APPUNTI DAL VOTO – MASSIMO FRANCO E IL TRACOLLO DELL'AFFLUENZA: “IL RISCHIO È CHE PREVALGA LA TENTAZIONE INCONSCIA DI ELUDERE IL TEMA DI FONDO: QUELLO DI UNA DEMOCRAZIA SEMPRE PIÙ ORFANA DELL’ELETTORATO. E DUNQUE ESPOSTA ALL’IRRUZIONE IMPROVVISA DI NUOVI SOGGETTI: QUALCUNO CHE NON SI VUOLE VEDERE ARRIVARE” – “PER IL GOVERNO, SI RIPROPONE IL TEMA DELLE CANDIDATURE INADEGUATE; DI UN CALO COSTANTE DELLA LEGA; MA ANCHE DI CAMPAGNE ELETTORALI NELLE QUALI L’INCIDENZA DEI LEADER NAZIONALI APPARE SOPRAVVALUTATA…”
-Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
[…] Avere perso l’Umbria governata dalla destra è un segnale minore, per il governo, eppure simbolicamente allarmante: soprattutto dopo che la maggioranza aveva confermato il primato in Liguria.
Esiste una massa crescente che non si riconosce nell’offerta politica di oggi. Lo scarto tra la coalizione di Giorgia Meloni e gli avversari si sta riducendo. E questo ridà fiato a quanti accarezzano una grande alleanza anti destra; e sostengono che è indispensabile un patto tra Pd e grillini.
In realtà, i problemi che minano il progetto rimangono intatti: dalla politica estera, alla crisi di identità e di voti del M5S. Quanto al governo, si ripropone il tema delle candidature inadeguate; di un calo costante della Lega; ma anche di campagne elettorali nelle quali l’incidenza dei leader nazionali appare sopravvalutata: non sembrano in grado di fare la differenza. È
vero che il voto amministrativo è diverso da quello politico. Per questo è impossibile trarre indicazioni nazionali dal risultato di ieri. Ma già alle Europee non bastò la presenza come candidate di Giorgia Meloni e della segretaria del Pd, Elly Schlien, per mobilitare l’elettorato. Il 49,7% di partecipazione fu oscurato dalla vittoria di Meloni e dal buon risultato del Pd.
E questo velò la realtà preoccupante di un’astensione superiore alla metà degli aventi diritto. Può darsi che un’altra ragione di questa diserzione di massa dipenda anche dalla decisione di votare non in un solo giorno ma in due. Eppure, il rischio è che dietro queste analisi possa prevalere la tentazione quasi inconscia di eludere il tema di fondo: quello di una democrazia sempre più orfana dell’elettorato. E dunque esposta all’irruzione improvvisa di nuovi soggetti: qualcuno che non si vuole vedere arrivare.