AMERICA FATTA A MAGLIE - ALLA CORTE SUPREMA AMERICANA STANNO CON FONTANA, IL NEO MINISTRO DELLA FAMIGLIA GIÀ NEL FUOCO DELLE POLEMICHE: DANNO RAGIONE AL PASTICCERE CHE SI RIFIUTÒ DI FARE UNA TORTA PER NOZZE GAY. PURE DUE GIUDICI LIBERAL BREYER E KAGAN HANNO VOTATO COI CONSERVATORI - FORSE PERCHÉ NON È OMOFOBIA MA LIBERO ARBITRIO CONTRO IL DOMINIO DEL POLITICALLY CORRECT E DEL METOO. SU CUI SI È SCHIERATO PURE IL VECCHIO BILL CLINTON: ''NON MI SCUSO CON MONICA LEWINSKY''
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Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Informate la Cirinnà che alla Suprema Corte degli Stati Uniti stanno con Fontana, il neo ministro della Famiglia già nel fuoco delle polemiche. O forse stanno semplicemente dalla parte del libero arbitrio e contro il dominio del politically correct e la dittatura del Me too, il dibattito è aperto.
Segnaliamo che ieri si è ribellato anche il vecchio Bill Clinton che, in tour di conferenze abituali e lucrose, essendo dalle me too e dal politically correct pressato pesantemente a scusarsi con Monica Lewinsky e addirittura ammettere che forse avrebbe dovuto dimettersi per il famoso scandalo, risponde che non è così, che si è già abbastanza scusato con tutto il mondo e che per lui la cosa è chiusa. Aveva in una dichiarazione precedente velenosamente dichiarato che Obama è stato trattato così bene dai media per via del colore della sua pelle. La guerra è appena iniziata, c'è sempre qualcuno più puro di te...
Circondata da attese e polemiche feroci, 7 a 2, quindi con due giudici contrari, la Corte Suprema ha appena deciso che Jack Phillips, il pasticcere del Colorado che si rifiutò di fare una torta di matrimonio per una coppia di omosessuali, aveva il diritto di farlo.
Lì si sono fermati i giudici mettendo da parte una decisione ulteriore e definitiva che stabilisca che un’azienda può rifiutarsi di servire persone omosessuali. Hanno invece scelto di sentenziare in polemica con la decisione presa contro il pasticcere dalla Commissione per i diritti civili del Colorado, spiegando che in questo caso i diritti civili non c'entrano.
Scrive il giudice Kennedy a nome della Corte: “La ragione e il motivo del rifiuto sono basati sulle convinzioni sincere e sulla fede del pasticcere. Le decisioni precedenti della Corte sono chiare nello stabilire che, nel suo ruolo di proprietario di un'azienda che serve il pubblico, possa vedere il diritto al libero esercizio della religione limitato dalle leggi vigenti”.
Però, prosegue la sentenza, la questione delicata di quando il libero esercizio della religione debba cedere il passo a un altrettanto valido di esercizio del potere dello Stato, deve essere determinato in modo che non prevalga l'ostilità da parte dello Stato.
Insomma, i diritti civili, stabiliti dal Colorado e da altri 20 stati che nel consentire il matrimonio tra omosessuali puniscono le discriminazioni, non possono prevalere sulla fede religiosa e le convinzioni opposte che dalla fede derivino dell'individuo, nemmeno se quell'individuo e’ al servizio del pubblico. È una decisione, peraltro caldeggiata dall'amministrazione Trump, che apre la porta a altro tipo di sentenze più ampie e di portata vasta? Vedremo.
Tutto era cominciato nel luglio del 2012, quando Charlie Craig and David Mullins a Denver entrarono nella pasticceria Masterpiece per ordinare una torta di matrimonio . Il proprietario Philips rifiuto i suoi servigi quando gli fu detto che si trattava di una coppia omosessuale. La Commissione per i diritti civili dello Stato lo sanzionò pesantemente in risposta a un ricorso formale presentato dalla coppia, indignata per il rifiuto.
Da allora il pasticcere ha perso in ogni passo legale degli appelli, ha dovuto licenziare prima il personale poi chiudere l'attività, alla fine ha trovato degli sponsor nella Alliance Defending Freedom, organizzazione no profit cristiana, ed anche un sostegno morale nell'amministrazione Trump.
Motivazione sostenuta in tutti questi anni: "non ho inteso cacciare dei clienti ma non potevo fare un dolce per un evento che ritengo un evento sacro e religioso e che strideva in maniera non sanabile con la mia coscienza”.
Da dicembre i giudici della Corte Suprema, che è l'ultima istanza e la più alta a poter decidere di interpretazione delle leggi, hanno lavorato tenendo in debito conto due decisioni recenti e importanti.
Nel 2015 sono stati in tutta la nazione legalizzati i matrimoni dello stesso sesso, l'anno precedente è stata affermato il diritto per alcune imprese di rifiutare contraccettivi per i propri lavoratori il nome della fede dell'imprenditore.
In mezzo si è pesantemente messa l'amministrazione Trump che ha appoggiato il ricorso di Phillips, e l’ Attorney General Jeff Sessions, che a ottobre aveva reso nota una direttiva alle agenzie governative chiedendo il controllo del rispetto totale della libertà religiosa di persone, imprese e organizzazioni.
Si capiva fin da allora che si stava preparando un bel conflitto tra libertà di opinione e fede, e leggi contro la discriminazione per la protezione delle minoranze.
Un membro della Commissione per i diritti civili del Colorado aveva pubblicamente denunciato durante l'audizione i timori per le iniziative di una Corte a maggioranza conservatrice, suscitando le ire del giudice Kennedy, che è un moderato e che ha sempre fatto da ago della Bilancia, e che gli aveva dato dell’ intollerante.
Ora è arrivata la decisione limitatamente al caso, ma, come avviene per la Common Law che si applica negli Stati Uniti, utilizzabile anche per i casi che verranno, l'hanno appoggiata anche due giudici liberal come Stephen Breyer ed Elena Kagan, contrarie le due passionarie, Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor.