I AM GIORGIA! – LA MELONI VA IN FLORIDA A PRENDERSI I FACILI APPLAUSI DEI CONSERVATORI AMERICANI, ALLA CONFERENZA ANNUALE CPAC: “NOI SAPPIAMO CHE IL LATO GIUSTO È L’OCCIDENTE. DI FRONTE ALL’INACCETTABILE ATTACCO IN UCRAINA, ESSERE QUI È IL MODO MIGLIORE PER CHIARIRE LA NOSTRA POSIZIONE” – “SENZA LO SCANDALOSO RITIRO DELLE TRUPPE DA KABUL IERI, NON AVREMMO MAI VISTO IL TRAGICO ASSEDIO DI KIEV OGGI. E, CERTAMENTE, NESSUNO SI APPRESTEREBBE A VEDERE TAIWAN OCCUPATA DOMANI” – VIDEO
-Francesco Olivo per “La Stampa”
In mezzo a una guerra così brutale è bene chiarire da che parte si sta. Giorgia Meloni lo ha voluto fare anche fisicamente: mentre infuriano gli scontri in Europa, la leader di Fratelli d'Italia è volata a Orlando, Florida, per partecipare alla conferenza annuale dei conservatori (Cpac), uno dei più illustri appuntamenti dei repubblicani, fondato da Ronald Reagan nel 1974: «Noi sappiamo che il lato giusto è l'Occidente».
L'invito non è recente e nemmeno inedito (Meloni c'era già stata nel 2019), ma il viaggio sarebbe potuto saltare visto il precipitare degli eventi, il dubbio c'è stato, «ma alla fine, ho deciso di partire, perché di fronte a questo attacco inaccettabile, essere qui è il modo migliore per chiarire la nostra posizione.
Siamo dalla parte del diritto internazionale, siamo dalla parte della libertà, e, in definitiva, siamo dalla parte di una nazione orgogliosa che sta insegnando al mondo cosa significhi combattere per la libertà».
E da che parte stare FdI lo ha deciso anche a Roma: il partito potrebbe votare con la maggioranza la risoluzione sull'Ucraina in Aula da martedì prossimo. In Florida sono passate da poco le 13, tutti aspettano l'arrivo di Donald Trump, previsto nella notte italiana, nel frattempo Meloni scalda il pubblico, che inizia ad ascoltarla con interesse e poi davanti alle domande retoriche contro i progressisti «Will we surrender?», («Ci arrenderemo?»), «No!», si esalta e applaude in piedi con i fischi di consenso all'americana.
Non c'è stata una versione inglese di «Io sono Giorgia, sono una donna...», la frase icona, pronunciata dal palco di San Giovanni e tradotta in spagnolo a Madrid per il comizio di Vox, ma il tono e la scelta dei temi è molto adatto alla platea che infatti risponde con entusiasmo, come quando Meloni paragona l'arrivo dei migranti alla frontiera con il Messico agli sbarchi sulle coste italiane.
Se il nemico di oggi è la Russia, quello di lungo periodo è a Pechino, «il modello cinese» che potrebbe essere indotto ad agire, anche per colpa degli errori di Joe Biden, odiatissimo da queste parti: «Senza lo scandaloso ritiro delle truppe da Kabul ieri, non avremmo mai visto il tragico assedio di Kiev oggi. E, certamente, nessuno si appresterebbe a vedere Taiwan occupata domani».
Altro tema che piace alla destra americana è l'attacco ai "media mainstream", al politicamente corretto e ai progressisti globali: «Ci vorrebbero irrilevanti e addestrati come scimmie. Ma sapete che c'è? Non siamo scimmie!». Per Meloni oggi «l'unico modo di essere ribelli è essere conservatori».
C'è spazio anche per la politica interna: «Questa è la seconda volta che salgo su questo palco. La prima volta sono stata invitata qui come leader di un piccolo ma orgoglioso partito conservatore italiano. Oggi mi rivolgo a voi come presidente del Partito dei conservatori europei e come leader di Fratelli d'Italia, che da allora è cresciuto fino a diventare il primo partito di centrodestra e, secondo molti sondaggi, il partito più grande del Paese». -