AJO, OJO E CAMPIDOGLIO – E' INIZIATA LA CORSA AL DOPO RAGGI: NEL PD SI PARLA DI ENRICO LETTA (LUI FRENA: “NON E’ IN AGENDA”) MA OCCHIO A MICHELA DI BIASE, MOGLIE DI FRANCESCHINI. SALVINI, DOPO IL "GRAN RIFIUTO" DI GIORGIA MELONI, VORREBBE PESCARE IL JOLLY, UN SUPER MANAGER PRESO DALLA SOCIETÀ CIVILE CHE POTREBBE AVERE LE SEMBIANZE DI FLAVIO CATTANEO. OPZIONE PERÒ CHE NON SEMBRA TROVARE IL FAVORE DA PARTE DELL'EX CEO DI TIM, CHE SMENTISCE
-LA SMENTITA DI FLAVIO CATTANEO AL 'FOGLIO'
Da “il Foglio”
Al direttore - Abbiamo letto con attenzione e interesse l'articolo di ieri pubblicato sul suo giornale dal titolo "Ecco il nome di Salvini per Roma, Cattaneo sindaco" e ci vediamo costretti ad alcune precisazioni.
Primo: nessuno ha nemmeno ventilato a Cattaneo la proposta di fare il sindaco di Roma, da nessuna parte politica. Ed è giusto che sia così perché Cattaneo, che forse è meglio definire un imprenditore e manager piuttosto che un affarista politico, francamente ingeneroso, ha un compito ancora da svolgere all'interno di Italo, che ha contribuito a far crescere e che a reso un esempio di cosa vuol dire la competizione.
Non solo, il suo ruolo come detto è quello di imprenditore, il cui patrimonio sicuramente è cresciuto grazie al suo lavoro di oltre 20 anni e non grazie alle buone uscite, e sta lavorando a nuove interessanti iniziative, tra le quali l'ingresso in politica non è contemplato. Per ultimo, a pensar male si fa peccato, come diceva Andreotti, e la mia stima per il vostro giornale mi fa credere a priori alla vostra buona fede.
Ma, si sa, le polpette avvelenate girano e a volte inconsapevolmente se ne assaggia una: spesso interessi politici che celano meno virtuosi interessi economici possono muovere venticelli falsi e utilitaristici. La prossima volta con una semplice telefonata all'oggetto dell'articolo si possono evitare strascichi.
Un saluto cordiale.
Antonella Zivillica
Relazioni esterne Italo
Risposta di Claudio Cerasa
Sappiamo bene che Flavio Cattaneo è un grande manager. Ed è proprio per questo che c'è qualcuno, in politica, che sogna, come si sarebbe detto un tempo, una sua discesa in campo a Roma. Grazie e buon lavoro.
Marco Antonellis per affaritaliani.it
Quel "Virgi', Roma nun te merita" di Beppe Grillo accompagnato da uno scritto in vernacolo romanesco ha riacceso improvvisamente il dibattito sulla corsa al Campidoglio del prossimo anno.
E se dalle parti di Virginia Raggi le leggono, forse troppo ottimisticamente, come un "endorsement" alla sua ricandidatura, dal Nazareno si registrano silenzi imbarazzati: "Meglio stare zitti sennò salta il governo" dice più di qualcuno e comunque "è una cosa interna ai 5Stelle che non commentiamo. Tutti sanno che il Pd è all'opposizione della Raggi e giudica la sua esperienza molto negativa. A settembre, dopo le regionali, il centrosinistra sceglierà il proprio candidato".
D'altra parte Nicola Zingaretti è stato chiaro e molto difficilmente farà retromarcia per un "sonetto": il veto alla ricandidatura della Raggi rimane. Tanto più se il viatico deve essere quello di definire i potenziali elettori, cioè i romani, "gente de fogna" che da "tremila anni rompe li cojoni".
Ad ogni modo, sia a destra che a sinistra, le elezioni per il Campidoglio saranno il "clou" delle tornate elettorali del prossimo anno e già impazza il totonomi. Nel Pd, circolano i nomi di Enrico Letta a David Sassoli (ma i diretti interessati hanno ben altre ambizioni e non sono disposti ad accettare "promoveatur ut amoveatur" di sorta). In una candidatura a sindaco di Roma ci spera anche Monica Cirinnà, così come Sabrina Alfonsi, Giovanni Caudo e Michela Di Biase, moglie di Dario Franceschini.
In ambito centrodestra i nomi che si fanno sono quelli di Giulia Bongiorno, Fabio Rampelli, Roberta Angelilli e Franco Frattini. Ma Salvini, dopo il "gran rifiuto" di Giorgia Meloni, per Roma vorrebbe pescare il jolly, un super manager preso dalla società civile in grado di rilanciare la città. Un jolly che per via Bellerio potrebbe avere le sembianze di Flavio Cattaneo, il marito di Sabrina Ferilli. Opzione, però, che non sembra trovare il favore da parte dell'ex Ceo di Tim.