L’AIR FORCE CAZZ-ONE NON DECOLLA MANCO A SPINTA - L'AIRBUS VOLUTO DA RENZI RESTA AI BOX: MANCATO ADDESTRAMENTO DEI PILOTI, EQUIPAGGIAMENTI INCOMPLETI E LA “RESISTENZA” DELL’AERONAUTICA MILITARE INCHIODANO A TERRA L'AEREO DA 300MILA EURO AL MESE
Paolo Zanca per il “Fatto Quotidiano”
Quando ha preso il volo - domenica notte all' una meno venti - Matteo deve aver avuto il rimpianto stampato in faccia: nemmeno stavolta è decollato con l' Airbus A340-501 , l' ormai noto "Air Force Renzi", l' aereo acquistato in leasing da Etihad con cui il premier italiano ha voluto ampliare la flotta a disposizione di Palazzo Chigi.
Ha dovuto accontentarsi del vecchio Airbus 319, uno dei mezzi che l' Aeronautica mette a disposizione per i voli di Stato e che - così si rammarica il premier - può volare solo per 8500 chilometri, senza aver bisogno di fare scalo per rifornirsi di carburante. Per la verità, l' Argentina, dove Renzi si trova in queste ore, era una delle rare occasioni in cui la traversata meritava l' acquisto.
Viaggi così lunghi sono un' eccezione (tre, compresa la trasferta di Mattarella in Vietnam e Oman da giugno a oggi), dunque è presumibile che l' unica altra destinazione utile sarà il G7 in programma in Giappone a maggio. Ma a questo punto la domanda è una: per quel giorno l' Air Force Renzi sarà pronto?
Già perché le complicazioni ormai cominciano a farsi notare. Doveva debuttare il 22 ottobre, con il viaggio in Sudamerica del presidente del Consiglio, è arrivato a Fiumicino solo due settimane fa ed è rimasto parcheggiato pure per la trasferta argentina dell' altroieri.
Mentre la rata mensile da 300 mila euro è già scattata (l' importo possiamo solo approssimarlo, visto che il contratto è ufficialmente secretato), l' Airbus non si alza da terra: dal giorno dell' atterraggio, nulla sembra essersi mosso. I nodi sono due. Primo, l' addestramento del personale: i piloti del 31esimo stormo devono prepararsi alla guida del nuovo velivolo.
Secondo, gli equipaggiamenti: mancano ancora tutti gli allestimenti chiesti dal premier e anche il sistema radio che consente la comunicazione con l' Aeronautica militare. Eccoli, i militari. L' ipotesi che i ritardi siano una forma di "resistenza passiva" da parte delle gerarchie della Difesa comincia a circolare con una certa insistenza.
D' altronde è noto che l' Aeronautica non abbia gradito le modalità, piuttosto sbrigative, con cui è stata condotta l' operazione-acquisto. Ora, a Renzi, resta solo da evitare un' altra trasferta bucata. L' obiettivo, dicevamo, è il G7 nipponico: partenza il 26 maggio, destinazione Shima, 400 chilometri da Tokio, 9800 dall' Italia. Lì si che l' Air Force Renzi potrebbe fare la sua degna figura. Ce la farà?