ACCUSE NEL (PRO)CESSO - LE COSE SI METTONO BENE PER IL BANANA: NON SOLO BELEN, LA SANTADECHÉ E CARLO ROSSELLA HANNO SOSTENUTO IN TRIBUNALE DI NON AVER MAI PARTECIPATO AL BUNGA DI ARCORE, MA IL PROCURATORE DEL TRIBUNALE DEI MINORI SEGNA UN PUNTO A SUO FAVORE - SAREBBE INFATTI STATO GIUSTO AFFIDARE RUBY ALLA MINETTI, IN QUANTO PERSONA MAGGIORENNE, VISTE LE CONDIZIONI DI PARTICOLARE URGENZA...


Paolo Colonnello per "la Stampa"

SILVIO BERLUSCONI

Se a Belen tocca sfilare per cinque minuti sulla scomoda passerella del processo Ruby senza aggiungere nulla di rilevante al dibattimento («Mai stata alle feste di Arcore») è al procuratore del tribunale dei minori Monica Frediani che spetta il compito di movimentare l'udienza. Bastano infatti le tre relazioni da lei firmate sul caso della giovane marocchina e acquisite agli atti dal tribunale su richiesta degli avvocati, per rilanciare le tesi della difesa sull'insussistenza dei reati contestati a Silvio Berlusconi.

ruby to big

Le relazioni del procuratore dei minori, il 29 ottobre, il 16 novembre e il 28 dicembre 2010, inoltrate alla Procura Generale, spiegano infatti che «l'intervento operato in data 27 maggio 2010 appare riconducibile alle procedure normalmente adottate nei confronti dei cosiddetti "minori non accompagnati", privi cioè di referenti adulti reperibili, ovvero dei collocamenti urgenti e provvisori di natura civile... attuati non per limitare la libertà personale del minore ma per offrire in via d'urgenza sostegno».

Ruby

Frediani spiega che «Pasquino Caterina non risultava aver sporto denuncia per il lamentato furto e la denuncia non risulta essere stata presentata nemmeno in occasione del riferito intervento». Dunque, intende dire il procuratore dei minori, Ruby Rubacuori quella sera si ritrovò in questura non perché accusata di furto (ma questo, sebbene mancasse una denuncia specifica, era stato riferito all'agente intervenuto a fermarla) ma per un «sostegno».

BELEN processo ruby

E dunque, sostiene il procuratore dei minori nella sua relazione del 16 novembre, gli interventi come quello per Ruby «competono alla pubblica autorità» e non al pubblico ministero. Il quale, «ove interpellato si ritiene svolga un ruolo consultivo e le sue disposizioni di conseguenza non sarebbero vincolanti».

processo ruby Carlo Rossella e Daniela Santanche

Non essendovi stata una denuncia pregressa, non vi sarebbero state irregolarità nell'affido di Ruby a Nicole Minetti anziché, come disposto dal suo pm, a una comunità protetta perché «nella prassi dell'ufficio non è insolito che adolescenti, in assenza di genitori o parente, siano temporaneamente affidati in via d'urgenza e temporanea a un soggetto maggiorenne». In questo caso la consigliera Minetti che però, come si sa, «riaffidò» Ruby alla giovane escort brasiliana Michelle de Coinceicao.

processo ruby Ilda Boccassini e il presidente del tribunale dei minori Monica Frediani resize

Un punto a favore della difesa, non c'è dubbio, anche se poi il reato di concussione riguarda l'intervento improprio dell'allora presidente del Consiglio sui funzionari di polizia per contrabbandare la giovane marocchina, ospite almeno 9 volte alle feste di Arcore, come «la nipote di Mubarak». Tra i testimoni della difesa di ieri, anche l'onorevole Daniela Santanché e il presidente di Medusa, Carlo Rossella. Entrambi assolutamente sicuri di non aver mai partecipato a cene meno che eleganti.