ANCHE A DESTRA ATTACCANO ALZO ZERO SANGIULIANO: “LA BOCCIA HA FATTO TRABOCCARE IL VASO” – L’EDITORIALE KILLER DI MARIO GIORDANO SULLA “VERITÀ”: “GIORGIA MELONI HA BISOGNO DI TUTTO TRANNE CHE DI MINISTRI COSÌ TRACOTANTI DA FINGERE DI NON CAPIRE LA DIFFERENZA TRA UN ABITO DA SPOSA E IL G7 DELLA CULTURA. MINISTRI CHE CERCANO DI NOMINARE CONSIGLIERE UNA PREZZEMOLINA ‘CHE VUOLE ACCREDITARSI’ SALVO POI DISCONOSCERLA IN MODO PLATEALE E POCO CAVALLERESCO. LO DICIAMO CON L’AFFETTO DEGLI AMICI: ERAVAMO ACCOMUNATI DALLO STESSO DESIDERIO. SMONTARE I PRESUNTUOSI CHE RACCONTANO BALLE SPERANDO DI FARLA FRANCA. IO NON SONO CAMBIATO…”
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Estratto dell’articolo di Mario Giordano per “La Verità”
Caro Gennaro Sangiuliano, caro ministro della Cultura, ho cercato in ogni modo di evitare di scrivere questa cartolina, ma la Boccia ha fatto traboccare il vaso, e non ho più resistito.
Volevo chiederle se, gentilmente, può spiegarci come ha fatto quella gentile signorina che il suo capo ufficio stampa ha liquidato come «una che si vuole accreditare» ad accreditarsi così bene con lei.
Si dice che Maria Rosaria Boccia partecipasse alle riunioni ufficiali del ministero e addirittura che stesse per ricevere l’incarico per organizzare il G7 della cultura a Pompei. Risulta per altro il G7 della cultura sia stato spostato da Positano […] a Pompei, guarda caso la città della Boccia. Perché?
E quand’è che Maria Rosaria, da potenziale autorevole consigliera è stata ridotta al rango di arrampicatrice che «si vuole accreditare»? Quand’è che da persona fidata, sempre presente al suo fianco, persino nei momenti di relax, nelle foto in spiaggia a Polignano a Mare, è diventata persona da evitare? Perché non spiega nulla?
Certo: le esperienze professionali della prezzemolina in campo culturale non sono un granché (pare abbia dei negozi di abiti da sposa), ma suvvia, Gennaro, lei è un uomo di destra, ha scritto fior di libri sui valori della lealtà e del coraggio. Può ora arrendersi sul bagnasciuga di un curriculum?
Ci conosciamo da tanto tempo […]. Lei era già direttore, io umile cronista. Da allora l’ho sempre conosciuta come persona preparata, studiosa, disponibile […]. Poi però è arrivata la Boccia, […] e allora abbiamo sentito l’esigenza di invitarla alla prudenza.
Perché va bene un po’ dell’arroganza che circonda sempre chi arriva al potere; va bene salire in cattedra coi giornalisti dicendo loro: «Vi faccio lezione sulla gerarchia delle notizie»; va bene pure consigliare un libro al giorno e partire dal libro di un certo Gennaro Sangiuliano; vanno bene l’eccesso di autostima e l’autocompiacimento, ma bisogna stare attenti a non esagerare perché l’autunno sarà difficile e Giorgia Meloni ha bisogno di tutto tranne che di ministri così tracotanti da fingere di non capire la differenza tra un abito da sposa e il G7 della cultura.
Ministri che cercano di nominare consigliere una prezzemolina «che vuole accreditarsi» salvo poi disconoscerla in modo plateale e assai poco cavalleresco, facendo una figuraccia persino sul red carpet di Venezia. Lo diciamo con l’affetto degli amici che hanno cominciato insieme questo lavoro: eravamo accomunati dallo stesso desiderio, ricorda ministro? Smontare i presuntuosi che raccontano balle sperando di farla franca. Io non sono cambiato.