ANKARA TU! LA TURCHIA MINACCIA L’EUROPA: SENZA SOLDI E SENZA LA LIBERALIZZAZIONE DEI VISTI, ADDIO ACCORDO SUI MIGRANTI - BRUXELLES HA CHIESTO UNA MODIFICA SULLE LEGGI ANTITERRORISMO, CHE ERDOGAN SI RIFIUTA DI ATTUARE
Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”
«Finora le promesse fatte non sono state mantenute. La Turchia non sta chiedendo favori ma onestà. Se non ci saranno progressi sulla liberalizzazione dei visti, la Turchia non continuerà nell' attuazione dell' accordo sui migranti».
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan punta i piedi con l' Unione Europea e lo fa in chiusura del Vertice umanitario globale che si è tenuto lunedì e martedì a Istanbul alla presenza del segretario generale dell' Onu Ban Ki-moon e di 55 capi di Stato e di governo.
Il punto di attrito non è solo la promessa liberalizzazione dei visti ma anche i soldi che non sono mai arrivati.
«I rappresentanti della Ue ci continuano a chiedere dove sono i progetti, come vogliamo investire questi soldi - racconta al Corriere una fonte vicina al presidente - ma noi abbiamo qui due milioni di siriani, abbiamo costruito campi, provveduto ai loro fabbisogni. Cosa dobbiamo dimostrare?».
Erdogan, insomma, si sente trattato con sufficienza, come uno che continua a stare fuori dalla porta. Ed è questo atteggiamento ad irritarlo. «Sui visti l' Ue ci chiede altri sforzi - ha aggiunto il presidente - ma l' esenzione è stata concessa ad altri Paesi più facilmente. Ieri (lunedì ndr ) alla cancelliera Merkel ho chiesto: perché invece volete tutto dalla Turchia?». Bruxelles ha posto come condizione per i visti la soddisfazione di 72 criteri tra i quali c' è la modifica della normativa antiterrorismo che Ankara si rifiuta di cambiare.
E se l' ex premier Ahmet Davutoglu aveva voluto fortissimamente l' accordo sui migranti siglato lo scorso marzo, ora sicuramente l' atteggiamento del governo turco cambierà. Ieri Erdogan è tornato ad Ankara per ricevere il neo primo ministro Binali Yildirim che gli ha portato i nomi dei nuovi ministri.
È stato confermato il responsabile degli Esteri Mevlut Cavusoglu che ha minacciato di «congelare l' accordo con Ue». Mentre è stato sostituito Volkan Bozkir, il responsabile degli Affari europei, diplomatico di lungo corso che ha tessuto insieme con Davutoglu la trattativa con Bruxelles. Al suo posto andrà un altro uomo fidatissimo del presidente, Omer Celik, portavoce dell' Akp, il partito filoislamico al governo.
Nel suo discorso di investitura in Parlamento Yildirim ha detto che «la Turchia continua ad aspirare a una piena adesione all' Unione Europea, ma è frustrata dai progressi fatti sinora». Il braccio di ferro è appena iniziato.