ALZA LA CORNETTA, PUTIN TI ASPETTA – DONALD TRUMP HA GIÀ CHIAMATO IL PRESIDENTE RUSSO PER DISCUTERE DELLA “RISOLUZIONE DELLA GUERRA” IN UCRAINA – IL TYCOON AVREBBE AMMONITO “MAD VLAD” A NON LANCIARE UN’ESCALATION, RICORDANDO LA PRESENZA MILITARE AMERICANA IN EUROPA. È STATO TALMENTE CONVINCENTE CHE STANOTTE IN TUTTA L’UCRAINA È SCATTATO L’ALLARME PER I CACCIA RUSSI – L’AMMINISTRAZIONE BIDEN STA PIANIFICANDO LA FORNITURA DI DIECI MILIARDI DI AIUTI (PRIMA CHE ARRIVI TRUMP) – IL PIANO DI PACE DEL PRESIDENTE ELETTO, CHE FAREBBE FELICE MOSCA: CONGELAMENTO DEL FRONTE, SCHIERAMENTO DI UNA FORZA INTERNAZIONALE GUIDATA E PAGATA DAGLI EUROPEI…
ALLERTA IN QUASI TUTTA L'UCRAINA, 'CACCIA RUSSI IN VOLO'
(ANSA-AFP) - L'allerta antiaerea è scattata stanotte nella maggior parte delle regioni ucraine, con le autorità militari di Kiev che hanno confermato il decollo di caccia bombardieri russi verso il Paese.
DRONI RUSSI SU MYKOLAIV, IL BILANCIO SALE A 4 MORTI
(ANSA-AFP) - E' salito ad almeno quattro morti e un ferito il bilancio dell'attacco di droni russi che stanotte ha colpito la città ucraina meridionale di Mykolaiv, secondo le autorità locali
LA TELEFONATA DI TRUMP A PUTIN “STOP ALLA GUERRA”
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Trump ha già parlato con Putin, giovedì dalla sua casa di Mar-a-Lago, ammonendolo a non lanciare un’escalation in Ucraina. Anche perché gli Stati Uniti hanno una forte presenza militare in Europa, che la Russia dovrebbe evitare di sfidare.
Durante la chiamata, però, il prossimo capo della Casa Bianca ha detto di essere interessato ad avere a breve una nuova conversazione, per discutere «la risoluzione della guerra presto». Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha citato direttamente il colloquio, ma ha detto che i segnali per il miglioramento delle relazioni sono stati finora «positivi».
La rivelazione del Washington Post cambia la dinamica della guerra in Europa e conferma l’accelerazione che vuole imprimere Trump. […] Il Pentagono in attesa dell’arrivo alla Casa Bianca di Trump sta ancora pianificando forniture militari a Kiev per circa dieci miliardi di dollari, e ieri il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan ha detto che Biden continuerà a sostenere l’Ucraina «fino alla fine del mandato».
Durante la campagna elettorale, però, Trump aveva promesso di mettere fine alla guerra in 24 ore, e adesso sta già agendo. Mercoledì aveva sentito al telefono Zelensky, insieme a Elon Musk, che con la sua compagnia Starlink gli garantisce l’accesso a internet. Alla fine del colloquio, fonti vicine al presidente ucraino hanno fatto sapere al sito Axios che «non ne è uscito con un senso di disperazione».
Il giorno dopo Putin si è congratulato con Trump per la vittoria, ma ora sappiamo dal Washington Post che i due sono andati ben oltre un messaggio di saluto. Donald ha sentito al telefono Vladimir dopo aver informato Kiev, che ha dato il proprio via libera. La telefonata è avvenuta senza l’assistenza del dipartimento di Stato e dei traduttori ufficiali, anche perché i consiglieri di Donald non si fidano dei funzionari governativi, temendo che lavorino per boicottare la nuova amministrazione.
Secondo le fonti sentite dal quotidiano, Trump ha ammonito Putin a non lanciare un’escalation in Ucraina, anche ricordando la forte presenza militare americana in Europa. I due hanno discusso l’obiettivo della pace nel continente, hanno parlato brevemente dei territori contesi, e il prossimo capo della Casa Bianca ha detto che è interessato a risentire a breve il collega del Cremlino per definire presto la risoluzione della guerra.
I dettagli del piano di pace non sono ancora noti, ma le linee generali stanno emergendo. Prevedono lo stop ai combattimenti con il congelamento del fronte, e lo schieramento di una forza di interposizione fornita e pagata dagli europei. I territori occupati dalla Russia, incluse Crimea e Donbass, resteranno sotto il controllo di Mosca, senza un riconoscimento formale. Kiev dovrà rinunciare all’ingresso nella Nato per almeno una ventina di anni, ma in cambio riceverà armamenti abbastanza potenti da dissuadere Putin da altre avventure militari.
Secondo i critici di Trump, questo è in sostanza il piano voluto e suggerito dal Cremlino.
Peskov non ha commentato la telefonata, che subito dopo le elezioni aveva escluso, dicendo che il suo capo non aveva intenzione di sentire il prossimo leader di «un paese non amichevole, coinvolto in maniera diretta e indiretta in una guerra contro il nostro Stato». Evidentemente Putin aveva un’opinione diversa e ha alzato il telefono. Peskov però, parlando con la televisione Rossija 1, ha ammesso che i segnali in arrivo da Trump sono positivi: «Durante la campagna ha detto che vede tutto attraverso la lente degli accordi. Almeno parla di pace, invece di scontro e del desiderio di infliggere alla Russia una sconfitta strategica».