ALLARME ROSSO PER GIORGIA MELONI: IN FRANCIA E GRAN BRETAGNA LA DESTRA E’ STATA SCONFITTA PER L’IMPOVERIMENTO DELLE RETRIBUZIONI A CAUSA DELL’INFLAZIONE - E SU QUESTO CAMPO L’ITALIA E’ MESSA PURE PEGGIO DI PARIGI E LONDRA: SIAMO AGLI ULTIMI POSTI IN EUROPA PER I SALARI REALI (-6,9%) - IL “SOLE 24 ORE”: “NONOSTANTE L’IMPEGNO DEL GOVERNO SUL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE, NON SI RIESCE A DARE UNA BOCCATA D’OSSIGENO AL POTERE SALARIALE DELLE FAMIGLIE. GIORGETTI PROMETTE CHE LA MANOVRA NON SARÀ ‘LACRIME E SANGUE’ MA LA SOLUZIONE E’ TAGLIARE LA SPESA PUBBLICA E MIGLIORARE IL PRELIEVO FISCALE”
-Estratto dell’articolo di Lina Palmerini per il “Sole 24 Ore”
Se la maggioranza si prepara a presentare una legge elettorale che esclude il doppio turno (che favorirebbe la sinistra), quello che non può escludere sono i dati della realtà. Che ieri sono stati brutalmente ricordati dal report dell’Ocse in cui l’Italia è agli ultimi posti per i salari reali. È vero, la disoccupazione è ai minimi ma quello che proprio non va è la tenuta del potere d’acquisto, espressione chiave di queste due ultime tornate elettorali, prima in Gran Bretagna e poi in Francia.
Paesi in cui la destra è stata battuta con due differenti sistemi – turno unico e ballottaggio – ma con una stessa causa scatenante: la protesta per l’impoverimento delle retribuzioni. Bene, sembra che il problema riguardi anche noi e più degli altri. Nell’analisi Ocse, infatti, ci aggiudichiamo un primato negativo con un -6,9% che racconta l’impatto che l’inflazione ha avuto sulle retribuzioni dal 2019. Così siamo sul podio dell’area euro facendo peggio di Germania (-2%) e Francia (+ 0,1%).
Questo vuol dire che nonostante l’impegno del Governo sul taglio del cuneo fiscale – aumentato rispetto a Draghi - non si riesce a dare una boccata d’ossigeno al potere salariale delle famiglie. La misura verrà riproposta per il 2025 ma chissà se basterà a sanare un disagio che potrebbe cominciare a preoccupare la premier […]
Ieri il ministro Giorgetti ha promesso che la manovra non sarà «lacrime e sangue» […] La soluzione si sa, la sanno tutti, e ieri anche questo ha detto Giorgetti: «Serve una seria politica di controllo della spesa pubblica e il miglioramento dell’efficienza del prelievo fiscale». Si darà questa missione politica il Governo Meloni? Finora non è stata una priorità, come faceva notare la Corte dei Conti nella sua ultima relazione: solo il 4,3% delle partite Iva ha controlli fiscali. […] prima del bivio tra centro e destra, la premier ne ha un altro: il potere d’acquisto di dipendenti e pensionati e i numeri dell’evasione.