ALTRI GOVERNATORI MANDANO BOCCIA A QUEL PAESE (E DAJE TORTO…) - BOLZANO E FRIULI ANNUNCIANO LA RIAPERTURA E SE NE FREGANO DEI RICORSI AL TAR DEL MINISTRO: LA REGIONE DI FEDRIGA IERI HA AVUTO ZERO MORTI, 9 CONTAGI E HA 2 PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA. VISTO CHE LA RIPARTENZA SARÀ DIFFERENZIATA IN BASE ALL'INDICE DI CONTAGIO, PERCHÉ MAI CHI È PRONTO E IN SICUREZZA DEVE ASPETTARE IL 18 MAGGIO O IL 1 GIUGNO?

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1. IL GOVERNO FRENA LE REGIONI: APERTURE PER FASCE DI RISCHIO E BOLZANO DIVENTA UN CASO

Simone Canettieri per ''Il Messaggero''

 

Dopo la Calabria, Bolzano.

Arno Kompatscher

La provincia autonoma approva una legge che accelera la Fase 2 in Alto Adige: da oggi potranno perciò aprire i negozi, mentre lunedì tocca a parrucchieri, bar, ristoranti e musei e il 25 invece agli alberghi. Uno strappo sulla Fase 2 che segue quello della governatrice Jole Santelli in Calabria (per cui oggi è atteso il pronunciamento del Tar) e che provoca l' identica reazione già vista per la regione del Sud: legge impugnata. L' annuncio arriva da Francesco Boccia: «Il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro».

 

Il governatore Arno Kompatscher è convinto che la legge sopravviverà davanti alla Consulta: «Ci assumiamo questa grande responsabilità e contiamo sulla collaborazione dei cittadini. È stato giusto dare un segnale di speranza». La mossa altoaltesina provoca subito una reazione nelle altre regioni del Nord in trincea per non aspettare nemmeno la finestra del 18 maggio per riaprire bar, ristoranti, parrucchiere e centri estetici. Da Luca Zaia (Veneto) a Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) continua il pressing per giocare d' anticipo. Quest' ultimo annuncia, anzi, la data di lunedì prossimo per il ritorno al commercio al dettaglio.

 

Tutto questo caos - anche la Puglia di Michele Emiliano dice di aver in tasca un piano dal 18 molto largo - cozza ancora una volta con le indicazioni del governo. Ma anche con quelle del presidente dell' Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro: «Il virus non ha cambiato né identità né caratteristiche. Violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio, dunque, potrebbe facilitarne la circolazione». Significa che l' indicazione del Comitato scientifica non cambia: la settimana prossima si analizzeranno i dati del debutto della Fase 2 e, solo in base ai vari algoritmi territoriali, si prenderà una decisione.

 

NICOLA ZINGARETTI STEFANO BONACCINI

«Solo dall' analisi dei dati, che verrà fatta dalla cabina di regia tra ministero e Regioni, si potranno fare ragionamenti misure successive», dice ancora Brusaferro. Ancora una volta in sintonia con il ministro della Salute Roberto Speranza che torna a predicare di «gestire con grande attenzione e gradualità la fase delle riaperture». Nessuna fuga in avanti - spiega ancora il ministro perché «ci vuole ancora tanta responsabilità altrimenti finiremo col vanificare i sacrifici fatti finora».

 

LA CLASSIFICA

Si capisce dunque come la situazione rischi di finire fuori controllo. Anche perché i governatori annunciano dal 18 un «liberi tutti» che sarà difficile da controllare. Ecco per esempio Giovanni Toti in Liguria: «L' obiettivo della riapertura complessiva è più il 18 maggio che non prima, anche se non escludo che anche la settimana prossima qualcosa possa riaprire».

 

Stefano Bonaccini, presidente Pd dell' Emilia Romagna e a capo della conferenza Stato-Regioni, chiede «autonomia» sulle riaperture a partire dal 18. Una prospettiva che si scontra con il piano del governo. Una volta acquisiti tutti i dati sull' indice di contagio e sui parametri imposti dal ministero della Sanità alle Regioni l' idea del premier Conte è quella di arrivare a un Dpcm che divida l' Italia per fasce di rischio.

sebastian kurz arno kompatscher

 

Tenendo conto degli indici di contagio R0 e RT, della preparazione delle struttura sanitarie (posti in terapia intensiva) al ritorno dell' epidemia e in generale delle 21 regole poste dalla comitato scientifica (a partire, per esempio, dall' uso massiccio di tamponi). Di sicuro la settimana prossima si arriverà a un quadro frastagliato dell' Italia alle prese con il coronavirus. E in base a questo, il governo applicherà un Dpcm dividendo il Paese per fasce, entro le quali contemplare l' avvio di determinate attività.

 

Un allargamento delle maglie, su base territoriale, con una premessa: per la mobilità extraregionale, con ogni probabilità, occorrerà aspettare ancora il 1° giugno. Salvo sempre, certo, il ritorno del virus.

 

 

2. CORONAVIRUS, FEDRIGA: "IN FRIULI DA LUNEDÌ RIAPRE IL COMMERCIO AL DETTAGLIO"

Da www.quotidiano.net

 

Galvanizzato dal balzo in avanti dei 'cugini' altoatesini, sulla fase 2 dell'emergenza Coronavirus punta i piedi anche il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. "Lunedì ripartiamo, ma non proprio con tutto. Abbiamo fatto una proposta molto responsabile: abbiamo detto, partiamo lunedì con il commercio al dettaglio e dal 18 con le attività mancanti", dice a 24 Mattino su Radio 24.  "Ricordo che il commercio al dettaglio è già aperto - aggiunge - le regole che il governo ha giustamente messo per i negozi di abbigliamento per bambini e per le librerie possono valere anche per gli altri, così permettiamo lunedì di ripartire a quegli imprenditori che sono pronti a garantire la sicurezza".

 

fedriga

E tiene a sottolineare che non è il solo a mordere il freno alle riaperture. "Le regioni hanno un rapporto molto diretto con il territorio - spiega Fedriga - dunque è giusto che venga data loro la possibilità, all'interno di un quadro deciso dal governo nazionale, che condividiamo perché siamo collaborativi, di muoversi con maggiore libertà".

 

Ribadendo che la situazione del Fvg - rispetto alla pandemia da Covid-19 - è paragonabile a quella di una regione del Sud, Fedriga ha ricordato che "anche il Piemonte ha firmato quel documento ed è in una situazione difficile. Occorre dare risposte mirate, uniformarsi rispetto alle esigenze di un territorio. Come potremmo spiegare ai cittadini che le misure da prendere in un territorio particolarmente colpito debbano essere applicate anche alla Calabria e al Molise, dove i contagi sono bassissimi?".

 

Spostamenti tra regioni

"Ieri nella conferenza Stato-Regioni, abbiamo sottolineato che la posizione è quella che ci si possa spostare da una regione all'altra. Ipotizzo che da giugno questo lo si possa fare - risponde Fedriga a Radio24 - Ci stiamo occupando della fase interna, facendo un'ipotesi da poter dare al governo per dare ossigeno all'economia e allo stesso tempo mantenere il principi delle misure di sicurezza", ha aggiunto.

 

Lo stop del ministro Boccia

MASSIMILIANO FEDRIGA E MATTEO SALVINI

Quanto alla situazion nazionale, Boccia annuncia: "Resta confermato l'orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute. Ricordo, tra l'altro, che in Italia vige lo stato di emergenza nazionale proclamato dal governo. Ho appena dato incarico agli uffici di procedere con la trasmissione degli atti al Cdm".

 

 

3. CORONAVIRUS: PER PRIMA VOLTA ZERO DECESSI IN FVG DALL'8/3

 (ANSA) - Per la prima volta ieri non si sono verificati decessi a causa del coronavirus in Friuli Venezia Giulia sin dall'8 marzo scorso. E' quanto emerge dal quotidiano comunicato sulla situazione della pandemia in regione, diffuso dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, dalla sede operativa della Protezione civile a Palmanova (Udine). Il primo decesso in regione si era verificato il 7 marzo, quando era morta una donna di 87 anni ospite di una casa di riposo a Trieste.

 

francesco boccia

A oggi il numero complessivo di morti da Covid-19 è pari a 308. I casi accertati positivi al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 3.116, con un incremento di 9 unità rispetto a ieri. I totalmente guariti sono 1.784, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 113. Relativamente alle persone risultate positive al virus, l'Area Triestina registra 1.306 infettati; seguono Udine con 967, Pordenone con 649 e Gorizia con 194. Sono 2 i pazienti che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i ricoverati in altri reparti sono 105 e le persone in isolamento domiciliare 804.