ALLINEATI E COPERTI, FINO ALLA CATASTROFE - GRILLO NEGA IL CAZZIATONE ALLA RAGGI E LE DA’ COPERTURA POLITICA FINO A QUANDO NON SARA’ ASCOLTATA DAI PM - L’ALA ORTODOSSA ASPETTA UN EVENTUALE RINVIO A GIUDIZIO PER CHIEDERE LA TESTA DELLA SINDACA - NUOVI DISSIDENTI: A GENOVA L’EX CANDIDATO SINDACO M5S LASCIA IL MOVIMENTO E SI ALLEA CON PIZZAROTTI

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1 - «IO VICINO A VIRGINIA, HA RISPETTATO IL CODICE»

Andrea Arzilli per il Corriere della Sera

 

«Virginia Raggi ha adempiuto ai doveri indicati dal nostro codice etico informando tempestivamente il Movimento e i cittadini dell' invito a comparire che ha ricevuto». Beppe Grillo interviene a difesa della sindaca di Roma. Quella di ieri mattina sul blog è la prima uscita pubblica del garante M5S dopo la notizia dell' indagine aperta a carico di Raggi dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio e falso.

 

RAGGI GRILLO RAGGI GRILLO

Grillo smentisce di aver redarguito la sindaca e assicura che Raggi «è serena e io non posso che esserle vicino in un momento che umanamente capisco essere molto difficile». Dunque, copertura politica almeno fino a quando Raggi sarà ascoltata dai pm. Ieri mattina la sindaca ha partecipato all' inaugurazione dell' anno giudiziario in Corte di Cassazione, cerimonia a cui erano presenti anche il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il capo dell' Anticorruzione Raffaele Cantone.

 

«C'è un' indagine in corso, secondo voi devo rispondere ai giornalisti o alla Procura? Secondo me, alla Procura. Io e i miei avvocati comunque siamo tranquilli», ha detto Raggi rispondendo ai cronisti che la incalzavano sulla strategia difensiva e sull' ipotesi di richiesta di giudizio immediato da parte dei pm.

BEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGI BEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGI

 

«La Procura sta ancora indagando, mi ha chiamato per sentirmi ed è poco serio mettere in bocca alla Procura cose che non ha mai detto. Queste ricostruzioni sono giornalistiche, non credo siano vere. Sarà la Procura a decidere. Mi immagino che tra un po' diranno che ho anche ucciso qualcuno».

 

E poi sulla possibilità di autosospendersi dalla carica, come da codice M5S, dice: «Stiamo parlando di ipotesi non reali, procediamo un passo alla volta». Con Grillo? «Va benissimo», ha detto la sindaca, che ha fatto seguire alla risposta un invito ai cronisti a leggere il post sul blog del leader dei Cinque Stelle.

PIGNATONE PIGNATONE

 

Segnale di un M5S che fa quadrato per proteggere la sindaca. «Come abbiamo reagito in giunta alla notizia dell'indagine su Raggi? Con grande tranquillità», ha detto il vicesindaco Luca Bergamo. Sulla stessa linea il deputato Danilo Toninelli: «Raggi ha rispettato l'importantissimo codice etico, abbiamo massimo rispetto per la magistratura e piena fiducia in Virginia».

 

2 - I FALCHI M5S ATTENDONO LE NUOVE MOSSE

Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera

 

ROBERTO FICO E LE PIZZE ROBERTO FICO E LE PIZZE

ll silenzio ha una scadenza. L'ala ortodossa ha intenzione di attendere sul caso di Virginia Raggi fino ad un eventuale rinvio a giudizio per poi prendere posizione pubblicamente e chiedere, nei fatti, la resa della sindaca. La strategia sarebbe quella di far partire solo a quel punto del procedimento la richiesta di sospensione ai probiviri (come prevede il codice etico M5S). Un passo che farebbe di fatto scattare un avvicendamento come referente al Campidoglio - nelle gerarchie pentastellate - con il vicesindaco della capitale.

 

nuti riccardo nuti riccardo

Un «commissariamento» - come lo definiscono i falchi del Movimento - fino alla sentenza. Più impervia la strada che porta a una richiesta di dimissioni immediate della sindaca, anche perché i destini di Roma, in questo complicato puzzle, sembrano incrociarsi con altri due nodi sul tavolo dei Cinque Stelle: le elezioni anticipate richieste a gran voce dal Movimento e la selezione delle candidature dei futuri parlamentari. La richiesta di dimissioni sarebbe come mettere ulteriore carne al fuoco in un momento delicato.

 

I Cinque Stelle, di fatto, stanno facendo una scommessa: puntano sul voto in un breve periodo con la speranza che la giunta capitolina regga fino alle urne. In questo senso si legge la mossa di Grillo di porre pressing sul Colle. Una puntata «all-in» per provare, seguendo i sondaggi che danno i pentastellati con percentuali elevate, a capitalizzare il massimo per le Politiche.

 

PAOLO PUTTI PAOLO PUTTI

Ma a tenere banco in questo scacchiere sono le decisioni dei vertici sui criteri da adottare per un eventuale secondo mandato. L'idea è che timori e speranze di chi vorrebbe ritentare l' avventura parlamentare riescano a sopire gli istinti più bellicosi. Ma il tema inizia ad agitare le acque interne del Movimento.

 

Qualcuno, come Riccardo Nuti, si è spinto a chiedere via Twitter chiarimenti sui nomi dei potenziali parlamentari a rischio. Sono proprio le fratture interne che preoccupano Beppe Grillo. Il leader ha monitorato anche ieri chi sta mostrando malessere. Il richiamo è quello è alla compattezza.

 

PIZZAROTTI PIZZAROTTI

Le defezioni, però, proseguono. Almeno a livello locale. Ieri l'ex candidato sindaco di Genova Paolo Putti e altri due consiglieri (su cinque totali) hanno abbandonato i Cinque Stelle per dare vita al gruppo «Effetto Genova». Il rimando esplicito è a Federico Pizzarotti e al suo «Effetto Parma». Putti ha sentito il sindaco «ducale» nei giorni scorsi proprio per avere un via libera all'uso del nome.

 

E in effetti dietro alla neocorrente della Lanterna si prefigura quello che potrebbe essere uno scontro alle amministrative in diverse città tra critici fuoriusciti dal Movimento e Cinque Stelle. Secondo indiscrezioni che filtrano da Parma altri gruppi con nome analogo a quello adottato dai liguri starebbero per nascere in diverse regioni. Non a caso Pizzarotti, in un'intervista a LaPresse , si è lasciato andare ad una frase sibillina: «Cerchiamo di dare l'esempio a livello nazionale perché sono tante le liste civiche in Italia. Speriamo di poter rappresentare un esempio a livello nazionale».

 

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