1. ARCHIVIATI LA SMART, LA GIULIETTA, IL TROLLEY SUL TRENO, I SALUTI ALLA GGENTE COMUNE, I RICORDI DELLE MAESTRE E VIA SDOLCINANDO, PRIMA O POI TOCCHERÀ PARLARE DI SOLDI: MA ‘STO RENZIE, METTERÀ LE MANI NELLE TASCHE DEGLI ITALIANI? 2. A FINE MESE BRUXELLES SCOPRIRÀ IL BLUFF DEL GOVERNINO DI LETTANIPOTE. POI TOCCHERÀ ALLE AGENZIE DI RATING. IL CAMBIO A PALAZZO CHIGI È NATO ANCHE DALL’ESIGENZA DI ATTUTIRE IL COLPO E DI AVERE UNA NUOVA APERTURA DI CREDITO DALLA TROIKA 3. PIANO PIANO, TIMIDAMENTE, SI COMINCIA A RIPARLARE DI TASSAZIONE DEI GRANDI PATRIMONI. PARE CHE SIA UNA COSA MOLTO DI “SINISTRA”, MA LA CHIEDONO BANCHIERI, SUPERMANAGER E GRANDI INDUSTRIALI “ILLUMINATI” CHE SE NE FOTTONO DELLA PATRIMONIALE, PERCHÉ SONO GIÀ TUTTI ALL’ESTERO CON L’AIUTO DELLE SUDDETTE BANCHE 4. DALLA SCELTA DEL MINISTRO DELL’ECONOMIA CAPIREMO SE IL BULLO DI FIRENZE CADRÀ NELLA TRAPPOLA DELLA PATRIMONIALE “DI SINISTRA” OPPURE SE FARÀ DI TESTA SUA.


a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - LA VERITA' (SULLA) SUPPOSTA
Archiviati la Smart, la Giulietta, il trolley sul treno, i saluti alla ggente comune, i ricordi delle maestre e via sdolcinando, prima o poi toccherà parlare di soldi. E la domanda che nessun giornalone di Lor signori ha ancora il coraggio di fare direttamente, per non rompere l'idillio con il Rottam'attore, è molto semplice e la formuleremo con semplicità berlusconiana: ma Renzie, metterà le mani nelle tasche degli italiani?

MATTEO RENZI CON LA MOGLIE AGNESE

Ieri Saccodanni ha finalmente cominciato ad ammettere che le stime del Tesoro sulla crescita saranno corrette al ribasso da Eurostat, le entrate tributarie non sembra che stiano andando benissimo, fiscal compact e obbligo di bilanci in pareggio sono una camicia di forza che tocca a qualunque a governo. A fine mese Bruxelles scoprirà il bluff del governino di Lettanipote. Poi toccherà alle agenzie di rating. Il cambio a Palazzo Chigi è nato anche da questo, dall'esigenza di attutire il colpo e di avere una nuova apertura di credito dalla Troika.

Piano piano, timidamente, si comincia a riparlare di tassazione dei grandi patrimoni e ad ammettere che servirebbe come il pane. Pare che sia una cosa molto di "sinistra", ma stranamente la chiedono banchieri, supermanager e grandi industriali "illuminati". Poi si studiano le varie ipotesi che circolano sotto banco e si capisce che toccherebbero i medi patrimoni, e in alcuni casi anche quelli medio-piccoli.

I grandi capitali del resto se ne fottono della patrimoniale, perché sono già tutti all'estero con l'aiuto delle suddette banche. Dalla scelta del ministro dell'Economia capiremo se Renzie cadrà nella trappola della patrimoniale "di sinistra" oppure se farà di testa sua. E visto che gli piacciono le sfide impossibili, potrebbe reagire a certe manovre avvolgenti iniziando una vera, convinta, lotta all'evasione fiscale. Gli strumenti ci sono tutti. Basta avere le palle di usarli per far pagare le tasse che ci sono già (magari semplificandole).

MATTEO RENZI E MOGLIE AGNESE

2 - PROVE TECNICHE DI PATRIMONIALE O ALTRE DIAVOLERIE
Il fatto che anche Renzie dovrà muoversi in un contesto di finanza pubblica assai deteriorato emerge qua e là dai giornali, tra ballon d'essai ed esercitazioni di stile. Il Corriere delle banche, per esempio, butta lì: "Il Fisco e le rendite. Nei piani un prelievo oltre la soglia del 20%. Verso l'allineamento alla media europea pari al 24-25%. Taddei: nei progetti non c'è nessuna patrimoniale. Verso una revisione del sistema di tassazione del risparmio. I tecnici divisi sull'ipotesi di elevare al 20% l'imposta sugli interessi dei titoli di Stato" (p. 5).

Repubblica, il cui padrone Sor-genio è per la patrimoniale, titola: "Le condizioni di Alfano a Renzi. ‘La maggioranza non può cambiare e se c'è la patrimoniale usciamo" (p. 2). Il Foglio pubblica una precisa ricognizione di campo di Nunzia Penelope: "Grandi patrimonialisti crescono. Da Barca alla Cgil, passando per i tic renziani sulle rendite finanziarie" (p. 1). Il Giornale fiuta il pericolo e scatena Francesco Forte: "Non provate a toccare le rendite" (p. 1). In allerta anche Vittorio Feltri: "E scordatevi pure la tassa sui patrimoni" (p. 1).

RENZI, BOSCHI,

3 - LE SFILATE DI PITTIBIMBO
Mentre continua a tempo pieno la trattativa Stato-Alfano, anche Grillomao e Berluskaiser si preparano ad ancheggiare sulla passerella di Pittibimbo allestita per l'occasione a Montecitorio. L'Italia che non c'ha un cazzo da fare segue con il fiato sospeso. Il Corriere ci mette a parte degli ultimi, importantissimi, sviluppi: "Le condizioni di Alfano a Renzi. E oggi si ritrova la maggioranza. Le consultazioni del segretario. Convocato un vertice sul programma.

RENZI, BOSCHI, BRIZZI

Le mosse del leader per non farsi imporre nomi. La partita dell'Economia e la necessità di evitare diarchie" (p. 6). Diarchie? Più che altro evitare gente che gli faccia ombra, specie all'estero. Non a caso, anche per il Corriere "resta sul tavolo la carta Delrio" (p. 10). Simile la linea del Messaggero: "Renzi: voglio una squadra mia. Il leader resiste al pressing e chiede la regia del Tesoro" (p. 1)

SACCOMANNI E DRAGHI

Nomi da brivido sulla Repubblica dei renziani: "Economia, adesso spunta Tabellini. Cantone o Pomodoro alla Giustizia. Ipotesi Moretti per lo Sviluppo Economico. Idea Montezemolo" (p. 6). Moretti di Trenitalia sarebbe un ottimo ministro, ma l'ufficio glielo metteremmo a Viareggio, giusto per non dimenticare.

Mentre "idea Montezemolo", una contraddizione in termini, sembra uno di quei titoli dei quotidiani sportivi durante il calciomercato. Si sogna a occhi aperti (anzi, sbarrati) sulla Stampa: "Sbloccata l'impasse: niente vicepremier e i ministri saranno 18. Bassanini rinuncia all'Economia: Bernabè in pole". Meraviglioso: il primo era un autocandidato e il secondo verrebbe scelto per i successi alla guida di Telecom.

4 - MA FACCE RIDE!
Dario Nardella, l'uomo-patatina: "Matteo è un vero leader di popolo come in Italia non se ne vedono da anni e i poteri costituiti lo temono" (Corriere, p. 9).

5 - AGENZIA MASTIKAZZI
Nichi Vendola: "Violata la privacy mia e di Barca e ora nessuno mi parla al telefono" (Repubblica, p. 6). Neppure i lobbisti dell'Ilva.

saccomanni-draghi

6 - CAVALIERE E SIGNORINO
Un po' di libertà per il noto pregiudicato Silvio, in attesa che l'efficientissimo Tribunale di Milano si degni di comunicargli come deve espiare la pena. "Veronica e Silvio, il divorzio è ufficiale. La parola fine dopo vent'anni. Manca ancora l'accordo economico. La donna non ha più diritti patrimoniali e il Cavaliere potrà scegliere i figli cui affidare l'impero" (Repubblica, p. 13). E per il Corriere, "Ora nessuno esclude le nozze con Francesca. Tra i più vicini al leader la svolta è considerata probabile. Pascale aveva detto: faccio tutto io, lui deve solo dire sì" (p. 15).

CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA

7 - A COSA SERVONO I GIORNALI/1
"Tirreno Power ha provocato 400 morti'. La procura di Savona sulla centrale di Vado. L'azienda: ‘Perizia di parte, non c'è nesso di causalità'. Nell'inchiesta per disastro colposo indagati il direttore dello stabilimento e l'ex ad della società". La società è ampiamente partecipata da Sorgenia e Repubblica (p. 20) non copre certo la faccenda, dedicando all'inchiesta un ampio servizio. Ora manca solo qualche cronaca strappalacrime di Adriano Sofri, che ci aspettiamo si esibisca da Savona come fece a Taranto per l'Ilva.
Il Giornale vigila da par suo sulla faccenda e allarga la visuale: "Perché l'Ingegnere ha bisogno di ministri amici. Fra aziende in difficoltà e guai giudiziari e tributari, spera nell'attenzione del governo" (p. 2).

GRILLO ARRIVA IN BARCA A VELA A TRIESTE
DELRIO ALLA LEOPOLDA

8 - A COSA SERVONO I GIORNALI/2 (SECONDO DON FLEBUCCIO)
"Negli occhi del Corsera". Con una paginata godibilissima parte una serie di intervistone di Salvatore Merlo sul Foglio. Oggi tocca a don Flebuccio de Bortoli, che tra le molte cose riesce a lamentarsi con classe dei suoi troppi editori (per giunta assai litigiosi) e a offrire un saggio di autentica paraculaggine meneghina con queste parole sul Rottam'attore: "Per ora siamo alla sceneggiata dannunziana. Ma mi auguro che abbia successo. Se funziona lui, funziona l'Italia". Renzie uomo della Provvidenza?

E dopo tante belle parole, ecco pagina 37 del Corriere di oggi: "Auto, l'Europa riparte. Via libera di Peugeot all'ingresso di Dongfeng". Difficile scoprire che "riparte" per tutti ma non per il gruppo Fiat. Il 20% di Rcs varrà bene qualcosa. Tanto per dire, ecco il titolo del coraggioso Messaggero: "L'auto europea accelera, la Fiat no" (p. 16).

IL TRIO BOCCONI PROVASOLI MONTI E TABELLINI
Franco Bernabe
MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN

9 - NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN
La Stampa concede un po' di spazio a un autentico notizione: "Sofferenze record per le banche. La stretta sul credito non si allenta" (p. 20). Il Sole aggiorna il conto della caccia ai vostri soldi: "Banche, da aprile corsa da 8 miliardi. A primavera via agli aumenti di capitale: in pole Banco Popolare, resta il nodo Mps. Con l'affollamento delle offerte il fattore tempo diventa decisivo: chi parte per primo si assicura un vantaggio" (p. 22). E a ogni vantaggio (loro) corrisponde un....?