ARCANGELO GABRIELLI – L’EX CAPO DELLA POLIZIA NON SARÀ “SOLTANTO” SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA AI SERVIZI SEGRETI, MA ANCHE UN SUPER CONSIGLIERE SULLA SICUREZZA NAZIONALE CON L’OBIETTIVO DI GESTIRE VACCINI E EMERGENZA E RIDIMENSIONARE L'EGO DI DOMENICO ARCURI – NON È UN CASO CHE SIA STATO NOMINATO IL SUO BRACCIO DESTRO FABRIZIO CURCIO ALLA PROTEZIONE CIVILE, CHE NELLE INTENZIONI DEL PREMIER DOVRÀ GESTIRE LA CAMPAGNA VACCINALE (E NON SOLO)
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NON È UN CASO CHE LA NOMINA DI FABRIZIO CURCIO AL VERTICE DELLA PROTEZIONE CIVILE ABBIA SEGUITO DI APPENA UN GIORNO QUELLA DI FRANCO GABRIELLI A SOTTOSEGRETARIO ALLA SICUREZZA. TRA I DUE L’INTESA È FORTISSIMA DAI TEMPI DEL DISASTRO DELLA COSTA CONCORDIA – DRAGHI E L’EX CAPO DELLA POLIZIA VOGLIONO ACCELERARE SUI VACCINI E RIORGANIZZARE LE STRUTTURE CHE HANNO GESTITO L’EMERGENZA: DAL CTS ALLA GOVERNANCE DELLA STRUTTURA COMMISSARIALE (CITOFONARE ARCURI)
SICUREZZA NAZIONALE E PANDEMIA: GABRIELLI SI PREPARA ALLA SFIDA
Claudio Antonelli per “La Verità”
Notizia di tre giorni fa. Mario Draghi sceglie Franco Gabrielli, già prefetto de L' Aquila, di Roma, direttore di due agenzie d' intelligence e capo della Polizia dal 2016, per il ruolo di autorità delegata ai servizi segreti. Il compito è delicato. A Gabrielli toccherà superare le tensioni accumulate durante gli ultimi tre mesi del Conte bis. Le continue richieste inviate all' ex premier perché mollasse le deleghe sono state parte integrante della caduta di Giuseppi.
Al momento però mancano i dettagli dell' incarico e come sempre dentro le sfumature si trovano le vere notizie. In questo caso i dettagli su Gabrielli dovremmo riceverli in via ufficiale non prima di martedì.
Quando sarà pubblicato in Gazzetta il decreto che contiene le deleghe ai sottosegretari e nello specifico a chi si occupa dell' intelligence. All' ex capo della Polizia dovrebbero essere affidate anche responsabilità di consigliere sulla sicurezza nazionale con l' obiettivo di affiancare il premier nella gestione del tema più bollente e decisivo del 2021: il superamento della pandemia.
Piano vaccinale e interventi anti Covid potrebbero così finire sotto l' occhio vigile di Gabrielli con il risultato di riportare tutto a Draghi e, soprattutto, di creare una figura al di sopra di Domenico Arcuri. In grado di dare l' agenda, correggere, intervenire. Insomma, speriamo rimetta in sesto una macchina che a oggi non ha concluso quasi nulla e che fino all' ultimo si è concentrata sull' apparenza delle primule vaccinali.
Il commissario, sempre più silenzioso, sembra così assistere a un depotenziamento del suo ruolo non solo dal basso. Il cambio al vertice della Protezione civile con il ritorno di Fabrizio Curcio a capo del dipartimento è un segnale molto forte. D' altronde a oggi in nessuna occasione ufficiale Draghi sembra mai aver citato Arcuri né in negativo né in positivo.
Non sappiamo se si tratti di una sorta di damnatio memoriae, ma al di là delle opinioni sui fallimenti gestionali della struttura commissariale, la scelta di incaricare Gabrielli è molto interessante per la prospettiva che offre. Riportare i metodi antipandemici e il piano vaccinale sotto l' ombrello della sicurezza nazionale potrebbe far fare all' Italia un balzo in avanti. Israele fino a oggi ha ragionato così.
Gli Stati Uniti pure, così come per certi versi anche la Germania. Solo Giuseppe Conte ha messo da parte la Protezione civile e coinvolto l' Esercito mettendolo a disposizione del commissario. Ma, soprattutto, pubblicato il decreto sulle deleghe a Gabrielli, si capirà anche qualcosa in più di quanto Draghi abbia in mente sul futuro del piano vaccinale e di come voglia utilizzare gli apparati dello Stato. Più Protezione civile? Più Esercito? Più intelligence?
Non a caso siamo di fronte a qualcosa di nuovo. L' articolo 3 della legge del 2017 sui servizi di intelligence traccia il perimetro delle competenze del sottosegretario con delega.
Nel farlo specifica che non può avere alcun incarico di governo al di fuori di quello previsto dalla legge stessa.
In pratica fino a oggi si è occupato di servizi e basta. Esiste però la possibilità di interpretare la legge in modo estensivo e considerare la delega valida anche per le tematiche di sicurezza nazionale, che ovviamente passano anche al vaglio del Dis, dipartimento informazioni per la sicurezza.
Senza contare che su questo fronte Gabrielli si troverebbe già pronto per partire in quarta. Dal 2016 in quanto capo della Polizia presiede anche il dipartimento per la sicurezza pubblica e quindi tutta la filiera civile, più che mai utile in tempi di pandemia. A questo punto, infilato il tassello mancante delle deleghe, al tema della sicurezza pubblica manca solo di chiudere il cerchio facendo ripartire le attività del Copasir, il comitato parlamentare che ha il compito di fare da contraltare alle prerogative governative. Se appare scontato che la presidenza adesso debba andare a un rappresentante della minoranza, resta da capire come si interpreterà il concetto della pariteticità.
Cinque membri spettano all' opposizione e altrettanti alla maggioranza per garantire equilibrio di vedute al comitato. Solo che adesso all' opposizione c' è solo Fratelli d' Italia.
E non è possibile immaginare che tutti i cinque i membri provengano da un solo partito. Entrerà qualcuno del Misto o di «L' alternativa c' è»? Di sicuro c' è l' urgenza.
Non sono stati sentiti né Luigi Di Maio sul Congo né Matteo Renzi su Barr né Conte e Casalino sulla liberazione dei pescatori in Libia. Rileggendo l' intervento in Aula di Enrico Borghi, membro del Comitato, sull' assassinio dell' ambasciatore Luca Attanasio, si comprende la fretta di definire la partita della pariteticità per evitare che i passaggi di testimone tra ex rappresentanti dell' opposizione possano lasciare in stallo il Comitato.