ADDAVENÌ TELE-RENZI - SULLA RAI MATTEUCCIO E’ PEGGIO DI BERLUSCONI: CHI NON SI ALLINEA VA A CASA - NEL MIRINO DEL PREMIER IL DIRETTORE DI RAI 3 VIANELLO - TRA LA MAGGIONI E CAMPOSANTO DELL’ORTO UNA GARA A CHI E’ PIU’ RENZIANO (ARIDATECE MASI E BERLUSCONI) -
Carlo Tecce per il “Fatto Quotidiano”
“Che sei scemo?”. Il vecchio dirigente di Viale Mazzini, anzi il non più giovane dirigente – altrimenti s’offende – accetta di raccontare quel che accade in Rai con la formula del retroscena.
Affida al cronista pensieri taglienti senza apporre la firma in calce, consapevole di essere sopravvissuto a cinque direttori generali: “Oggi ho incrociato un collega davanti al gabinetto, sai, là dove andiamo a fumare le sigarette, uno di quegli angoli che sono talmente sporchi che sembrano malfamati”.
E allora? “Mi ha scrutato con uno sguardo di sfida, perché conosce bene i miei contatti politici. Ha allargato le braccia e poi mi ha allungato una mano sulla spalla. Ha sospirato, pietoso, e mi ha detto con l’espressione di Totò: ‘Addavenì... (famosa battuta del principe De Curtis in Totò a colori”. E se viene? “Te lo ripeto, sei scemo? Matteo Renzi è già qui, tutti tremano e tramano, chiamano gli anziani compagni che si sono riciclati nei democratici, rievocano convegni accanto a Luigi Zanda o a Matteo Orfini, ma hanno paura, una fottuta paura. Il fiorentino farà una strage, non di gente innocente sia chiaro”.
IN VERSIONE Silvio Berlusconi, Renzi ha insultato due programmi che fanno informazione, Dimartedì di La7 e il vostro Ballarò di Rai3, e ha esaltato gli ascolti di una replica di Rambo su Rete4. Il dg Antonio Campo Dall’Orto come reagisce? “Calma, ragazzi. Cdo (Campo Dall’Orto) è un tipo davvero calmo. Non è arrogante, non è un Gubi (Gubitosi) che ti umilia al minimo respiro.
Cdo conosce la televisione, farà i suoi interventi che di certo non saranno sgraditi al premier, ma non adesso: entro dicembre le nomine, perché aspetta la riforma che gli assegna maggiori poteri e poi a gennaio farà il palinsesto che vuole. Io ho vissuto la stagione di Berlusconi, ti giuro: c’erano meno pressioni. Il guaio di Cdo ora si chiama Monica Maggioni”.
E perché mai, non vige il patto dei Parioli che siglarono a pranzo appena scelti da Silvio&Matteo? “Monica gioca la sua partita nel campo renziano, deve garantirsi un futuro in politica o altrove, non può mica tornare in video. È una gara a chi è più renziano. E ammetto che la Maggioni si impegna molto”. Questo è il mantra che circola nel palazzo di Viale Mazzini e nei corridoi di Saxa Rubra: “Qui siamo tutti veterani, non del Vietnam, ma del servizio pubblico e siamo tutti Rambo”, ripete solennemente un uomo che un po’ di trasmissioni le ha inventate e ancora resiste saltellando fra i vari incarichi Rai.
Più che un reperto da prima Repubblica, è l’emblema della prima Repubblica che fu: “Per risolvere i grossi problemi occorrono soluzioni semplici. Il problema è di Andrea Vianello, il capo di Rai3 con un piede e mezzo fuori. Renzi l’ha messo nel bersaglio e i renziani già l’hanno preso d’assalto con la delicatezza di un branco di lupi”. E che deve fare, il povero Vianello? “Rispondere presente. Al premier non piace un programma che parla solo di cose brutte?”.
Esatto, non piace. Ma un giornalista mostra la realtà, non la inventa: “Ti devo spiegare come funziona la Rai? Vianello e anche gli altri devono suggerire ai conduttori di inserire un momento per le ‘buone notizie’, far vedere agli italiani quanto è bravo il governo. Ci vuole uno spazio good news. Mi sembra un’ipotesi molto concreta”. Questa è propaganda. “Non è il periodo per fare gli schizzinosi. Renzi ha dato un segnale con quel discorso al Nazareno: o fate quello che chiedo o vi mando a casa”.
L’ultimo interlocutore è dislocato a Saxa Rubra, lontano dai corridoi che frequenta Cdo, ma ha fonti di prima mano: “A dicembre l’azienda sarà renziana, completamente. Il dg cambierà subito la struttura: responsabili comunicazione, assistenti e collaboratori e la società della pubblicità. Poi passerà ai vertici dei canali e, infine, ai telegiornali. Nessuno si salverà. O meglio, c’è solo un modo per salvarsi: giurare fedeltà eterna a Renzi”.
Conforta sapere, invece, che almeno i consiglieri di amministrazione possono gioire. Scongiurato l’esproprio di scrivanie, cassettoni, librerie, stampanti, ora i membri del Cda hanno un luogo per lavorare e riflettere. Ma per non sfoggiare un’opulenza che non s’addice più a Viale Mazzini, ciascun consigliere avrà una stanza doppia uso singola. Così almeno fingono il risparmio, simulano il sacrificio.