AMERICA FATTA A MAGLIE – L'IMPEACHMENT SARÀ UN BOOMERANG PER I DEMOCRATICI. E NANCY PELOSI ORA ESITA SULL’INVIO DELLA PRATICA AL SENATO – C’È DIFFUSA LA SENSAZIONE CHE I MODERATI DEGLI STATI CHIAVE QUESTA ROBA SULL’UCRAINA PROPRIO NON L'ABBIANO MANDATA GIÙ – INTANTO LA MESSA SOTTO ACCUSA DI TRUMP È DIVENTATA UN VANTAGGIO PER I REPUBBLICANI – VIDEO
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IMPEACH A CHI?/1
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
"In realtà non è con me che ce l'hanno, è con voi", dice un meme della campagna di Donald Trump, a riassumere l'intera faticosa vicenda. Ieri sera alla Camera Bassa, il cosiddetto Congresso, i democratici in cerca di autore per le elezioni del 2020 hanno realizzato un progetto folle e disperato che perseguivano dalla primavera del 2016, (vedi "Politico"), ovvero da quando Donald Trump non era ancora neanche il candidato prescelto dai repubblicani per quelle presidenziali, e di cavilli non ne avevano trovati, ma li andavano già cercando.
Si chiamano pretesti esterni, non ce la fai a contrastare con l'agenda politica e la forza dei leader l'avversario, e allora ti inventi il crimine. Funziona in tutto il mondo purtroppo attualmente, o meglio ci provano a farlo funzionare, dalle navi bloccate nei porti di Matteo Salvini, che pure oggi sta all'opposizione, all'ostruzione al Congresso di Donald Trump, il capo di Stato più potente del mondo.
Nel frattempo infatti Trump è un presidente di grande successo economico e diplomatico, che con tutta probabilità sarà riconfermato nel novembre del 2020,e il tentativo di impeachment per abuso di potere e ostruzione al Congresso non solo è sembrato ai democratici in cerca di autore un modo per tirare avanti, coprire la debolezza letargica dei suoi candidati, Bloomberg compreso, l'estremismo di altri, Warren in testa, forse ad evitare il ritorno di Hillary sulla scena del delitto, magari per provare a riprendersi nelle prossime elezioni perlomeno il controllo strategico del Senato, tirandolo nei prossimi mesi a cimento sulla questione dell' impeachment. Vedremo.
Alla fine di una giornata nella quale il voto sull'impeachment, essendo i democratici in maggioranza al Congresso, era scontata, la speaker Nancy Pelosi si è rifiutata di rispondere alla questione fondamentale dell'invio della pratica al Senato, sede naturale dell'eventuale processo. Quando fu il turno dell' impeachment per Bill Clinton, finito nel nulla, i repubblicani spedirono la documentazione alla Camera Alta pochi minuti dopo.
Perché ora esitano? Perché il comportamento compatto dei Repubblicani già verificato al Congresso, non una defezione, e quello fierissimo in difesa del presidente già preannunciato al Senato dal leader della maggioranza, insieme al fatto che non c'è praticamente nessuna possibilità per i democratici di ottenerlo questo impeachment, per il quale serve una maggioranza dei due terzi, alla fine di un processo, fanno dubitare che non finisca in un boomerang, cioè in un danno grave per il consenso elettorale, ovvero non si dimostri rapidamente che hanno fatto una grande cazzata.
Come ha detto nel suo Angolo su Fox news Laura Ingraham, il popolo americano è perfettamente in grado di riconoscere una puttanata. Non solo quello americano. La Pelosi, che è un' abilissima chiacchierona, anche se ora un po' in disarmo, se l'è cavata con un decideremo, vedremo, ora sta a loro comprendere le loro responsabilità, ma tradotto in soldoni significa che c'è scontento anche tra i democratici moderati del Senato, c'è fastidio tra quelli che nel 2020 dovranno affrontare difficili elezioni,tanto è vero che tre democratici hanno votato contro l'impeachment e uno si è astenuto, c'è diffusa la sensazione che i moderati degli Stati chiave questa roba sull'Ucraina proprio non l'abbiano mandata giù, che abbiano ben capito che laggiù a fare le marachelle è stato il candidato Democratico ed ex vice presidente, Joe Biden, e la sua prole disinvolta negli affari come nel maneggio di droghe pesanti.
Senza contare che il Congresso nell'agire motu proprio senza nominare uno special counsel, un procuratore speciale, incaricato di coordinare le indagini e di riferire alle commissioni, hanno pesantemente sfiorato ,quando non superato, la procedura incostituzionale, e sulla Costituzione, essendoci una Corte Suprema che vigila occhiuta, nessuno scherza negli Stati Uniti.
Da Old Creek, Michigan, dove la folla dei repubblicani si era radunata dalla sera prima piantando tende, Donald Trump parla di marcia suicida della Pelosi e dei democratici. Annuncia i record economici, lascia che il Comitato Nazionale Repubblicano a sua volta annunci che nel mese di novembre mentre si istruiva la pratica dell' impeachment contro di lui sono stati raccolti 20.6 milioni di dollari,cifra record che sommata a quelli già in cassa fa 63.2, e siamo solo all'inizio.
Spiega la presidente del comitato repubblicano, Ronna McDaniel - che di cognome suo fa Romney ed è la nipote del dissidente ed ex candidato Mitt, lui detesta Trump, lei lo adora - che la crociata democratica è solo servita a rafforzare la volontà della nostra base e ad attrarre alla nostra causa un numero più alto di elettori. Tanto più che sempre nel mese di novembre sono stati trovati 266mila nuovi posti di lavoro.
Insomma, parliamoci chiaro, a differenza di quanto facciano i giornaloni che leggete o non leggete tutti i giorni, o i telegiornali stitici di controinformazioni, la raccolta di fondi dei repubblicani dimostra che la messa sotto accusa del presidente l'hanno volta in vantaggio, sollevando una base elettorale che si è sentita offesa ed oltraggiata. E perciò occhio, che con la loro mossa astuta, i democratici non hanno messo soltanto a repentaglio le presidenziali, ma anche le elezioni parlamentari del 2020, quando come da regola si rinnova l'intero Congresso e un terzo del Senato.
Complimenti vivissimi, per ora a vincere è la campagna di contro impeachment "stop the madness", fermate questa follia, 140 comizi già realizzati dal Maine alla California, con 100mila nuovi volontari.
E c'è di più: l'argomento al centro dell'inchiesta contro Trump, ovvero che abbia bloccato milioni di dollari in aiuti militari all'Ucraina, perché voleva che il presidente Volodymyr Zelensky lanciassei in grande stile delle investigazioni sugli affari del vicepresidente Joe Biden e di suo figlio Hunter, circostanza sempre negata dal presidente Trump con tanto di testimonianza diretta di telefonata tra lui r il presidente ucraino, e di smentita ufficiale di Zelensky medesimo, dagli elettori repubblicani e non solo viene visto, se anche fosse vero, come una iniziativa del tutto legittima. Ovvero se sei candidato come è ora Biden, vogliamo la prova che tu sia pulito.
Un' ondata di pubblica opinione diventata nelle ultime settimane così forte che in molti cominciano a credere che quella vecchia volpe di Trump l'impeachment lo abbia in qualche modo provocato per usarlo in campagna elettorale ed assicurarsi la vittoria. Russiagate, Ucrainagate, tutto utile per la rielezione. Ma questo e' argomento di Impeach a chi 2/ la vendetta. A domani.