E ANCHE LE SARDINE CE LE SIAMO TOLTE DALLE PALLE (PER ORA): “NON CI VEDRETE PIÙ IN TV O SUI GIORNALI” - DOPO AVER CONTRIBUITO ALLA SOLLEVAZIONE POPOLARE PRO-BONACCINI, SANTORI & FRIENDS RIENTRANO NEI RANGHI: “SE AVESSIMO VOLUTO FARE CARRIERA POLITICA L'AVREMMO GIÀ FATTO. E INVECE, PRIMA DI TUTTO, DESIDERIAMO TORNARE AD ESSERE NOI STESSI, ELETTORI E CITTADINI, PARENTI E AMICI” - IN REALTA' SI PREPARANO A TORNARE IN CAMPO A SCAMPIA PRIMA DELLE REGIONALI CAMPANE...
-S. Can. per “il Messaggero”
Il primo successo lo intuiscono intorno alle 12, con i dati sull'affluenza. Sono alti. La mobilitazione costante è servita. Per il secondo, quello della vita, le Sardine dovranno aspettare la notte: superata la prova della maturità, adesso si cambia vita. E l'abbraccio con il Pd sarà nelle cose di un percorso ancora tutto da costruire. Per il momento missione compiuta. «Ora chiudiamo il libro e sporchiamoci le mani. Qualsiasi cosa succeda», è il messaggio che appare su Facebook.
«Non siamo nati per stare sul palcoscenico, ci siamo saliti perché era giusto farlo. Ma ora è tempo di tornare a prendere contatto con la realtà e ristabilire le priorità, innanzitutto personali. Se avessimo voluto fare carriera politica l'avremmo già fatto. E invece, prima di tutto, desideriamo tornare ad essere noi stessi, elettori e cittadini, parenti e amici. Per questo motivo non ci vedrete in Tv o sui giornali. La nostra responsabilità è pari a quella che si è assunta ogni persona che oggi si è infilata il cappotto ed è andata a fare una croce da protagonista».
Nelle ultime ore, quelle della lunga vigilia, avevano cercato di minimizzare la portata dell'evento: «Comunque vada ci saremo ancora». Ma per le Sardine, e questo è ovvio, l'Emilia era lo snodo di tutto: dentro o fuori. D'altronde c'erano solo due ipotesi: spiccare il volo, rivendicando il successo di Stefano Bonaccini, oppure soccombere nella culla. Tutto è stato molto veloce per Mattia Santori e compagni. I successi, le polemiche e gli scivoloni. Il debutto del 14 novembre se lo ricordano tutti a Bologna.
Al Paladozza arriva Salvini intenzionato a riempire l'impianto per la presentazione di Lucia Borgonzoni e quattro ragazzi si inventano l'adunata-flashmob in piazza Grande come risposta. Sotto le note di Come è profondo il mare di Lucio Dalla parte l'offensiva al Capitano, una sfida all'ultimo colpo d'occhio che riescono a vincere. Poi tocca a Modena. Così in un mese scoppia la Sardina-mania che travalica i confini dell'Emilia Romagna e diventa un tour in giro per l'Italia.
LA CAVALCATA
Da Nord a Sud passando per Roma, dove il 14 dicembre si consuma la fase 1: la prova di piazza San Giovanni, luogo del cuore della sinistra. Anche questa prova funziona, ma lo spontaneismo dei primi giorni diventa qualcosa di più. Le sardine fanno gola al Pd, ma inglobano al loro interno di tutto: da ex elettori grillini a democratici delusi, fino alla sinistra-sinistra.
Sociologi, politologi, talk televisivi si interrogano sul fenomeno. E più che altro interrogano Mattia Santori, onnipresente, sempre pronto a raccontare. Trasmissione dopo trasmissione. E così questo non-partito diventa comunque centrale nella sfida della via Emilia. E soprattutto anche per il futuro del Pd. Il corteggiamento c'è, e questo serve a Salvini e a Meloni a restringere il perimetro della contesa. Da dicembre a ieri sera ci sono gli ultimi lampi pro-Bonaccini. In un corpo a corpo perenne con Matteo Salvini. Da Bibbiano al tuffo liberatorio nel mare Adriatico a due passi dal Papeete prima del voto. Da oggi cambia tutto. Silenzio stampa se ne riparla a Scampia.