratore delegato di Autostrade Roberto Tomasi, il rinnovamento della prima linea di manager e gli investimenti raddoppiati sulle manutenzioni soggette ad un nuovo monitoraggio digitale con Fincantieri ed Ibm, filtra dal governo la necessità di una presa di distanza rispetto al sistema Castellucci. Quel che è evidente è lo squilibrio tra interesse pubblico e privato degli ultimi anni. Uno squilibrio denunciato già in un' interrogazione del 2005 a firma di Luigi Zanda. Inascoltata.