ASSAD NISCIUNO È FESSO - IL PUZZONE DI DAMASCO È TORNATO AL CENTRO DELLA SCENA E LA SIRIA FA SAPERE CHE I SERVIZI OCCIDENTALI LO VISITANO REGOLARMENTE. MA I NOSTRI, FILO-AMERICANI FINO AL MIDOLLO, NON VOGLIONO ANDARE A FARE LA GITA A DAMASCO. VENGANO LORO A ROMA (COME HANNO GIÀ FATTO...)


Giovanna Predoni per www.lettera43.it

MAGGIONI ASSAD

 

Il regime siriano sta cercando una nuova legittimazione internazionale. Potrebbe essere questo il motivo per il quale, attraverso un sito internet libanese vicino agli Hezbollah e alle istanze pro-siriane, è stata lanciata la notizia, pare falsa, di visite a Damasco di delegazioni dei servizi segreti europei, tedeschi, belgi, spagnoli e italiani chiamate a riallacciare i rapporti diplomatici con il governo di Bashar al Assad.

PUTIN ASSAD

 

VOCI ANCHE SULL'AISE. La voce, che non ha trovato alcuna conferma nelle capitali europee, è stata poi ripresa da Gulf News che ha citato fonti locali anonime aggiungendo informazioni su un possibile incontro tra al Assad e il direttore dell’Aise, il servizio segreto estero italiano, Alberto Manenti.

 

ALBERTO MANENTI

L’informazione è ovviamente strumentale all’obiettivo di affermare un nuovo corso diplomatico del regime di Damasco interessato a riportare alla normalità i rapporti con l’Europa e, soprattutto, a superare l’embargo europeo, che ha colpito duramente la già provata economia siriana.

 

NESSUN INCONTRO UFFICIALE. Non risulta infatti che delegazioni europee abbiamo avuto incontri ufficiali a Damasco e tantomeno i vertici dei servizi italiani, che sono particolarmente corteggiati per il ruolo politico che potrebbe avere nello scacchiere medio-orientale il vicepresidente della Commissione europea, Federica Mogherini.

 

federica mogherini

Certo è che l’interesse a una ripresa delle relazioni con la Siria è crescente, anche alla luce dei successi internazionali nel controllo dell’influenza dell’Isis nell’area. L’Europa, per Bashar al Assad, è centrale, e l’Italia può giocare un ruolo particolarmente importante, per l’esperienza e la reputazione dei servizi di sicurezza in Medio Oriente e per il ruolo politico che il governo Renzi può esprimere per convincere Bruxelles.