PER ARRIVARE ALLA CASA BIANCA SERVE IL VOTO DEGLI ELETTORI NERI - NON È SCONTATO CHE LA COMUNITÀ AFROAMERICANA SOSTENGA KAMALA HARRIS: MENTRE BIDEN OTTENNE IL VOTO DEL 90% DEI MASCHI NERI, NELLO STESSO BACINO ELETTORALE LA VICEPRESIDENTE HA L'APPOGGIO "SOLO" DEL 78% - KAMALA NON SFONDA NEANCHE TRA GLI ISPANICI, SOTTO SOTTO GLI UOMINI NON VOGLIONO UNA DONNA ALLA GUIDA DEL PAESE - MOLTI LA CONSIDERANO PARTE DI UN'ÉLITE PIÙ VICINA ALL’ARISTOCRAZIA BIANCA CHE AL PROLETARIATO BLACK - IN MICHIGAN, UNO DEGLI STATI DECISIVI, OGNI VOTO CONTA E LA COMUNITÀ AFRO-AMERICANA È ARRABBIATA CON I DEM...

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Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

MEME SULL USO DEI FILTRI DI KAMALA HARRIS

«Trump sarà pure stato un gran peccatore, ma Dio ha sempre usato i peccatori. E comunque, chi può scagliare la prima pietra? Per come la vedo io, fin qui i repubblicani ignoravano noi neri, non servivamo. Trump è il primo che ha mostrato un interesse vero. È stato qui a parlare e ascoltare. Per me è l’unico che può fare qualcosa per uno Stato, il Michigan, da sempre governato dai democratici. E che, con loro, è andato sempre più a fondo».

 

Lorenzo Sewell, pastore della 180 Church di Detroit (180 come i gradi, auspicio di cambiamento radicale), ha appena finito il suo sermone domenicale nel tempio di Stansbury Avenue con gli stessi toni eccitati che ha usato tre mesi fa, sul palco della convention repubblicana di Milwaukee. Qui i contenuti sono meno esplicitamente politici, ma non mancano riferimenti al malgoverno dei dem.

 

lorenzo sewell 1

«Gli approfondimenti sulle nostre scelte elettorali li facciamo al venerdì», mi spiega mentre mi conduce in una specie di sacrestia dietro il palco, dove lo aspettano la moglie e i tre figli. Preghiera e politica Qui vedo il manifesto di Souls of the Polls , l’incontro settimanale dedicato a «preghiera e discorso politico». [...]

 

Sewell, un quarantenne che dopo un’infanzia travagliata (padre in carcere, fratello minore assassinato, lui per un po’ capo di una gang) ha vissuto vent’anni di «risveglio spirituale» culminato nella leadership di questa congregazione, non è, certo, lo specchio fedele di come si sta muovendo la comunità afroamericana, vista la sua chiara scelta trumpiana.

 

Ma è un buon punto di partenza per capire come si stanno muovendo i repubblicani con le minoranze etniche e il perché della clamorosa sortita di Barack Obama che nei giorni scorsi ha rimproverato con tono severo i maschi neri che «cercano scuse per non votare Kamala Harris».

KAMALA HARRIS INTERVISTA 60 MINUTES - CBS

 

L’ex presidente, che qualcuno ha criticato per aver usato parole esplicite e brusche, quasi da professore che rimprovera gli alunni, è intervenuto perché i sondaggi da tempo indicano un’evoluzione allarmante per i democratici: Kamala Harris è accreditata del 78% del voto dei neri. Meglio del 74% attribuito a Biden nei mesi scorsi, ma peggio del 90% ottenuto dallo stesso Biden nel 2020. Kamala va meglio con le donne afroamericane (83%) e questo fa pensare a un pregiudizio sessista di molti maschi.

 

 

KAMALA HARRIS E BARACK OBAMA

[...] Molti ad esempio considerano Kamala espressione di una élite nera più vicina all’aristocrazia bianca che al proletariato e la middle class nera: «Siamo stati abituati a trattare la blackness come un fenomeno monolitico di gente cha ha patito persecuzioni o marginalizzazione» sostiene Reihan Salam, direttore del centro di ricerche (di tendenze conservatrici) Manhattan Institute. [...]

 

Tra i fattori che pesano, oltre quelli socioeconomici, c’è una discreta penetrazione della cupa narrativa trumpiana anche tra i neri. Prendiamo, ancora, il Michigan, Stato che la Harris non può assolutamente permettersi di perdere. I sondaggi dicono che qui anche gli afroamericani ritengono che il problema più grave sia il dilagare del crimine, anche se gli indici di criminalità sono in forte calo in quasi tutte le città americane.

dibattito tra donald trump e kamala harris 6

 

Sono crepe nel blue wall democratico che Trump sta cercando di sfruttare anche presentandosi a molti comizi accompagnati da rapper più o meno famosi o andando a parlare dal pulpito delle congregazioni nere che lo accolgono. Sewell sostiene che i suoi fedeli (ne riunisce 300 ogni settimana) discutono, ma sono in gran parte d’accordo con lui nella scelta di abbandonare i democratici «che hanno approfittato di noi per troppi anni».

 

DONALD TRUMP AFROAMERICANE - FOTOMONTGGIO

In realtà il grosso dei neri continuerà a votare a sinistra ma basta un piccolo spostamento per cambiare gli equilibri in uno Stato con 8,2 milioni di elettori, conquistato 4 anni fa da Biden con una maggioranza di 150 mila voti. E quella di Sewell è solo una delle 12 congregazioni nere che spingono, magari in modo meno esplicito, i loro fedeli verso Trump: come la Jubilee City Church del pastore Apostle Ellis Smith che ti spiega: «Non sono repubblicano né democratico: sono bibbiacratico».

NERI PER TRUMP

 

Per poi aggiungere che la rivendicazione dei diritti riproduttivi «è di natura diabolica» e che c’è sempre il demonio dietro la pressione per «un atteggiamento sociale inclusivo del movimento transgender».

 

Ora Kamala corre ai ripari: domani sarà a Detroit, intervistata da un popolare conduttore e comedian nero, Charlamagne tha God. Cercherà di recuperare terreno illustrando un piano di interventi a favore delle minoranze black. Deve riuscire a evitare che la previsione del suo calo tra i neri si materializzi. [...]

MEME SU JOE BIDEN MORTO
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