AL CIRCOLO SPORTIVO DEL MINISTERO DEGLI ESTERI, GLI 80ENNI EX DIPLOMATICI IN RIVOLTA PER L’APERTURA A NUOVI SOCI: “IL PRESIDENTE VIGNALI VUOLE DARE SPAZIO AI TENNISTI. UNA VOLTA QUI SI ASCOLTAVANO LE LINGUE DEL MONDO, OGGI SI PARLA SOLO IL ROMANESCO, LA PISCINA È UN BAILAMME. LE SIGNORE CHE GIOCAVANO A BRIDGE SONO UN RICORDO. PURE IL RISTORANTE NON È UN GRANCHÉ” - IL PLENIPOTENZIARIO: “LA VERITÀ È CHE QUESTO GRUPPETTO DI VECCHI...”
Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
Moderazione, riservatezza, toni felpati. Sì, ma dalle parti del Circolo sportivo del ministero degli Esteri, dal 1936 ritrovo per i dipendenti della Farnesina, diplomatici e non, in servizio e a riposo, ora c'è una discreta maretta. Altro che «oasi di quiete sulla sponda sinistra del Tevere», come trovi scritto sul sito web.
«I soci del sodalizio sono in rivolta contro il presidente», rivela il marchese Luigi Solari jr, 82 anni, già ambasciatore italiano in Slovenia e Vietnam, socio del circolo dal 1967. Nel 1936, il primo presidente fu Galeazzo Ciano, il genero del Duce. Oggi la carica grava sulle spalle del ministro plenipotenziario Luigi Maria Vignali, 58 anni. E tra i «rivoltosi» ecco Antonio Badini, 80 anni, già consigliere diplomatico di Bettino Craxi e ambasciatore ad Algeri, Oslo e Il Cairo: «Vignali ha accantonato gli ambasciatori per dare spazio ai tennisti - dice -. L'ha fatto diventare il circolo degli sconosciuti. Ai tempi di Alessandro e Umberto Vattani questo era un luogo di rappresentanza dove si ascoltavano le lingue del mondo. Oggi vi si parla solo il romanesco, la piscina è diventata un bailamme. Le signore che giocavano a bridge sono un ricordo». E il marchese Solari infierisce: «Pure il ristorante non è un granché…».
È dunque scoppiata una guerra tra feluche? «Macché, solo un dibattito vivace - tronca e sopisce Riccardo Sessa, 73 anni, storico capo della segreteria politica di Giulio Andreotti ed ex ambasciatore a Belgrado, Teheran, Pechino -. Opinioni diverse che troveranno il loro sbocco naturale nelle scadenze statutarie». Cioè nel 2022, quando scadrà Vignali e ci saranno nuove elezioni.
Ma intanto, in polemica, si è dimesso pure il suo vice, Carlo Marsili, 77 anni, ex ambasciatore in Indonesia e Turchia: «Vignali vuol cambiare lo statuto e punta a una sanatoria per far rientrare gli ex soci andati via, varie decine di ambasciatori, senza far loro pagare le quote arretrate. Che sgarbo verso di noi!».
E Vignali, che dice? «Falsità. La sanatoria? Una regolarizzazione. Chi vuol rientrare dovrà pagare, una tantum, 5 anni di quote: in tutto, 2 mila euro. Il bridge? La sala l'ho dovuta chiudere causa Covid, sennò era la Asl a chiudere me. Il romanesco? Balle. La verità è che questo gruppetto di vecchi ambasciatori vorrebbe tornare a dirigere il circolo all'antica maniera. Ma un anno di pandemia ci ha creato problemi di sostenibilità finanziaria, perciò dobbiamo innovare, aprire ai giovani, fare come gli altri circoli. L'Aniene, il nostro vicino, scoppietta d'iniziative. È giusto, sì, coltivare la gloria e i ricordi ma anche proiettarsi nel futuro».