AMERICA FATTA A MAGLIE - CI MANCAVA ‘L’AFFAIRE STILETTO’: LE SCARPE DI MELANIA HANNO MANDATO IN TILT LIBERAL E ICONE FASHION COME LYNN YAEGER, CRITICA DI ‘VOGUE’ (VEDI FOTO), E AL TRAINO SONO ANDATI I GIORNALI ITALIANI: ECCO TUTTI GLI ESILARANTI ARTICOLI DEGLI ANTI-TRUMPIANI CHE INVECE DI PARLARE DELL’URAGANO SI SONO ATTACCATI ALLA FIRST LADY
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Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Non potete finire la settimana senza aver detto la vostra, una volta esaminati i fatti, sull'affare dello stiletto. Il termine indica il nostro tacco a spillo, ed è stato alla ribalta delle cronache mondiali, con ampio risalto sui giornali e riviste italiane, negli stessi giorni in cui un uragano si stava portando via il Texas, e antifascisti mossi da elevati ideali abbattevano statue dell'infame Cristoforo Colombo, mentre le istituzioni provvedevano a cancellare il giorno dedicato a lui e agli italiani d'America. Sono quisquilie e pinzillacchere, vuoi mettere lo stiletto di Melania.
Sia chiaro, nel ricoprire di veleno gli inquilini della Casa Bianca i giornalisti italiani vanno sempre comunque a rimorchio. Anche nello scandalo dello stiletto prima venne il New York Times, a firma della snobissima Vanessa Friedman.
Una di quelle socialites di Park Avenue che si capisce che agli Hamptons vanno solo in elicottero, e che ha dolorosamente spiegato che i tacchi della signora Trump, i classici Manolo Blahnik, trasudano un genere di femmina da cliché, ovvero decorativa, non pratica, costosa, di élite, insomma fanno parte di quella identità Trump, un marchio che la first lady ha esportato a Washington imponendo la sua capacità di camminare a proprio agio esattamente in quel tipo di scarpa che provoca alle donne normali un dolore insopportabile.
Si capisce che le narici sensibili della signora Friedman fremono e che sarebbe pronta a comminare la pena di morte per un simile sacrilegio. Come osa Melania Trump camminare leggera sui tacchi a spillo? Vuoi mettere il messaggio di partecipazione che emanava dalla falcata faticosa di Michelle Obama?
Segue la Bibbia della moda anche se ormai un po' slabbrata, Vanity Fair, e una sua popolare contributing fashion editor,Lynn Yaeger, si indigna dall'alto del suo little black dress:” Questa mattina la signora Trump è salita a bordo dell’ Air Force One indossando un paio di iimponenti scarpe a punta con tacchi tacchi alti in serpente molto più adatti a un pomeriggio di shopping a Madison Avenue o a una colazione fra ragazze a La Grenouille” .
Comunicano alla signora che all'arrivo in Texas la first lady indossava un adeguato paio di scarpe da tennis, ma questo non la placa, al contrario. “Quale genere di messaggio manda una first lady che ha viaggiato con scarpe dal tacco alto a questa gente che sta soffrendo, che sopporta la devastazione e il peso di un disastro naturale”?’ Ora guardate le deliziose fotografie di Lynn Yaeger. Liberissima di conciarsi così chiamandola estrosità ed eleganza sublime, ma se lei segue la moda, il mondo dovrebbe poter sopportare la visione di Melania in tacchi a spillo. O no?
Il tempo della notte e partono alla carica i giornali italiani.
Repubblica, sintetica e preoccupata.
“Texas, Melania Trump in tacchi a spillo nelle zone colpite dall'uragano Harvey
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la moglie Melania si sono recati in Texas in visita alle zone colpite dall'uragano Harvey. A catturare l'attenzione dei fotografi, sia sul South Lawn (il prato sul lato Sud della Casa Bianca) sia nella base militare di Andrews nel Maryland dove la coppia presidenziale era attesa dall'Air Force One, sono state soprattutto le calzature scelte dalla first lady: un paio di décolleté nere con tacco alto e a stiletto. Forse non proprio indicate per visitare un'area interessata a alluvioni ed esondamenti.
Corriere della Sera.
Sempre avanti nella notizia, la redazione Esteri ha seguito anche il cambio di scarpe, tentativo di riparazione subito giudicato insufficiente
LOOK DELLA FIRST LADY 30 agosto 2017
Melania, l’urgano Harvey, i tacchi a spillo e il cambio di scarpe che fa ridere Twitter
Il cambio d’abito - o meglio di scarpe - non è passato inosservato. Non si placano le critiche e polemiche sull’abbigliamento scelto dalla first lady per la visita in Texas colpito dalle alluvioni causate dall’uragano Harvey che ha causato 18 vittime. Alla partenza da Washington, Melania sfoggiava una mise con tanto di tacchi a spillo, bomber militare, pantaloni a sigaretta e occhiali da sole scuri.
Al suo arrivo a Corpus Christi, il look era cambiato, e il tacco 12 ha lasciato spazio alle scarpe da ginnastica, via il bomber e su una camicia bianca, poi capelli raccolti a coda, cappellino da baseball con la scritta «Flotus» (first lady of the United States). A rimanere, solo gli occhiali da sole in stile Top Gun.
In rete sono circolati molti commenti e il dibattito si è diviso tra chi ha criticato la scelta della first lady e chi invece ha fatto notare il cambio d’abito a bordo dell’Air Force One. Su Twitter si sono scatenati in tanti: «Non sono un esperto, ma un tacco a spillo è la scarpa ideale per una zona disastrata?» scrive un utente, mentre il regista Brad Wollack scherza: «Stanno arrivando i rinforzi, Texas! Non preoccupatevi, Melania ha i suoi tacchi speciali da tempesta», mentre il giornalista Elliot Wagland ha scritto: «Non sono così sicuro che Melania Trump sia preparata per l’Uragano Harvey».
Il Fatto non può esimersi da un intervento ma sceglie lo scapriccio, che diamine, si può essere severi custode della morale ma divertire ugualmente.
“Nessuna delle first lady rimaste nell'immaginario contemporaneo avrebbe mai utilizzato il look scelto da Melania. Ma Jackie Kennedy avrebbe mai sposato Donald Trump?”
“La first lady visita il Texas colpito dalle alluvioni causate dall’uragano Harvey in tacchi a spillo. Anzi no. La first lady parte con i tacchi a spillo (coordinati con bomber militare e pantaloni a sigaretta neri) e poi si cambia, in volo, e quando scende dall’aereo indossa scarpe da ginnastica, camicia bianca, cappellino.
Ora, l’indignazione per le decollete scelte dalla first lady sembra non placarsi e in molti, soprattutto su Twitter, la attaccano. Chi con ironia, chi con veemenza. In tanti fanno battute del tipo “cosa può fare per aiutare gli alluvionati Melania Trump, con quei tacchi?”. Un bel niente. Ecco cosa può fare Melania Trump per gli alluvionati, per coloro che hanno perso tutto. Che indossi i tacchi o le sneakers, la first lady non può fare un bel niente. Qui si tratta, semplicemente, di una questione di stile.
E lo stile di Melania non ha niente a che vedere con quello delle first lady che l’hanno preceduta alla Casa Bianca. Nessun allure bon ton, poca sobrietà. Understatement? No grazie. Melania è opulenta. Chi non ricorda la cover di Vanity Fair Messico dove, fresca di elezioni, la nostra si era fatta immortalare con un piatto pieno di gioielli davanti? E chi non ha in mente la giacca Dolce&Gabbana indossata in occasione della sua visita italiana? Melania è così. Barocca. Bella, senza dubbio, ma sempre in bilico sul fossato della volgarità. Nel caso specifico, il problema dei tacchi a spillo non è la scomodità o l’inadeguatezza al contesto.
Anche perché, il sospetto che la first lady abbia tutte le possibilità per cambiarsi, in aereo, magari viene. Nel caso specifico, il problema del look scelto da Melania è che fa molto Simona Ventura a spasso per Porto Cervo d’inverno. Poca classe, molto spirito “cougar”. Nessuna delle first lady rimaste nell’immaginario contemporaneo l’avrebbe mai utilizzato. Ma Jackie Kennedy avrebbe mai sposato Donald Trump”?
Certo che no, Jackie Kennedy ha sposato Kennedy, ucciso provvidenzialmente a Dallas qualche mese prima di un impeachment sicuro per essersi fatto procurare i voti della mafia e aver continuato a frequentare la stessa amante che aveva in comune col boss Sam Giancana. Jackie Kennedy ha sposato Aristotele Onassis, un noto raffinato, e nel contratto di matrimonio reso subito noto c'era una clausola che escludeva dai doveri coniugali i pompini. No, decisamente Jackie Kennedy appartiene a una classe diversa, d'altra parte faceva Bouvier da ragazza,mica Knauss.
Ma non saremmo stati adeguatamente informati ed istruiti senza l'esegesi fornita dal Foglio che fu di Giuliano Ferrara, e che una volta erano anche tutte puttane e si mettevano la parrucca e rossetto per testimoniare solidarietà a Silvio Berlusconi e alle sue girls, offesi nella privacy, e che oggi, convertito alla causa di “mettiamo le mutande al mondo”, ci ha sfornato niente meno che
“Ragioni istituzionali per criticare i meravigliosi tacchi di Melania”.
Sono costretta a sintetizzare, mi scuso.
“ La questione di stretta pertinenza modaiola è trascurabile e di settore, ma c’è un motivo e uno soltanto per cui l’episodio merita un approfondimento: Melania è la first lady degli Stati Uniti. Non è una passante. Non è nemmeno una ex modella. Non è una celebrità che i paparazzi possono pizzicare in un momento privato. La moglie del presidente americano di momenti privati ne ha ben pochi, in tutte le altre occasioni si tratta di una figura istituzionale che ha un ruolo politicamente e simbolicamente rilevante nella vita pubblica della più grande democrazia del mondo (peraltro il ruolo è molto più ampio e delicato di quello di semplice accompagnatrice del presidente). Quando Melania esce accanto al marito per raggiungere l’Air Force One, in direzione di una catastrofe naturale di dimensioni epiche, sta eseguendo un atto istituzionale”...
“Quando indossa scarpe di quel genere non si sta lasciando andare a un’esibizione insolita, semplicemente è se stessa. Ma il punto della first lady – e il punto del presidente – è esattamente non essere se stessa. Melania in quel momento rappresenta un’istituzione in cui il popolo americano si riconosce, e il fatto di rappresentare qualcosa al di fuori di lei suggerisce che il criterio supremo per organizzare il proprio apparato iconografico, vestiti compresi, non è la bellezza né il gusto, ma l’adeguatezza al contesto.
L’outfit con il tacco abbinato ai pantaloni neri e al bomber militare rubato a Joe Biden era strepitoso, da copertina, ma non trasmetteva esattamente il messaggio “sto andando a condividere un momento di grave difficoltà del nostro popolo, pronta a mettere simbolicamente i miei piedi istituzionali nella acque putride di una città sommersa dalle forze della natura”.
Aspettate, che arriva il paragone forte, la vera ragione dell'articolo, ovvero come eravamo. “Tre anni fa, sul finire dell’estate, Barack Obama si è presentato a una conferenza stampa con un completo beige e ha discusso di Ucraina, Afghanistan e altri temi scottanti di politica estera in un momento particolarmente teso delle relazioni internazionali. L’abito gli stava a meraviglia, ma il presidente è stato criticato perché il colore e il “tono” dell’abbigliamento erano un po’ troppo leggeri e vacanzieri rispetto ai temi sui quali si stava esprimendo.
Se l’avesse usata per l’inaugurazione di un museo o di un palazzo federale nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Così come nessuno ha mai detto nulla sui meravigliosi tacchi di Melania, salvo quando hanno fatto a pugni con le circostanze istituzionali in cui li ha indossati’ Il marito sa dare ottime prove d’inadeguatezza anche senza il sostegno di Melania, che è riemersa dall’Air Force con le Stan Smith".
Ecco fatto: l'adeguato, l'inadeguato, la bella. La quale è stata criticata anche per il berretto con visiera, tipico del merchandising americano, che recava la scritta Flotus, acronimo di first lady of United States of America, indossando il quale scesa dall'aereo. L'accusa questa volta era di farsi pubblicità o di essere così scema da non ricordarsi chi fosse senza portarlo scritto in fronte. La prossima volta Melania Trump potrebbe scegliere “kiss my ass” breve, efficace, espressione sicuramente popolare, in italiano traducibile con un altrettanto chiaro “andate a cagare”.