ANDA E RUANDA! - BORIS JOHNSON HA VARATO UN PIANO ANTI-IMMIGRAZIONE QUANTOMENO DISCUTIBILE: I RICHIEDENTI ASILO ENTRATI ILLEGALMENTE IN GRAN BRETAGNA POSSONO ESSERE SPEDITI IN RUANDA, PER LA GESTIONE DELLE LORO RICHIESTE, SENZA PERÒ AVERE ALCUNA CERTEZZA DI POTER TORNARE INDIETRO - OVVIAMENTE LE ONG SI SONO INCAZZATE: “È UN PIANO CRUDELE”. MA LA POPOLAZIONE PROBABILMENTE APPREZZERÀ, VISTO CHE LA SITUAZIONE DEI MIGRANTI È ORMAI INSOSTENIBILE. SOLO IERI ATTRAVERSO LA MANICA SONO ARRIVATE PIÙ DI 600 PERSONE
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Il governo britannico guidato da Boris Johnson ha lanciato un controverso piano per contrastare l'immigrazione illegale. Il progetto dell'esecutivo conservatore prevede che alcuni dei richiedenti asilo entrati illegalmente in Gran Bretagna possano essere mandati in Ruanda per la gestione delle loro richieste — senza alcuna certezza di poter tornare indietro.
Non ci sono limiti numerici al piano, ha detto il governo di Londra, che quindi potrebbe riguardare migliaia di persone che hanno attraversato la Manica per entrare in Gran Bretagna.
Il piano è stato formalizzato oggi dopo la sigla, a Kigali, di un'intesa con il Ruanda chiamata «Partnership per lo sviluppo economico».
Secondo Londra, la situazione migratoria è diventata «insostenibile»: oltre 600 persone sono arrivate solo ieri dopo aver attraversato su barchini e gommoni il Canale della Manica, portando il totale a oltre 5.000 quest'anno.
Lo scorso anno le persone entrate in territorio britannico attraverso la Manica su imbarcazioni di fortuna sono state almeno 28000 (contro le 8.500 nel 2020). Decine i morti: l'incidente più grave fu registrato nel mese di novembre, e a morirono furono 27 migranti.
L'intenzione dichiarata da Johnson è quella di porre fine al traffico di esseri umani. «Chi cercherà di saltare la coda (per entrare nel Paese) o prendersi gioco del nostro sistema» sarà «rapidamente, e in modo dignitoso, mandato in un Paese terzo sicuro» (cioè il Ruanda) o «nel loro Paese d'origine».
Le ong hanno fortemente criticato il piano, definendolo «crudele»; l'opposizione laburista l'ha bollato come «impraticabile e immorale». Il piano — per ammissione dello stesso Johnson — sarà probabilmente contestato legalmente, e non entrerà in vigore subito.
«Noi siamo convinti che il nostro piano rispetti appieno i nostri obblighi internazionali ma nonostante questo ci aspettiamo dei ricorsi legali - ha riconosciuto Johnson - e se questo Paese è considerato debole verso l'immigrazione illegale da alcuni nostri partner è a causa di una schiera di avvocati politicizzati che per anni fatto affari ostacolando le deportazioni e limitando l'azione del governo».
Il piano annunciato oggi da Londra prevede anche che sia la Royal Navy — la marina militare britannica — a pattugliare il canale della Manica per frenare l'impennata di sbarchi di immigrati illegali.
Il Ruanda è lo stato più densamente popolato del continente africano; le tensioni etniche e politiche hanno scatenato, nel 1994, un genocidio tra le etnie Hutu e Tutsi.