ARMAGEDDON A 5 STELLE – MARCELLO SORGI: “BEPPE GRILLO PUNTA SU UNA SORTA DI DISTRUZIONE DELLA SUA CREATURA PRIMA CHE L'ASSEMBLEA SI CONCLUDA. UNA SORTA DI CUPIO DISSOLVI STILE ‘MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI’. UN PIANO NON DEL TUTTO IRREALIZZABILE” – LO SHOWDOWN DOPO LE REGIONALI IN UMBRIA: “CHE POSSIBILITÀ AVREBBE CONTE DI EVITARE IL MASSACRO QUOTIDIANO E LIMITARNE GLI EFFETTI IN UN'ELEZIONE IN CUI IL CENTROSINISTRA POTREBBE CONTENDERSI CON IL DESTRACENTRO LA GUIDA DELLA REGIONE? REALISTICAMENTE, POCHE…”
-1. GRILLO PUNTA A DISTRUGGERE IL M5S DI CONTE
Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”
La disfida Grillo-Conte s'è arricchita ieri di un nuovo capitolo, sotto forma di una specie di parabola scritta dal Garante-Fondatore per accusare Conte di essere una persona falsa, e suggerire ai pentastellati (quelli almeno che ancora lo ascoltano) di non fidarsi di lui.
[…] Grillo […] punta su una sorta di distruzione della sua creatura prima che l'Assemblea si concluda. Una sorta di cupio dissolvi stile "muoia Sansone con tutti i Filistei". Un piano non del tutto irrealizzabile, se si riflette sulle conseguenze che lo scontro […] ha già avuto sul risultato della Liguria, in cui Conte ha dimezzato i voti rispetto alle elezioni europee dell'8 giugno, anche per il forte disorientamento del suo elettorato. E potrebbe avere sulle regionali in Umbria, previste il 17 e 18 novembre.
Che possibilità avrebbe Conte di evitare il massacro quotidiano e limitarne gli effetti in un'elezione in cui, grazie al fatto che si presenta unito, il centrosinistra potrebbe contendersi con il destracentro la guida della regione? Realisticamente, poche.
Essendo da escludere una tregua, perché la lite è andata oltre il livello di guardia, con il plateale licenziamento di Grillo, e l'annuncio del mancato rinnovo del suo contratto da 300 mila euro alla vigilia dell'appuntamento elettorale, le speranze di Conte sono affidate alla sua capacità di convincere il popolo dei 5 stelle che malgrado Grillo non tutto è ancora perduto.
2. “PENSI SIA VERO, È FALSO”, GRILLO STUZZICA CONTE E LA MINORANZA ATTACCA: M5S TORNI TERZA VIA
Estratto dell'articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/politica/2024/11/02/news/grillo_stuzzica_conte_m5s_terza_via-423592786/
Un po’ criptico e un po’ no, Beppe Grillo è ancora lì, a punzecchiare Giuseppe Conte: «Anche persone che pensiamo siano vere sono false », scrive stavolta sul suo blog. Il titolo del post è “Certe idee sono false ma dovrebbero essere vere”, dove si spiega che «in ognuno di noi c’è un piccolo terrapiattista». […]
Intanto in vista dell’assemblea costituente a Roma del 23 e 24 novembre la minoranza filo-genovese si sta organizzando con un documento redatto dai cosiddetti “figli delle stelle”. Sono 27 pagine di contestazioni all’attuale guida e una serie di proposte programmatiche per il futuro. Dietro a questo lavoro c’è un pezzo del movimento giovanile, e vedendo le iniziative online finora organizzate si intuiscono i “grandi” che gli gravitano attorno: l’ex ministro Danilo Toninelli, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone e, non in chiaro, la ex sindaca di Roma Virginia Raggi.
Prima recriminazione alla gestione dell’attuale presidente: «Verticismo e assenza di partecipazione». Seconda: «Non condividiamo l’autodefinizione di forza appartenente al campo progressista se intesa come posizionamento politico che ci collocherebbe obbligatoriamente al fianco o, ancor peggio, all’interno del centrosinistra».
Per questa ragione — si legge — il M5S «deve tornare ad imporsi nel panorama politico come la terza via alla destra e alla sinistra: stare più a sinistra delle sinistre sulle politiche sociali, del lavoro e ambientali, e più a destra delle destre nel sostegno alle piccole e medie imprese, sulle politiche industriali e gli investimenti strategici, infrastrutturali e tecnologici».
Dopodiché, da statuto il mandato a presidente di Conte scadrà ad agosto 2025 e quindi una possibilità è che all’assemblea di fine novembre venga messa ai voti una riconferma del suo ruolo. Erano state ipotizzate anche delle dimissioni, opzione che sarebbe stata scartata. Ma il tutto sarebbe un modo per rafforzare la leadership del già presidente del Consiglio, che magari si ritroverà ulteriormente minata dai risultati alle regionali in Emilia-Romagna e Umbria, dove le previsioni per i 5 Stelle non sono affatto buone.
Poi c’è la questione del limite dei due mandati che assilla un bel pezzo di gruppo parlamentare, presente e passato: in tanti aspettano il superamento e senza, già si parla di una quindicina di persone pronte a lasciare il partito.
[…] il presidente vive queste settimane chiuso in una specie di fortino, per così dire: la fatica a fidarsi degli altri, i suoi cinque vicepresidenti messi ai margini, l’organizzazione dell’assemblea appaltata all’esterno (finanche per la comunicazione), ogni ipotetica figura emergente guardata con sospetto. Insomma, un’aria difficile da respirare.