L'ITALIA È POVERA E INCATTIVITA? È COLPA DEL ''SOVRANISMO PSICHICO'' - BELPIETRO: IL CENSIS DEI NEPOTISTI DE RITA OGNI ANNO È ALLA RICERCA DI UN TITOLO CHE ACCHIAPPI L'INTERESSE DEI GIORNALI. STAVOLTA SE GLI ITALIANI SI SONO ARRABBIATI NON È PERCHÉ LE COSE VANNO MALE E SI SENTONO ESCLUSI, MA PERCHÉ NEGLI ULTIMI SEI MESI SONO ARRIVATI I CATTIVI SOVRANISTI CHE HANNO PROMESSO IL CAMBIAMENTO E ANCORA NON È ARRIVATO...''
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Maurizio Belpietro per ''la Verità''
L' Italia si è impoverita e incattivita.
La scoperta l' hanno fatta quei cervelloni del Censis, un centro che ogni anno, da 52 a questa parte, sforna un rapporto sulle tendenze del Paese, producendo un librone a uso e consumo dei giornali. Fondato da Giuseppe De Rita, che della società di ricerca ha fatto una impresa di famiglia, piazzandovi nel corso del tempo un po' di figli (tanto da beccarsi un' accusa di nepotismo nientepopodimeno che da Maria Elena Boschi, con relativa interpellanza parlamentare), il Censis ogni volta si inventa qualche cosa che faccia titolo e possa essere ripreso dalla stampa.
Bisogna dare atto al fondatore, 86 primavere portate con eleganza, che per decenni la fantasia non gli è mancata, perché con abilità è sempre riuscito a infilarsi con una battuta o uno slogan nel dibattito politico.
Il colpo gli è riuscito anche questa volta, perché tenendo conto di ciò che sta accadendo negli ultimi mesi, De Rita e i suoi collaboratori hanno sfornato una definizione che sembra fatta apposta per essere ripresa dai cronisti che hanno il compito di recensire il malloppo targato Censis.
Che dice la Bibbia della ricerca sociale in Italia? Oltre a parlare di una nazione sempre più disgregata, impaurita, impoverita e anagraficamente vecchia (fin qui siamo all' elenco di ovvietà che avrebbero potuto essere scritte lo scorso anno o l' altro ancora), il Censis segnala che il nostro Paese si è incattivito. Da italiani brava gente, come di solito siamo etichettati all' estero, ci saremmo trasformati in italiani cattiva gente. Di chi è la colpa? Degli errori commessi negli anni scorsi da chi era alla guida del governo oppure dalle più recenti mancate promesse della politica?
La seconda che avete detto. Già, perché come ha spiegato il direttore generale del Censis, che solo per caso non si chiama De Rita come il fondatore e il segretario generale, ma Massimiliano Valeri, una prima forte delusione che li ha demoralizzati gli italiani l' hanno avuta quando hanno visto «sfiorire la ripresa che l' anno scorso e fino all' inizio di quest' anno è stata vigorosa e che invece è svanita sotto i nostri occhi, con un Pil negativo nel terzo trimestre di quest' anno dopo 14 mesi di crescita consecutiva».
Insomma, se gli italiani sono incattiviti è perché da giugno in avanti, cioè da quando c' è il nuovo governo, le cose non funzionano.
Anzi, vanno peggio e dunque i sentimenti si sono induriti. Abbiamo capito male? No, abbiamo capito bene. Noi pensavano che studi come quelli del Censis scandagliassero i fenomeni in profondità e per lungo periodo e invece l' Istituto è in grado di valutare a breve perfino l' impatto, sull' umore delle famiglie, dell' andamento del Pil nell' ultimo trimestre.
Valeri, siccome non vuole essere frainteso, si è preoccupato di essere ancora più chiaro. «L' atteso cambiamento miracoloso promesso dalla politica non c' è stato». E «la metà degli italiani afferma che non è vero che le cose siano cambiate sul serio. E adesso è scattata la caccia al capro espiatorio, dopo il rancore, e la cattiveria che diventa la leva cinica di un presunto riscatto».
Avete capito? Se gli italiani si sono arrabbiati e incattiviti, non è perché le cose vanno male e si sentono esclusi, ma perché fino all' inizio dell' anno le cose andavano bene e il Pil cresceva.
Poi è arrivato chi ha promesso un miracolo, ma la ripresa che era «vigorosa» si è afflosciata, svanendo sotto gli occhi fino a registrare un Pil all' ingiù. A questo punto, l' elettore si è sentito turlupinato e di qui gli animi si sono induriti, così è scattata la caccia al colpevole.
Per essere ancora più chiari su quel che sta succedendo, al Censis si sono inventati una definizione che fa titolo e cioè il sovranismo psichico, che non sappiamo bene che cosa voglia dire, ma andando e tentoni e facendo uso della lingua italiana, immaginiamo che voglia esprimere un concetto di sovranismo che non è reale, ma sta tutto nella psiche, cioè dentro la testa delle persone. Le quali vorrebbero riappropriarsi di qualche cosa che sentono perso.
In pratica è una cosa da curare, perché appartiene a quelle brutte malattie che non ti contagiano, ma ti scavano dentro il cervello, fino a farti dei buchi grossi così.
Gallerie di cui rischi di non liberarti più.
Così si tratteggia un ritratto di Paese in declino, in cerca di una sicurezza che non si trova e sempre più diviso. Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono dunque un prodotto della mente, anzi una proiezione della psiche.
Dopo avere incantato gli italiani, non potendone soddisfare le ambizioni, hanno creato dei nuovi mostri che, c' è da immaginarsi, secondo il Censis sono gli immigrati. Sarà. Ma quello che è successo a un operaio di Zola Predosa, in provincia di Bologna, non è un prodotto della psiche, ma la realtà. Il poveretto, dopo aver comprato una casa con il mutuo, se l' è vista occupare da una famiglia di stranieri e lui dorme in garage.
Ditemi voi se non ha il diritto di essere incattivito.