C'È VITA IN LOMBARDIA PER IL CENTROSINISTRA - IL PD HA STRAPPATO LODI ALLA LEGA CON UN GIOVANE CANDIDATO, IL 25ENNE IMPIEGATO BANCARIO E CINTURA NERA DI JUDO ANDREA FUREGATO, MENTRE MONZA, SESTO SAN GIOVANNI E COMO VANNO AL SECONDO TURNO, ANCHE SE NEI PRIMI DUE CASI È AVANTI IL CENTRODESTRA - I DEM PERÒ GONGOLANO IN VISTA DELLE ELEZIONI REGIONALI DEL 2023: "È STATO SPEDITO L'AVVISO DI SFRATTO A FONTANA"
-Andrea Senesi e Stefania Chiale per il “Corriere della Sera”
Una vittoria e tre ballottaggi, di cui uno partendo in vantaggio e senza nemmeno il candidato del centrodestra. In Lombardia, dopo il primo turno, il centrosinistra guarda con più ottimismo alle Regionali del prossimo anno.
Appuntamento rimandato al 26 giugno per due capoluoghi di provincia e nella ex Stalingrado d'Italia, Sesto San Giovanni. A Lodi il Pd, con un volto giovane e un campo largo, è invece riuscito a strappare alla Lega uno dei Comuni simbolo della sconfitta dem alle amministrative del 2017.
Il centrodestra può inseguire la riconferma a Sesto, dove ha sfiorato la vittoria al primo turno, e a Monza dov'è in vantaggio. Mentre a Como non rientra neppure nel ballottaggio per un pugno di voti. Il prossimo anno si gioca il futuro della Regione: per il centrosinistra «l'inversione di tendenza in Lombardia è iniziata».
«Vincere a Lodi significa vincere le politiche del prossimo anno», aveva detto il segretario pd Enrico Letta chiudendo qui la campagna elettorale. Andrea Furegato, 25 anni, impiegato bancario e cintura nera di judo, il secondo più giovane nella storia della città, sostenuto da una coalizione composta da liste civiche e dal M5S, ha battuto al primo turno con il 58,9% dei voti l'uscente Sara Casanova (37,2%).
«Sarò il sindaco di tutti i lodigiani - commenta dal quartier generale -. Il nostro dovere era quello di mandare a casa il centrodestra e ce l'abbiamo fatta».
A Sesto il sindaco Roberto Di Stefano è in vantaggio di dieci punti sullo sfidante Michele Foggetta, segretario locale di Sinistra Italiana e a sorpresa uscito vincitore dalle primarie. Polemiche roventi in campagna elettorale su entrambi i fronti. Foggetta è finito sotto accusa per certe vecchie dichiarazioni contro Israele, la Lega per aver scelto come capolista l'assessore Claudio D'Amico, noto per essere l'uomo che ha costruito assieme a Gianluca Savoini i rapporti tra la Lega e l'entourage di Putin.
A Monza il sindaco uscente di Forza Italia Dario Allevi cercava il bis (impresa mai riuscita ai predecessori). Esce dal primo turno in testa col 47,6% sul dem Paolo Pilotto (39,8%), mentre a Como il centrosinistra con Barbara Minghetti è in testa con il 39,3%: contro di lei il 26 giugno ci sarà Alessandro Rapinese, che per la terza volta consecutiva cerca di conquistare la poltrona, e non il centrodestra di Giordano Molteni.
«La vittoria a Lodi e i ballottaggi a Como e a Monza dimostrano che il centrosinistra in Lombardia cresce rispetto al centrodestra a trazione Lega - dice il segretario del Pd lombardo, Vinicio Peluffo -. A Lodi la scommessa più audace, un test nazionale. Questa vittoria è la via da percorrere per le regionali. L'avviso di sfratto a Fontana è già stato spedito».