ALT: PARLA “GENNY” – IL MINISTRO SANGIULIANO SCRIVE UNA LETTERA ALLA “STAMPA” E FORNISCE LA SUA SCRICCHIOLANTE E INCOMPLETA VERSIONE DEL CASO BOCCIA: “MAI UN EURO DEL MINISTERO, NEANCHE PER UN CAFFÈ, È STATO IMPIEGATO PER VIAGGI E SOGGIORNI DELLA DOTTORESSA BOCCIA. L’HO CONOSCIUTA A METÀ DEL MESE DI MAGGIO, RISCONTRANDONE UN'IDENTITÀ DI VEDUTE” (ORA SI DICE COSÌ) – AMMETTE DI AVER “MATURATO L’INTENDIMENTO” DI DARE ALL'INFLUENCER IMPRENDITRICE UN INCARICO GRATUITO, SALVO POI RIPENSARCI, “ACCOGLIENDO PERPLESSITÀ DEL GABINETTO”. MA NON SPIEGA PERCHÉ NELLE MAIL FOSSE INDICATA COME PARTE INTEGRANTE DEL MINISTERO (A CHE TITOLO?) - LA "POMPEIANA ESPERTA" (CIT. MIELI) NON CI STA E REPLICA SUBITO VIA INSTAGRAM, POSTANDO ALTRE FOTO CHE SMENTISCONO LA VERSIONE DEL "BOMBOLO DEL GOLFO" E CHIOSANDO: "DOPO 8 GIORNI, UNA TOPPA PEGGIO DEL BUCO. LE UNICHE VITE TURBATE SONO LA MIA E QUELLA DELLA MIA FAMIGLIA" -
Meloni su Sangiuliano "mi ha garantito che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato del G7 e che neanche un euro degli italiani è stato speso per lei"...
la prima garanzia è smentita dai fatti, figurarsi la seconda...bugiardi#Meloni #Sangiuliano #Boccia pic.twitter.com/EkhZFKU4W6
— Sirio ? (@siriomerenda) September 2, 2024
"NON LE HO PAGATO NEANCHE UN CAFFÉ UTILIZZANDO FONDI PUBBLICI"
Da “La Stampa”
In questi giorni abbiamo chiesto un'intervista al ministro Gennaro Sangiuliano sul caso della supposta e discussa consulenza della dottoressa Maria Rosaria Boccia .
Il ministro ha deciso di inviarci una lettera che volentieri pubblichiamo. La spiegazione che fornisce non chiarisce alcuni punti della vicenda (ad esempio perché nelle mail Boccia fosse indicata come parte integrante del ministero) ma restituisce la verità del titolare del dicastero.
La lettera comunque sostiene uno dei punti decisivi per la permanenza del ministro nel suo ruolo, vale a dire il mancato utilizzo di fondi pubblici per qualunque attività relativa alla dottoressa Boccia.
Le foto social Una delle immagini pubblicate su Instagram da Maria Rosaria Boccia che la ritraggono con il ministro “ Non è la prima volta che il ministero non proceda a nomine che pure erano state istruite Le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale.
Lettera di Gennaro Sangiuliano, pubblicata da “La Stampa”
Caro direttore, colgo l'occasione della foto della riunione al ministero del 15 agosto nella quale la dottoressa Maria Rosaria Boccia viene confusa con una direttrice generale del ministero, per fare chiarezza.
Rispetto ad una innegabile tempesta mediatica che mi ha investito negli ultimi giorni, e all'interno della quale si fa fatica a distinguere autentiche fake news dai fatti reali che pure vanno ricondotti in una giusta dimensione, ritengo opportuno fornire la mia versione soprattutto sugli elementi di rilevanza pubblica.
Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee (e non nella campagna elettorale del 2022, alla quale non ho partecipato essendo all'epoca direttore del TG2), riscontrandone un'identità di vedute.
In seguito ho maturato l'intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l'incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi. In questo periodo, infatti, ho potuto constatare le competenze professionali e organizzative della stessa anche attraverso la sua partecipazione a iniziative pubbliche a cui ho preso parte. Un incarico, lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito.
Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l'ho comunicato formalmente.
Non è la prima volta che il ministero della Cultura, come altre istituzioni, non proceda a nomine che pur erano state istruite. È accaduto in questo caso come in altri e non sono in discussione i requisiti curriculari della dottoressa Boccia che sussistevano e sussistono.
In questo tempo la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi.
Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia. Anche rispetto all'organizzazione del G7 Cultura trovo necessarie alcune puntualizzazioni. Il G7 Cultura si terrà a Napoli, a Palazzo Reale.
In una prima fase si era effettivamente pensato di tenere l'evento internazionale nell'incantevole Positano, ma già nei primi mesi dell'anno, come dimostrano i carteggi del ministero, anteriormente alla mia conoscenza con la dottoressa Boccia, si è deciso di spostarlo a Napoli per ragioni logistico- organizzative e di contenimento della spesa. Pompei è stata coinvolta, sin dall'inizio, soltanto per l'organizzazione di un evento culturale: un concerto di musica classica con annessa visita agli Scavi.
Il 3 giugno, mi sono recato al Parco Archeologico di Pompei per visitare i ponteggi metallici che consentono ai visitatori di guardare restauratori e archeologi al lavoro. Non è stato un sopralluogo avente ad oggetto il G7, tanto è vero che non erano presenti i dirigenti del ministero che lavorano alla sua organizzazione.
E in ogni caso le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7. Mai si è discusso di questioni di sicurezza, che tra l'altro non attengono al ministero della cultura, ma alle istituzioni preposte, prefettura e questura.
Lo stesso sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, esponente del centro-sinistra, in una dichiarazione alle agenzie, ha precisato che la dottoressa Boccia – cito testualmente - «non è mai stata presente nelle riunioni nelle quali si è discusso dei dettagli del G7 Cultura».
Come può vedere non ho alcuna difficoltà a riferire lo svolgimento dei fatti, né tantomeno potrei avere qualche interesse a nasconderli.
Non posso però esimermi dal rappresentarle con tutta franchezza il mio grande rammarico per una vicenda che, senza responsabilità alcuna, ha profondamente turbato la vita di tante persone, oltre che la mia.