ARCURI NON SI COMANDA - UNA COMMISSIONCINA D’INCHIESTA NON SI È MAI NEGATA A NESSUNO, TRANNE CHE ALL’OPERATO DELL’EX COMMISSARIO ALL’EMERGENZA! - IL DEPUTATO DI FRATELLI D’ITALIA ANDREA DELMASTRO DA UN MESE E MEZZO ASPETTA L’OK ALLA SUA PROPOSTA DI ISTITUIRLA PER FARE LUCE SULL’OPERATO DI ARCURI. MA FICO TERGIVERSA. EPPURE TRA APPALTI DELLE MASCHERINE, BANCHI A ROTELLE, SIRINGHE E PRIMULE, DI LAVORO CE NE SAREBBE...
-Antonio Rossitto per “la Verità”
Una commissioncina d' inchiesta non s' è mai negata a nessuno, davvero. Il Parlamento usa investigare alacremente su tutto: dai femminicidi all' anagrafe tributaria. La più grande sciagura sanitaria della storia repubblicana non sembra però meritevole di uguale attenzione.
Lo scorso 24 febbraio il deputato di Fratelli d' Italia, Andrea Delmastro, deposita fiducioso, come primo firmatario, la proposta per istituire una commissione d' inchiesta sul fulgido operato dell' ex commissario all' emergenza, Domenico Arcuri. Ovvero, il superburocrate che ha gestito per un anno la lotta alla pandemia. Con gli sbalorditivi risultati che hanno convinto il premier, Mario Draghi, a liberarsene lestamente.
Eppure il presidente della Camera, Roberto Fico, tergiversa. Un mese e mezzo più tardi, l' onorevole meloniano attende ancora risposta. Quando si discuterà della sua iniziativa? Chissà. Ce ne sarebbe però da investigare. Politicamente parlando, s' intente.
La scoppiettante inchiesta della Procura di Roma sulle maxi commesse di mascherine comprate in Cina, rivelata dalla Verità, ha già lambito l' operato di Arcuri. Un affidamento di 1,25 miliardi per l' acquisto di 800 milioni di mascherine, avvenuto grazie alla ricca intermediazione di alcune aziende italiane. Arcuri però non è indagato. Anzi, furente, si professa «parte lesa».
Ma erano soldi pubblici. Dunque, gli indispettiti dovremmo essere noi: suoi, incolpevoli, connazionali. Comunque, quale migliore occasione per far finalmente chiarezza? Deposto a favore del generalissimo Francesco Paolo Figliuolo, adesso Arcuri guida a tempo pieno Invitalia, agenzia governativa per lo sviluppo e gli investimenti strategici. Le sue indimenticabili imprese continuano a però a riecheggiare.
Quindi, Delmastro torna alla carica: «Il commissario ha avuto pieni poteri, spendendo ingenti risorse dello Stato. E i suoi atti hanno goduto di uno scudo penale. L' indagine romana sulle mascherine meriterebbe, da sola, una commissione d' inchiesta».Nella sua proposta, l' onorevole di Fratelli d' Italia passa in disamina le gesta di Arcuri. A partire dal prezzo calmierato per l' acquisto delle chirurgiche, «che ha provocato una significativa scarsità di mascherine».
Poi Immuni, la strombettata app per il tracciamento dei contagi: a sei mesi dal lancio, si contavano 1.200 segnalazioni su nove milioni di utenti. E i banchi a rotelle, fortissimamente voluti dall' ex ministro all' istruzione, Lucia Azzolina. «La procedura di gara europea per la fornitura» ricorda Delmastro «si è conclusa solo poco prima di settembre 2020, con un ritardo ingiustificato».
E tra le aziende vincitrici, ricorda il deputato, c' è «la Nexus made Srl, specializzata nell' organizzazione di eventi, con un capitale sociale di appena 4.000 euro, di cui soltanto 100 versati, ma ritenuta affidabile per la fornitura di 180.000 arredi». E comunque: le mirabolanti sedute sono arrivate poco prima di Natale.
Giusto in tempo per le feste. Infine, la campagna di vaccinazione. In particolare l' acquisto delle siringhe luer lock, «tra le meno reperibili e più costose». E la costruzione delle «Primule», destinate alle somministrazioni. Per progettarle viene chiamato nientemeno che l' archistar Stefano Boeri. Quattrocentomila euro a padiglione. Poi però arriva il rude generalissimo. E il romantico progetto floreal-sanitario di Mimmo appassisce.
Già, ne avrebbe di lavoro una commissione d' inchiesta. Sarà mica per questo che Fico continua a prender tempo?