ALLELUJA! IL DECRETO ''400 MILIARDI'' È ARRIVATO (IERI SERA) MA LA LITE SU SACE CONTINUA TRA GUALTIERI E DI MAIO. UNO SPETTACOLO NON EDIFICANTE PER UN PAESE CHE NEL FRATTEMPO CONDUCE UNA BATTAGLIA STORICA A BRUXELLES PER EVITARE IL RICORSO AL MES, E CHE HA INFASTIDITO NON POCO IL QUIRINALE - IL TESORO GARANTISCE CHE I TEMPI PER L'EROGAZIONE SARANNO BREVI E GESTITI CON UNA PIATTAFORMA ON LINE. IL PRECEDENTE DELL'INPS NON PROMETTE BENE...
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1.DL IMPRESE: SACE, PRONTA 'GARANZIA ITALIA'
(ANSA) - Sace si prepara ad attivare "Garanzia Italia", nuovo strumento straordinario per sostenere le imprese italiane nel reperire liquidità e finanziamenti necessari per fronteggiare l'emergenza Covid-19. E' quanto si legge in una nota della società. Sono già in fase avanzata i lavori con la Task Force con l'Abi, così come i tavoli con i principali istituti bancari, per analizzare e rendere operativi tutti gli aspetti previsti dal decreto Imprese. Per avere informazioni sull'iniziativa si può anche chiamare il numero verde 800020030.
2.DL IMPRESE: DA LIQUIDITÀ A PROCESSI, SEI CAPITOLI
(ANSA) - Le norme per l'accesso al credito con le garanzie dello Stato e quelle per consentire la continuità delle attività imprenditoriali con impatto sul codice d'impresa e sul diritto fallimentare. Sono due dei sette capitoli del decreto imprese che, dopo l'ok della Ragioneria, è stato pubblicato nella notte in Gazzetta. Il decreto, che conferma in gran parte i contenuti anticipati dal governo, è suddiviso in sei capitoli, tra cui anche il golden power, le scadenze fiscali, la proroga dei termini processuali e altre disposizioni in materia di salute e lavoro.
3.IMPRESE IN AFFANNO SUI PRESTITI TRE SETTIMANE PER L'ISTRUTTORIA
Alessandro Barbera per ''la Stampa''
Gli imprenditori attendono e chiedono notizie sulla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del testo del decreto, nella speranza di poter entrare al più presto in banca e fare domanda per il prestito. Eppure alle ventuno di ieri la firma del Quirinale ancora non c' era. «Problemi risolti», si affrettavano a spiegare da Palazzo Chigi. Le voci che circolavano nei palazzi raccontavano invece di divisioni fino all' ultimo comma fra Partito Democratico e Movimento 5Stelle su come riscrivere la governance di Sace, la società controllata dalla Cassa depositi e prestiti alla quale il Tesoro ha deciso di affidare la gestione post-Covid dell' emergenza.
Da un lato Roberto Gualtieri, che preme perché la struttura di via XX Settembre ripristini il controllo sul gioiello esperto nel sostegno alle imprese che esportano, dall' altra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il numero uno di Cassa Fabrizio Palermo, deciso a non mollare la presa su una delle principali società del suo gruppo.
Il compromesso possibile garantirebbe al Tesoro il coordinamento del dossier liquidità, pur lasciando a Cassa il controllo formale di Sace. Per ottenere l' assenso di Di Maio, il ministero degli Esteri avrebbe strappato un ruolo nella gestione dei fondi per l' export.
Uno spettacolo non edificante per un Paese che nel frattempo conduce una battaglia storica a Bruxelles per evitare il ricorso al Fondo salva-Stati, e che ha infastidito non poco il Quirinale. D' altra parte dal momento della firma apposta dal Capo dello Stato e l' effettiva erogazione dei fondi potrebbe passare qualche settimana.
Una volta pubblicato il decreto, ciascun imprenditore - piccolo, grande, commerciante o della manifattura - potrà presentarsi alla propria filiale di riferimento per chiedere la liquidità necessaria a ripartire. Per evitare lungaggini lo Stato si farà carico di garantire fra il settanta e il cento per cento del finanziamento attraverso due veicoli: la stessa Sace (per le imprese più grandi) o il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Sace ad esempio garantirà il settanta per cento chiesto dalle aziende con più di cinque miliardi di fatturato e fino al novanta per quelle con un valore della produzione entro il miliardo e mezzo. Il limite massimo del prestito - sei anni - non potrà superare un quarto del fatturato del 2019.
Per le imprese più grandi i tempi dell' istruttoria cambieranno da banca a banca: da un minimo di cinque giorni a un massimo di tre settimane per le pratiche più complesse.
Per commercianti, artigiani, lavoratori autonomi e professionisti la faccenda sarà più semplice: il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sosterrà il cento per cento di tutti i finanziamenti fino a venticinquemila euro e in ogni caso a tutte le aziende con un tetto di ottocentomila euro di ricavi. In questo caso l' importo del prestito non potrà superare il 15% dei ricavi: centoventimila euro.
Per ottenere il finanziamento occorrerà rinunciare a distribuire dividendi per tutto l' anno, non si potranno finanziare attività all' estero, non si potrà avere crediti deteriorati in banca precedenti il 20 febbraio. Il tasso di interesse applicato dovrebbe essere vicino allo zero, in ogni caso ben al di sotto di quello garantito dal mercato, fra uno e due decimali. Una volta ottenuto il sì della banca, il Tesoro garantisce che i tempi per l' erogazione saranno brevi e gestiti con una piattaforma on line.
Il precedente dell' Inps con il bonus per i lavoratori autonomi non promette bene, e l' impegno è perché il pasticcio non si ripeta. La lunga esperienza di Sace nel settore dovrebbe evitare gli errori accumulati dall' Istituto di previdenza. Basterà? Entro Pasqua il governo ha promesso un ulteriore decreto che dovrebbe garantire anche un risarcimento a fondo perduto per i giorni di lavoro persi dalle aziende durante il lockdown. Se manterranno le promesse della vigilia, si tratta di altri dieci miliardi di euro per mettere in sicurezza decine di migliaia di imprenditori in difficoltà.
Twitter @alexbarbera -