TRA APPALTO E REALTÀ - IL GOVERNO PROPORRÀ UNA PROROGA DELL’ATTUALE SOGLIA DEL SUBAPPALTO AL 40% AL 30 GIUGNO 2021 - MA È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: LA RIFORMA È UNA DELLE CONDIZIONI POSTE DA BRUXELLES PER ACCEDERE AI FONDI DEL RECOVERY. E SULLA SOGLIA DEL 40% C’È UNA PROCEDURA D’INFRAZIONE DELLA COMMISIONE EUROPEA. BASTERÀ UN IMPEGNO CON L’UE A RIVEDERE LE REGOLE DEL CODICE DEGLI APPALTI?

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MARIO DRAGHI 1

Semplificazioni: governo proporrà proroga subappalto al 40%

(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Proroga dell'attuale soglia del subappalto al 40% oltre l'attuale termine del 30 giugno 2021. Sarebbe questo in sintesi il fulcro della proposta che il governo, a quanto si apprende, si appresterebbe a presentare ai sindacati convocati a Palazzo Chigi per sciogliere gli ultimi nodi del decreto semplificazioni. I sindacati avevano contestato l'idea di una liberalizzazione totale del subappalto così come previsto nella prima bozza del decreto.

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Centri storici, c'è lo stop al restyling Subappalti fuori dalle semplificazioni

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

Mario Draghi l' ha definita la «cassetta degli attrezzi» del Recovery. Ma sul decreto per la governance e il reclutamento nella pubblica amministrazione, e soprattutto sul decreto semplificazioni, non tutti i nodi sono ancora sciolti. Il premier proverà a mettere un punto definitivo sui due provvedimenti questa mattina, quando dovrebbe riunirsi la cabina di regia politica, alla quale parteciperà per Forza Italia il ministro Renato Brunetta, che ha tirato le fila delle semplificazioni.

 

URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI

L' unica in grado di trovare una sintesi tra le posizioni dei partiti. Draghi, molto probabilmente, farà presente che il Recovery prevede delle scadenze precise che non possono essere sforate. Per il decreto sulla governance e per quello sulle semplificazioni, la dead line indicata dalla Commissione europea è maggio.

 

Dunque entro questa settimana i due provvedimenti devono essere approvati. Posizione appoggiata anche da Brunetta. La partita più complessa riguarda le semplificazioni. Il nodo restano le norme sugli appalti. La prima questione riguarda le gare al massimo ribasso. La norma sarà stralciata dal decreto.

 

renato brunetta mario draghi

Il secondo punto è la liberalizzazione dei subappalti. La norma inserita nelle bozze del provvedimento, dava la possibilità ai contraenti generali di subappaltare liberamente parte dell' opera, con il solo vincolo di non poter fare interamente a terzi tutti i lavori. Anche questa norma potrebbe uscire dal provvedimento. L' intenzione sarebbe quella di prorogare l' attuale limite del 40 per cento delle opere subappaltabili introdotto lo scorso anno e che altrimenti sarebbe scaduto alla fine del 2021. Ma la questione non sarà chiusa così.

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La riforma dei subappalti è una delle condizioni poste da Bruxelles per accedere ai fondi del Recovery. Sulla soglia del 40 per cento c' è una procedura di infrazione della stessa Commissione. La strada sarebbe quella di prendere con Bruxelles un impegno concreto a rivedere le regole nella legge di riforma del codice degli appalti. Si vedrà se sarà sufficiente.

 

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IL PRESSING Certo è che le tensioni restano alte. Nella maggioranza c' è anche chi preme per far slittare le semplificazioni alla settimana prossima. Un' ipotesi fortemente contrastata dalla Funzione pubblica. Intanto dal testo esce anche la norma sulla rigenerazione dei centri storici.

 

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La misura avrebbe consentito di demolire e ricostruire «nelle zone omogenee A, nei centri e nuclei storici consolidati» e in altre aree «di particolare pregio storico e architettonico». Anche questa sarà contenuta in un provvedimento successivo. I fronti continuano ad aumentare.

 

La Lega ha aperto quello dell' acqua, caro a molti sindaci del Nord. «Togliere ai Comuni, specie ai più piccoli, la gestione diretta del servizio idrico integrato sarebbe un errore», ha fatto sapere il Carroccio. «Ci auguriamo», ha aggiunto, «che il governo non abroghi nel Dl Semplificazioni quanto previsto dalla normativa attuale. Rappresenterebbe un dietrofront controproducente e ingeneroso».

i posti di daddy draghi 7

 

Su altri punti, invece, gli accordi sembrano tenere. Sul Superbonus al 110%, per esempio, arriverà la sostituzione della doppia conformità con la semplice Cila.

 

Ieri il ministro dell' Economia, Daniele Franco, ha ribadito che con la prossima legge di stabilità l' incentivo fiscale sarà prorogato per tutto il 2023. Anche sulla sovrintendeza unica per le opere del Pnrr, non ci sarebbero più ostacoli.

 

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C' è poi il capitolo sul reclutamento. I tecnici che dovranno aiutare il governo e gli enti locali ad attuare il Recovery, saranno assunti con un semplice colloquio e avranno contratti di acinque anni (3 anni prorogabili di altri 2). In pista ci sono 300 assunzioni per il ministero dell' Economia e mille per le amministrazioni locali. Anche sulla governance l' intesa tiene. La cabina politica sarà a Palazzo Chigi e governata direttamente d Draghi, che chiamerà di volta in volta i ministri coinvolti nei progetti. Il controllo del piano, invece, sarà in capo al Mef.