AR-CORE (NUOVO) NON SI COMANDA - BERLUSCONI PREPARA IL GRANDE REPULISTI IN FARSA ITALIA: A BREVE VERTICE AD ARCORE. VIA ARDESI, ROSSI E BERGAMINI, IL PARTITO AFFIDATO A DUE MANAGER DI FIDUCIA: PASQUALE CANNATELLI E ALFREDO MESSINA
Simona Ravizza per “il Corriere della Sera”
Il conto alla rovescia per le dimissioni dall' ospedale San Raffaele è iniziato. Così nell' agenda politica di Silvio Berlusconi, operato a cuore aperto il 14 giugno per la sostituzione della valvola aortica, compaiono i primi appuntamenti.
Non c' è ancora una data ufficiale, ma l' intenzione del leader di Forza Italia è di convocare a breve un vertice ad Arcore. Un incontro con i colonnelli di FI che sarà messo in calendario a pochi giorni di distanza dalla fine del ricovero, programmata per il 5 luglio.
Sarà allora che, verosimilmente, l' ex premier darà i primi, forti segnali di cambiamento.
Berlusconi non rinuncerà mai a essere il padre nobile di FI, ma la sua volontà è di mettere in sicurezza il partito per potere via via ritagliarsi un ruolo meno operativo. È quanto del resto chiedono da tempo i figli (Marina in primis), gli amici più stretti (come il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri) e la fidanzata Francesca Pascale.
Sono loro che nei giorni difficili della malattia gli sono stati più accanto e l' hanno spinto a ragionare sulle priorità del futuro, con la richiesta di pensare finalmente prima a se stesso.
Della medesima idea è anche il medico di fiducia Alberto Zangrillo, sicuro comunque che le condizioni di salute non gli vieteranno di scegliere in piena libertà il da farsi.
Il vertice ad Arcore di luglio servirà a Berlusconi, con ogni probabilità, per attuare l' idea maturata nei giorni successivi all' intervento chirurgico, anche in seguito alla lettura della rassegna stampa e alle dichiarazioni considerate irrispettose dei colonnelli del partito: per il leader è arrivato il momento di azzerare tutte le cariche di FI.
In cima alla lista delle priorità, la riassegnazione dei poteri di firma per le liste elettorali e dell' amministrazione contabile del partito, da mettere nelle mani di un uomo fidato, lontano dalla politica e da lungo tempo considerato di famiglia.
Tra i papabili per diventare i nuovi plenipotenziari di FI, i manager più fidati dell' impero berlusconiano come Pasquale Cannatelli (appena diventato vicepresidente di Fininvest dopo esserne stato per anni amministratore delegato) e Alfredo Messina (vicepresidente vicario di Mediolanum spa e già senatore del Pdl). Il ruolo attualmente è assegnato a Mariarosaria Rossi, le cui dimissioni ormai vengono date per certe in vista di un incarico come coordinatrice di FI del Lazio.
È il segnale più concreto dell' imminente ridimensionamento dei poteri del cerchio magico, con un allontanamento anche di Deborah Bergamini e Alessia Ardesi, che negli ultimi anni sono state le custodi della comunicazione e dell' agenda politica di Berlusconi. Entrambe sono accusate di non avere ben condotto la campagna elettorale: e, soprattutto, alla Bergamini viene imputata la scelta poi rivelatasi perdente di puntare su Alfio Marchini per le recenti elezioni amministrative di Roma (al posto di Guido Bertolaso).
Sono le mosse considerate propedeutiche al congresso di FI che il leader ha in programma di indire in autunno. Per pochi ammessi al letto d' ospedale di Berlusconi, nella stanza suite al sesto piano dell' edificio Diamante, il riassetto del partito non potrà prescindere da un ruolo sempre più operativo di Giovanni Toti, governatore della Liguria e già consigliere politico dell' ex premier.
Una scelta che, ovviamente, ha già suscitato i primi maldipancia interni. E c' è chi è pronto a giurare che si stia dando un gran da fare per diventare presidente di FI l' onorevole Mara Carfagna, tra le predilette del leader insieme a Michela Brambilla, Mariastella Gelmini e Stefania Prestigiacomo.
In ogni caso, come già emerso nell' ultima settimana, per sapere chi conterà sempre più al fianco di Berlusconi bisogna sempre guardare ai fidatissimi del passato, come Niccolò Querci, uomo forte di Mediaset, il deputato Sestino Giacomoni (già nel comitato di presidenza di FI) e il deputato Valentino Valentini, già consigliere per le relazioni estere.
È lui che sta organizzando la visita a Berlusconi dell' amico Vladimir Putin, prevista non più all' ospedale San Raffaele, ma quasi certamente all' Università della Libertà di Villa Gernetto, dove l' ex premier ha fondato la sua scuola di formazione politica.
Ma a Berlusconi restano ancora sei giorni di ricovero. Con tutto il tempo di affinare le strategie per il piano di rientro. Ancora qualche giorno di riflessione prima dell' imminente terremoto.