ABETE ABBATTUTO? - DOPO AVER CAPITO CHE NESSUNO (NÉ A DESTRA NÉ A SINISTRA, TANTOMENO AL CENTRO COME SPERAVA) LO VUOLE PIANTARE IN CAMPIDOGLIO, ABETE SMENTISCE LE INDISCREZIONI: “IO SINDACO DI ROMA? MAI DETTO! RIMARRÒ A FARE IL PRESIDENTE BNL” - I MESSAGGI PER NIENTE SUBLIMINALI DEL FINIANO CROPPI: “LA SPERANZA È CHE EMERGA UN CANDIDATO FORTE, MA NON CREDO CHE ABETE SIA LA FIGURA GIUSTA”…


1- ELEZIONI 2013, DOCCIA FREDDA SU ABETE - ALEMANNO: DECIDERANNO I ROMANI. POLVERINI: SI CANDIDI, SE PENSA DI AVERNE LE QUALITÀ

Giovanna Vitale per "la Repubblica - Roma"

LUIGI ABETE
LUIGI ABETE

Non ci sta, Luigi Abete,a passare per quello che muore dalla voglia di candidarsi a sindaco di Roma, uno che si autopromuove come tecnico trasversale senza che nessuno, a cominciare dai partiti, gliel'abbia formalmente chiesto. E così, pur non smentendo una sua eventuale discesa in campo, ambizione in realtà confessata ad amici e colleghi, prende tempo e aspetta che maturino le condizioni. Frenando le fughe in avanti degli ultimi giorni.

A farlo riflettere, probabilmente, le reazioni suscitate dall'articolo pubblicato ieri da Repubblica, che dava conto delle recenti manovre del presidente Bnl per tentare la scalata al Campidoglio: la freddezza del Terzo Polo, lo scarso entusiasmo sia a destra che a sinistra. «Siamo in democrazia. Se Luigi Abete ritiene di avere le qualità giuste per presentarsi, e una coalizione che lo sostiene, credo che abbia tutto il diritto di farlo.

Poi, naturalmente, siamo ancora troppo indietro come tempi», la chiosa della governatrice Renata Polverini. Valutazioni sulle quali pesa, appunto, la distanza dalla data delle elezioni: un anno esatto. Che in politica, specie in un quadro così fitto di incognite come quello attuale, equivale a un'era geologica.

Prova ne è l'attendismo dimostrato dallo sfidante di Alemanno in pectore, Nicola Zingaretti: «Noi faremo le primarie, poi si vedrà». Più esplicito il sindaco in carica: «Io sono in campo». E siccome anche nel centrodestra saranno i romani a scegliere con i gazebo, «se ci sono altri candidati della società civile si facciano avanti. Chi deve essere il sindaco lo devono decidere gli elettori, non le lobby. No alle operazioni di vertice». Parole chiarissime che non escludono ma neanche ammettono l'entrata in partita di Abete: «Sono molto amico suo, l'ho visto nei giorni scorsi e mi ha sempre smentito questa ipotesi.

Comunque è un'ottima persona e sarebbe una candidatura di rispetto». Eppure, secondo indiscrezioni, un'ala del Pdl non sarebbe proprio contraria all'ipotesi del presidente di Bnl, «un terminale tecnocratico con base partitica» che permetterebbe di evitare «le mediazioni e i compromessi del fare politico».

RENATA POLVERINI
NICOLA ZINGARETTI

Opposta la reazione del Pd. Per il capogruppo Umberto Marroni, «l'annunciata candidatura di Abete a sindaco di Roma dimostra il fallimento della strategia di Alemanno di costruire un'alleanza con le forze moderate della città». Piuttosto gelide, le correnti che attraversano il Terzo Polo: il trampolino che Abete contava di sfruttare per spiccare il volo. «Parlo a nome di Fli: riteniamo che l'esperienza amministrativa di Alemanno sia conclusa, non ci sono le condizioni per ipotizzare un'alleanza col Pdl o con un Alemanno-bis», premette il finiano ex assessore alla Cultura Umberto Croppi.

Per poi lanciare l'affondo: «La speranza è che emerga un candidato forte, espressione della società e stiamo lavorando perché qualcuno sia invogliato a farlo. Ma non credo che Abete sia la figura giusta: ho molta stima per la sua persona ma non ci sono le condizioni perché intorno a lui si crei una coalizione sufficientemente forte». Sulla stessa linea il capogruppo udc in Campidoglio Alessandro Onorato: «Non credo proprio sarà lui il nostro candidato. E comunque è prematuro parlare di nomi, la nostra priorità, adesso, è elaborare un programma per cambiare davvero la città».

Più possibilista il rutelliano Riccardo Milana: «È una persona di rilievo, ma è ancora troppo presto per decidere». Chi invece gongola è Francesco Storace, leader della Destra: «Se è vero che Pd e Pdl vorrebbero candidare a Roma un altro banchiere la partita si fa interessante...».

2- "FARÒ ANCORA IL PRESIDENTE DELLA BNL"
Lettera di Luigi Abete a "la Repubblica - Roma"

In riferimento all'articolo dal titolo "Le manovre di Abete per il Campidoglio", il Presidente di Bnl Luigi Abete precisa quanto segue:

GIANNI ALEMANNO

1. Che l'articolo di ieri - ultimo di una serie di articoli di simile contenuto, apparsi nei mesi scorsi in relazione alle vicende legate al Festival del Cinema - propone un ritratto di Luigi Abete molto diverso dalla realtà;

CLAUDIO LOTHAR VELARDI

2. Che, in particolare, riporta notizie e dichiarazioni inesatte ed in ogni caso mai rilasciate né in pubblico, né in privato;

3. Che il virgolettato attribuitogli ("È la cosa che desidero di più al mondo"), peraltro ripetuto nel titolo, non risponde né al pensiero, né alla cultura né al linguaggio di Abete;

4. Che non è stato affidato nessun incarico a Claudio Velardi, come riportato nell'articolo, o ad altri, per "attività di lobbying";

5. Che non sono state tenute in considerazione le dichiarazioni già rilasciate sul tema, come, ad esempio, in occasione dell'intervista a Il Mondo del 30 marzo 2012, dove alla domanda "Si dice che lei potrebbe candidarsi, tra un anno, come Sindaco di Roma. È così?", rispondeva: «Prevedo di essere riconfermato per il prossimo triennio come presidente di Bnl».

Che Luigi Abete aspiri a concorrere alla poltrona di sindaco di Roma è cosa notoria da almeno 5 anni.

Ultimamente Abete lo ha esplicitato in varie occasioni, dicendo fra l'altro a un autorevole esponente dell'Udc che "è quello che vorrei fare di più al mondo". Frase fedelmente riportata. Circa Velardi, probabilmente non c'è stata alcuna investitura ufficiale, però lo stesso Velardi ha chiesto a politici di primissimo piano della Regione: "Perché non candidate Abete?". Come abbiamo serenamente scritto.